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       Lo
          sciopero indetto dalla RdB a Firenze il 2 maggio u.s., che ha
          provocato la chiusura di tutti i monumenti del Polo Fiorentino, ha
          rappresentato un vero terremoto, se lo stesso ministro Urbani sembra
          si sia scomodato per rassicurare i precari Atm (assistenti tecnici
          museali) del capoluogo toscano dando l’ok per il prolungamento
          d’orario dal 50% settimanale al 100%.  Non
          sappiamo quanto sia attendibile questo annuncio,  apparso sull’edizione fiorentina di un giornale nazionale.
          Certamente però vogliamo fare chiarezza circa quella che ci sembra
          una chiara operazione propagandistica al fine di rabbonire proprio
          quei precari protagonisti dell’agitazione del 2 maggio a Firenze. La
          RdB si sta impegnando per ottenere un accordo che aumenti l’orario
          settimanale degli Atm, anche al 75%, ma a livello nazionale, cioè per
          tutti gli assistenti tecnici e per la definitiva assunzione in ruolo
          di tutti i precari del ministero. Siamo
          molto scettici di fronte a questa ennesima operazione giocata sulla
          pelle degli Atm fiorentini.  Dietro
          la mossa del prolungamento dell’orario si evidenziano due visioni di
          gestire la cosa pubblica, interne, ci sembra, alla stessa logica
          mercantile e privatistica: il fine è quello di allungare l’orario
          dei precari ma in modo deregolato, aggiungendo al 50% accordato al
          tavolo nazionale, un 50% che non rientra nel contratto: ci troveremmo
          quindi ancora di fronte a forme atipiche e ultraflessibili di lavoro. I
          precari dei beni culturali continuano la mobilitazione per richiedere
          l’assunzione definitiva e sciopereranno il 21 maggio,
          nuovamente, questa volta a livello nazionale. Appuntamento
          a Roma in piazza Indipendenza per sfilare in corteo per le vie della
          capitale. Successivamente si concentreranno presso il Ministero per i
          Beni e le Attività Culturali in un sit in che concluderà la giornata
          di protesta. Roma, 6 maggio 2004                                                                                         
          p/RdB P.I.-Coordinamento Nazionale Beni Culturali - Ciro
          Borrelli 
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