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La
contrattazione nazionale è stata dominata, nella sua prima fase, dalla
richiesta di CGIL e CISL di tavoli separati. Queste OO.SS. hanno formalizzato la
richiesta all’Amministrazione con una lettera di poche righe senza
esplicitarne le motivazioni.
La
RdB ha criticato fortemente questo modo di procedere, che ricorda una prassi con
la quale si prendono delle posizioni con la precisa volontà di non assumersi
alcuna responsabilità e che determinerebbe un’enorme ritardo nelle
contrattazioni nazionali provocando tra l’altro
un fortissimo rallentamento nei pagamenti ai lavoratori e nella
trattativa sul nuovo CCIM.
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FUA 2004
E’
stato consegnato il prospetto di ripartizione che ricalca in gran parte quello
del 2003 rinviandone la discussione ad una prossima riunione.
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Museo Egizio, costituzione della Fondazione e contratto di lavoro dei
dipendenti.
L’elemento
grave di questa contrattazione è venuto dall’informazione, portata al tavolo
dal Prof. Proietti, sulla situazione riguardante le decisioni che il Ministero,
in accordo con gli altri membri della Fondazione del Museo Egizio, vorrebbero
prendere riguardo al contratto di lavoro dei dipendenti di quel Museo che
diventerebbe quello della Federcultura con l’opportunità, o il miraggio, per
le qualifiche tecniche elevate, di
un cospicuo aumento di stipendio (la contropartita di questo possibile aumento
di stipendio è, diciamo noi, un
contratto precario e con meno diritti ).
Le
informazioni date sulla privatizzazione del Museo Egizio sono gravissime
soprattutto per l’aspetto riguardante la sorte dei lavoratori dei Beni
Culturali considerato che questo percorso è esattamente quello tracciato nel
regolamento attuativo ex art.33 della finanziaria 2002 che la RdB, in
totale solitudine aveva denunciato già dal settembre 2002, evidenziando
proprio il pericolo della precarizzazione del rapporto di lavoro e lo
svuotamento del ruolo delle OO.SS..
I
peggiori contenuti di quel regolamento stanno per diventare realtà ed è quindi
necessario rilanciare la lotta alla privatizzazione anche perché la
privatizzazione del Museo Egizio rappresenterà il modello da seguire per la
privatizzazione dei B.C. a livello nazionale.
Una
privatizzazione che contiene in se oltre il gravissimo elemento della
precarizzazione del rapporto di lavoro l’altrettanto grave aspetto politico
della negazione del ruolo dell’organizzazione sindacale, ruolo riconosciuto
dalle leggi dello stato, che si vuole far diventare, semplice testimone
di queste trasformazioni ed al quale, come recita lo statuto di questa
Fondazione, semplicemente comunicare le decisioni prese. Riguardo alle opzioni
sull’utilizzo dei lavoratori è previsto l’assenso degli interessati, ma
quale forza contrattuale possono esprimere i singoli lavoratori rispetto alle
proposte dei datori di lavoro?
La
RdB/PI Beni Culturali rilancia quindi con forza la battaglia contro la
privatizzazione ed alla luce dei nuovi e gravissimi elementi politici denunciati
attiverà la Federazione Nazionale RdB/CUB
per contrastare un disegno che mira allo svuotamento del ruolo delle
rappresentanze dei lavoratori.
La
RdB ha richiesto all’Amministrazione l’apertura immediata di un tavolo di
contrattazione sul Museo Egizio.
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Biblioteca
Universitaria Alessandrina di Roma
L’amministrazione
aveva preannunciato un’informativa sulla situazione alla B.U.A. che è stata
poi rinviata, anche se questa O.S aveva
richiesto di trattarla, ad una successiva contrattazione che si dovrebbe
svolgere il 28 gennaio 2004.
Roma
22 gen. 04
p/Coordinamento
Nazionale Beni Culturali
RdB/PI
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Santin
Veniero