In questi
giorni dalle pagine milanesi del Corriere della Sera,
studiosi, scrittori ed intellettuali lanciano appelli per la
difesa della Biblioteca Nazionale Braidense e contro i tagli
dei finanziamenti sia strutturali che di restauro del
patrimonio librario che si aggiungono a quelli ormai decennali
sugli organici.
Ci sembra
ormai giunto il momento d’intervenire nel dibattito come
rappresentanti dei lavoratori direttamente interessati e
coinvolti su un problema non di poco conto che è quello
relativo al personale e alla struttura in cui operano i
dipendenti dell’Istituto.
Vogliamo
evidenziare quanto segue :
-
una
situazione di grave e ormai cronica carenza di personale. Il
personale in servizio presso l’Istituto è inferiore alle 100
unità, dato raggiungibile complessivamente con l’impiego di
lavoratori assunti a tempo determinato,
che da oltre 5 anni lavorano senza nessuna certezza di
stabilizzazione del posto di lavoro; a fronte di un
organico previsto di 124 unità. Una situazione
particolarmente pesante che rende molto difficile garantire il
servizio al pubblico data la mole di lavoro di back office che
nessun altro può svolgere.
-
La progressiva diminuzione dei lavoratori fino ad oggi, non è
una conseguenza ad una diminuzione o riduzione dei servizi
resi al pubblico. Infatti la Biblioteca è in pieno sviluppo,
ha aumentato il proprio orario di apertura al pubblico e ha
aperto una nuova sede, la Mediateca di Santa Teresa. La
riduzione degli organici non è dunque conseguenza di una
riduzione delle attività della Biblioteca ma il frutto marcio
della dissennata politica dei tagli che da anni colpisce il
personale e che da questo anno si abbatte anche sui fondi
strutturali e quelli straordinari per il restauro, la gestione
e lo sviluppo della Braidense.
-
La
mancanza di interventi per il restauro e per la spolveratura
del materiale librario è uno dei problemi più gravi e urgenti
che abbiamo denunciato da tempo a quanto pare inutilmente se
oggi la questione è diventata anche un problema
igienico-sanitario e climatico che incombe non solo sui
dipendenti ma anche sui visitatori.
Questo nostro appello a considerare le urgenze del personale e
delle strutture è complementare alla battaglia che il mondo
della cultura sta ingaggiando per impedire che politiche miopi
e arroganti finiscano per disperdere con la loro azione non
solo il patrimonio culturale e architettonico della Braidense
ma anche quel patrimonio di competenze acquisito dai
lavoratori in lunghi anni di lavoro.
Milano, 23
dicembre 2005
RdB/CUB
Biblioteca Nazionale Braidense
(Marina Zetti) |