Prot. 1087 del 20
febbraio 2006
Onorevole Gianfranco
Fini. Ministro degli Affari Esteri
e, p.c. Ambasciatore Paolo Pucci di Benisichi. Segretario Generale
Ambasciatore Vittorio
Claudio Surdo. Delegato dell’On. Ministro per il personale . DGPe
Oggetto: proclamazione
dello stato di agitazione per la tutela dei posti di lavoro all’estero,
per la sicurezza nelle sedi estere e a Roma, per i buoni pasto con mensa a
pagamento.
Onorevole Ministro,
il
Sindacato Autonomo del Ministero degli Affari Esteri, S.A. Farnesina, ha
promosso recentemente diverse iniziative pubbliche, culminate con
l’assemblea del personale del 18 gennaio u.s., volte a richiamare
l’attenzione su alcuni dei problemi che riguardano i lavoratori di questo
Ministero verso i quali, invece, si è riscontrato il completo disinteresse
dei vertici MAE:
-
perdita di centralità
del Ministero degli Affari Esteri e conseguente perdita di risorse a
favore di enti che intendono sottrarre competenze e posti all’estero
(vedi Delegazioni regionali e uso improprio dei Patronati);
-
sicurezza a Roma e
nelle sedi all’estero;
-
diritti del personale
(buoni-pasto; mobilità; progressione professionale ed economica).
Riteniamo sbagliato,
Signor Ministro, strumentalizzare i recenti avvenimenti accaduti in Libia
e sottovalutare la crescente tensione internazionale (tra cui Pakistan,
Filippine, Nigeria e molte altre sedi a rischio) ma non possiamo che
costatare il deteriorarsi della situazione addirittura in materia di
sicurezza e la mancata reazione di chi dovrebbe intervenire e
rassicurare i nostri colleghi. Il disinteresse che colpisce i vertici di
questo Ministero ogniqualvolta si parli di problemi del personale è
inquietante. Abbiamo già avuto modo di evidenziare lo spirito di
abnegazione del personale ma quanto dobbiamo aspettare e che cosa ancora
dovrà accadere perché siano adottate le misure necessarie?
Tanto premesso, il S.A.
Farnesina - RdB Cub P.I. proclama lo stato di agitazione dei propri
iscritti, con l’auspicio di non dover giungere a decidere di adottare più
incisive forme di lotta sindacale.
In attesa di un cenno
di riscontro, voglia gradire, Signor Ministro, i nostri più cordiali
saluti.
La Segreteria |