Rilanciamo
l’iniziativa per l’assunzione in ruolo dei precari dei beni culturali |
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Contro la linea “a perdere” di Cgil, Cisl
e Uil che punta a far ingoiare ai lavoratori la pillola del precariato a vita e
della privatizzazione.
Ci sono state due occasioni, negli
ultimi giorni, in cui abbiamo potuto verificare la posizione di “svendita”
di Cgil, Cisl e Uil in materia di precariato e privatizzazione dei beni
culturali.
Lunedì 16 settembre 2002 si è
svolta a Palazzo Massimo (Roma) l'ennesima, deludente assemblea burla dell'ormai
agonizzante “Coordinamento precari Cgil-Cisl-Uil”.
Gli organizzatori, che hanno scelto
di ignorare la questione gravissima della privatizzazione dell'intero settore,
hanno pienamente confermato nei loro interventi la linea perdente del gioco al
ribasso, impostata pervicacemente, nonostante le ripetute dimostrazione di
assoluta inefficacia, sulla precarizzazione perenne e sulla flessibilità ad
oltranza. Tutto questo sulla pelle dei 2500 lavoratori precari del Ministero dei
Beni Culturali.
L'ultima geniale trovata di questi
signori, proni ai voleri del ministro Urbani, alfiere di una privatizzazione che
definire selvaggia è un eufemismo, è aver addirittura rinunciato almeno
all'impegno, per quello che può contare, di inserire il provvedimento
riguardante il personale precario dei beni culturali nella finanziaria 2003.
Fino a quando la vicenda di questi
lavoratori, che in numerosi casi si trascina da più di un decennio, dovrà anno
dopo anno sottostare all'umiliante e lacerante attesa dell'elemosina di un
rinnovo contrattuale temporaneo che perpetua in eterno questa situazione?
L’accettazione del lavoro flessibile e non stabile piuttosto della
rivendicazione del posto a tempo indeterminato è la grande differenza (scusate
se è poco) che c’è tra loro e l’RdB: SONO OGGETTIVAMENTE DUE STRADE
SEPARATE.
L’altra occasione si è
presentata il 25 settembre alla seconda riunione del tavolo politico che si
tiene a via del Collegio Romano tra OO.SS. e ministro Urbani per discutere il
Regolamento di privatizzazione.
Di fronte al progetto del governo di smantellare i beni culturali dello Stato e, conseguentemente, colpire duramente i lavoratori del settore, Cgil-Cisl-Uil si sono mostrati sostanzialmente d’accordo! L’RdB invece si prepara ad affrontare l’autunno organizzando la mobilitazione dei lavoratori e lanciando la CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI con:
Roma, 1 ottobre 2002 Coordinamento Nazionale Beni Culturali