NOTIZIARIO n.32

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E’ LEGGE LA RIFORMA DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI.


DOCUMENTAZIONE SINDACALE

Nel ministero dei Beni culturali ci sarà anche il dipartimento per gli archivi e le biblioteche. La riforma del dicastero, approvata in via preliminare da Palazzo Chigi il 19 settembre nella versione a tre dipartimenti (Belle arti, sport e ricerca), è stata adeguata al volere del Parlamento.
Le commissioni, a cui il decreto è stato sottoposto per il necessario parere, hanno ritenuto inadeguata la struttura proposta e hanno chiesto di ripristinare il dipartimento degli archivi e delle biblioteche, soppresso per esigenze di spesa. La cancellazione aveva suscitato molte polemiche, anche perché si finiva per concentrare gran parte delle attività del ministero all'interno del dipartimento delle Belle arti.
Con il sì definitivo del Governo, và in soffitta anche la figura del segretario generale, che finora ha rappresentato il centro di coordinamento di tutto il dicastero. L'attuale segretario generale, Carmelo Rocca, è stato già nominato magistrato della Corte dei conti.

  Il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali verra' strutturato in quattro dipartimenti, da cui dipenderanno le Direzioni Generali:

1. Un Dipartimento per la tutela del Bel Paese. Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici. Da questo dipartimento dipenderanno le Direzioni Generali per l'Archeologia, per i Beni Artistici e Storici, per l'Architettura e l'Arte Contemporanea e quella per i Beni Architettonici e il Paesaggio;
2. Un Dipartimento per gli archivi e le biblioteche, da cui dipenderanno la Direzione Generale per gli Archivi e quella per le Biblioteche e gli Istituti culturali.

3. Un Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, da cui dipenderanno le Direzioni Generali per lo Spettacolo dal Vivo e per il Cinema. In questo modo da una parte si formalizza una maggiore attenzione al settore musicale, dall'altra parte vengono istituzionalizzate le competenze del Ministero in materia di vigilanza sullo sport. Come afferma il Ministro Urbani.  

4. Un Dipartimento per la Ricerca e Innovazione. "Questo - ha commentato il Ministro Urbani - e' il cuore della riforma. Tale dipartimento, che verra' suddiviso in Risorse Umane e Formazione, Innovazione Tecnologica e Promozione, e' la chiave di volta per modernizzare un'amministrazione di grande tradizione e qualita' specialistica, che pero' deve essere sempre piu' efficiente e sempre piu' attenta ai bisogni dei cittadini.” A questo dipartimento faranno capo anche gli istituti centrali che si occupano della ricerca (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Istituto per la Patologia del Libro). All'interno di questo dipartimento verra' creato un Ufficio Servizi che avra' il compito di stimolare anche tutti gli aspetti della promozione dei beni culturali, del rapporto con il pubblico e dei servizi di accoglienza museale, in una parola dalla promozione al merchandising.
Infine - ha aggiunto il Ministro – “la Direzione Risorse Umane dara' grande impulso alle politiche di formazione del personale, finora piuttosto trascurate anche perche' attualmente la gestione del personale e' frammentata fra le varie direzioni".
Il nuovo Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali avra' 21.957 dipendenti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nell'anno 2004 potra' contare su un bilancio di 2. 196.711.078 euro (+ 3,81% rispetto all'esercizio 2003). Oltre alla sede centrale e alle otto direzioni generali, le strutture periferiche del MiBAC comprendono: 19 Soprintendenze archivistiche, 46 Biblioteche statali, 99 Archivi di stato, l'Archivio centrale dello stato, il Centro foto riproduzione, 35 Sezioni degli archivi di stato, 17 Soprintendenze regionali, 4 Soprintendenze speciali ai poli museali, 2 Soprintendenze archeologiche autonome, 63 Soprintendenze di settore, 4 Istituti e 2 Musei autonomi.