Il giorno 13/5/2002 si è svolto
un incontro sulla definizione di una ipotesi di accordo sulla struttura
giuridica dei contratti coordinati e continuativi di 31 lavoratori della sede
periferica di Palermo.
In allegato l’ipotesi presentata
dall’amministrazione a cui la RdB/PI Cdc ha manifestato le proprie contrarietà
e sui cui ha avanzato le proprie proposte.
Considerato che la Carta Costituzionale
garantisce ad ogni cittadino una vita dignitosa non possiamo esimerci dal dare
un giudizio negativo su quasi tutta la legificazione che propone contratti di
lavoro atipici e che non garantisce la sopravvivenza in termini economici e la
certezza dei diritti di qualsiasi lavoratore.
Scendendo nei
particolari di questo accordo la nostra O.S. ha proposto alcune possibili
modifiche
·
Valutare in modo specifico le
esigenze della Corte dei conti in modo tale da rendere possibile l’eventuale
prolungamento delle ore di utilizzo di tale personale.
·
Definire le possibilità di stabilire un
minimo di tutela dei diritti
Costituzionali di ogni lavoratore e cioè maturazione di ferie o riposi
compensativi; assenze per maternità, ricoveri ospedalieri o infortuni sul
lavoro; libertà di associazione sindacale.
·
Riferimento delle mansioni, ai fini della
retribuzione, alla sola posizione
economica B1, per tutto il personale, 31 unità, eliminando riferimenti a
posizioni economiche in via di superamento
nel nostro Istituto. Ciò appare più ragionevole, soprattutto considerando
la mancanza di criteri oggettivi, riconosciuta dalla stessa
Amministrazione, nel prevedere
5 unità che verrebbero retribuite facendo riferimento alla posizione economica
A1 . Tutto ciò è ancora più inspiegabile se si considera la l’esiguità
delle risorse eventualmente necessarie alla equiparazione delle retribuzioni.
·
Inserimento e utilizzo di tale personale
nei profili professionali e giuridici in via di definizione, considerata
l’esperienza decennale maturata alla Corte dei conti di tale personale.
NON
VOGLIAMO LAVORATORI DI SERIE A E DI SERIE B
FACCIAMO
DEI LAVORATORI CO.CO.CO DEI COLLEGHI CON UN MINIMO DI DIRITTI