DOCUMENTAZIONE
SINDACALE
Nel ministero dei Beni culturali ci sarà
anche il dipartimento per gli archivi e le biblioteche. La riforma
del dicastero, approvata in via preliminare da Palazzo Chigi il 19
settembre nella versione a tre dipartimenti (Belle arti, sport e
ricerca), è stata adeguata al volere del Parlamento.
Le commissioni, a cui il decreto è
stato sottoposto per il necessario parere, hanno ritenuto inadeguata
la struttura proposta e hanno chiesto di ripristinare il
dipartimento degli archivi e delle biblioteche, soppresso per
esigenze di spesa. La cancellazione aveva suscitato molte polemiche,
anche perché si finiva per concentrare gran parte delle attività
del ministero all'interno del dipartimento delle Belle arti.
Con il sì definitivo del Governo,
và in soffitta anche la figura del segretario generale, che finora
ha rappresentato il centro di coordinamento di tutto il dicastero.
L'attuale segretario generale, Carmelo Rocca, è stato già nominato
magistrato della Corte dei conti.
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Il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali verra'
strutturato in quattro dipartimenti, da cui dipenderanno le
Direzioni Generali:
1. Un Dipartimento per la tutela del Bel Paese.
Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici. Da questo
dipartimento dipenderanno le Direzioni Generali per l'Archeologia,
per i Beni Artistici e Storici, per l'Architettura e l'Arte
Contemporanea e quella per i Beni Architettonici e il Paesaggio;
2. Un Dipartimento per gli archivi e le biblioteche, da cui
dipenderanno la Direzione Generale per gli Archivi e quella per le
Biblioteche e gli Istituti culturali.
3. Un Dipartimento
per lo Spettacolo e lo Sport, da cui dipenderanno le Direzioni
Generali per lo Spettacolo dal Vivo e per il Cinema. In questo
modo da una parte si formalizza una maggiore attenzione al settore
musicale, dall'altra parte vengono istituzionalizzate le
competenze del Ministero in materia di vigilanza sullo sport. Come
afferma il Ministro Urbani.
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4. Un Dipartimento per la Ricerca e Innovazione.
"Questo - ha commentato il Ministro Urbani - e' il cuore della
riforma. Tale dipartimento, che verra' suddiviso in Risorse Umane e
Formazione, Innovazione Tecnologica e Promozione, e' la chiave di volta
per modernizzare un'amministrazione di grande tradizione e qualita'
specialistica, che pero' deve essere sempre piu' efficiente e sempre piu'
attenta ai bisogni dei cittadini.” A questo dipartimento faranno capo
anche gli istituti centrali che si occupano della ricerca (Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Istituto Centrale per il
Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Istituto per la Patologia del
Libro). All'interno di questo dipartimento verra' creato un Ufficio
Servizi che avra' il compito di stimolare anche tutti gli aspetti della
promozione dei beni culturali, del rapporto con il pubblico e dei servizi
di accoglienza museale, in una parola dalla promozione al merchandising.
Infine - ha aggiunto il Ministro – “la Direzione Risorse Umane dara'
grande impulso alle politiche di formazione del personale, finora
piuttosto trascurate anche perche' attualmente la gestione del personale
e' frammentata fra le varie direzioni".
Il nuovo Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali avra' 21.957
dipendenti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nell'anno 2004
potra' contare su un bilancio di 2. 196.711.078 euro (+ 3,81% rispetto
all'esercizio 2003). Oltre alla sede centrale e alle otto direzioni
generali, le strutture periferiche del MiBAC comprendono: 19
Soprintendenze archivistiche, 46 Biblioteche statali, 99 Archivi di stato,
l'Archivio centrale dello stato, il Centro foto riproduzione, 35 Sezioni
degli archivi di stato, 17 Soprintendenze regionali, 4 Soprintendenze
speciali ai poli museali, 2 Soprintendenze archeologiche autonome, 63
Soprintendenze di settore, 4 Istituti e 2 Musei autonomi.
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