Il
personale è sempre più preoccupato per il ritorno ad un
regime di Orario di lavoro che potremmo definire “preistorico”
(8-14), e ci chiede chiarimenti.
Ribadiamo
che:
·
L’organizzazione del lavoro in tutti i Ministeri è
su 5 giorni, come dettano anche le indicazioni a livello
europeo, e ci dovrebbero essere ragioni fondanti perché la
sola Corte dei conti si discosti da questa situazione
generale.
·
L’Orario di lavoro e la conseguente corresponsione
dei buoni pasto è frutto di un Accordo tra
Amministrazione ed OO.SS., sia di livello nazionale che di
Ministero. Se il regime dovesse cambiare, ciò non
potrebbe succedere per un atto d’imperio
dell’Amministrazione, ma sarebbe indispensabile la
modifica degli Accordi. Infatti detto istituto non è una
specie di “regalia” o atto unilaterale, come per i
magistrati, ma discende da Accordi e Contratti che obbligano
le parti a rispettarli.
Quindi
l’unica possibilità che il vigente Orario di lavoro ed i
conseguenti buoni pasto possano cambiare, è che qualche
O.S. sia disposta a firmare un nuovo Accordo stracciando
quello esistente.
Dobbiamo
pensare che qualche sigla sia disposta a fare questo? Noi
non lo vogliamo pensare. Se ciò dovesse accadere la
risposta della nostra O.S. e di tutto il personale sarebbe
all’altezza dello scontro.
Pensiamo
di avere fornito informazioni utili a leggere quello che sta
succedendo e a preoccuparsi seriamente di problemi reali,
che ci sono, come le prossime riqualificazioni e le
relative modalità.
Roma,
14 gennaio 2005
RdB/PI
Cdc
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