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Al
Segretario generale Al
Responsabile dell’Ufficio
Relazioni sindacali Oggetto:
numero dei componenti delle delegazioni trattanti. La
circolare Aran del 27 maggio c.a., prot. n. 4260 alla lettera a) paragrafo
4, così recita: “Nessuna norma fissa il numero dei componenti delle
delegazioni trattanti di parte sindacale e nessuna imposizione può
essere fatta in tal senso trattandosi, appunto, di una libera scelta”. Nell’ultima
convocazione di codesto Ufficio alle OO.SS. per l’incontro di
contrattazione del 18 giugno c.a., avente ad oggetto l’utilizzo del
FUA, veniva raccomandato di limitare la partecipazione a
non più di due rappresentanti per sigla. Considerato
che la limitazione a due rappresentanti è frutto di una decisione
avvenuta a maggioranza riguardo il tavolo tecnico programmato per il
17.5 u.s., avente ad oggetto le
percentuali da destinare alle varie posizioni economiche nelle
prossime riqualificazioni, fase già conclusa, e
considerato che da ben due incontri è ripresa la normale contrattazione
per il CCNI della Corte dei conti, questa O.S. invita codesto Ufficio a
non reiterare la richiesta di limitare
la partecipazione a due componenti per sigla. Inoltre
ritiene che un’ eventuale limitazione
per tutta la Contrattazione Integrativa, come sta avvenendo
di fatto, debba necessariamente essere oggetto di un Protocollo d’
intesa sottoscritto all’unanimità, trattandosi di una modifica
importante delle regole sulla partecipazione e sulla libertà di scelta di
ogni sigla in merito. Quanto
sopra è anche auspicato nella citata circolare Aran: “Affinché
lo svolgimento delle trattative sia semplice e snello, è comunque
auspicabile che, prima del loro inizio, le reciproche relazioni sindacali
siano regolate attraverso protocolli locali. La natura di tali
protocolli è quella di fissare le regole di un operare comune
per una migliore funzionalità delle relazioni stesse e non anche di
intervenire, con potere modificativo, sulla materia delle relazioni
sindacali, non disponibile per la contrattazione integrativa se non
nei limiti ad essa demandati dai CCNQ e dal CCNL”. A
tal proposito concordiamo pienamente con le valutazioni espresse dal
Dirigente Generale Dott. Italo Guarente nell’incontro del 18.6 u.s.,
laddove ricordava l’alto compito demandato nella Contrattazione sia alla
parte pubblica che a quella sindacale, compito svolto in precedenza dal
Parlamento Italiano. Questo comporta la necessità di
garantire una regolamentazione certa, trasparente e rispettosa
delle libertà sindacali. Roma,
22 giugno 2004 RdB/PI Cdc |
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