FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE E PASSAGGI TRA LE AREE

Resoconto sommario degli incontri di contrattazione del 14.6 e del 12.7.2002

In merito al Fondo unico di amministrazione per il 2002, dopo vari incontri tra Amministrazione e OO.SS., siamo in attesa che nei prossimi giorni sia presentata una ulteriore proposta, si spera migliorativa rispetto alle precedenti.

Il problema cruciale riguarda la diminuzione dell’importo disponibile del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2002, per effetto dei passaggi all’interno delle aree. La situazione è resa ancora più difficile dalla pressante richiesta di tutte le altre sigle di accantonare una somma rilevante del Fondo (600 milioni di importo minimo) per le ‘posizioni organizzative’. Questo istituto è previsto nel contratto, ormai scaduto da sette mesi, ma non è stato mai disciplinato in Corte, pur essendo stati detratti e accantonati nello scorso anno, ben 350 milioni inutilizzati, a danno di tutto il personale. I destinatari delle posizioni organizzative possono essere solo i funzionari di area C.

Inizialmente l’Amministrazione ha pensato di far fronte ai vari problemi diminuendo una particolare indennità, e cioè quella “video”. Sono anni che al tavolo di trattativa si tenta di diminuire le aliquote o il numero degli aventi diritto a questo tipo di indennità, con il sostanziale accordo della maggioranza delle sigle sindacali.

La RdB si oppone da sempre e da sola, a questo attacco, considerato che questa indennità riguarda il maggior numero di lavoratori (1630), è collegata ad un rischio oggettivo, dimostrato anche dalle visite periodiche richieste a chi lavora al terminale, ed è inoltre sottostimata rispetto ai possibili destinatari, essendo il numero degli aventi diritto bloccato al 1998, nonostante sia aumentato in questi anni il numero degli addetti.

In merito le varie OO.SS. hanno così affrontato il tema:

UIL: nella seduta del 14.6.02 ha chiesto di rivedere le varie indennità a partire dal 1 luglio 2002. In particolare ritiene che la indennità video vada rivista sia nell’importo, ritenuto troppo ‘generoso’, sia nel numero dei percettori. La somma recuperata andrebbe a coprire in parte la spesa per le posizioni organizzative, che ritiene doveroso individuare.

UGL: chiede di fare una ricognizione più capillare per cercare di diminuire il numero degli aventi diritto alla indennità video. L’Amministrazione ribadisce di aver già fatto una ricognizione capillare.

SNACO: ritiene che la spesa per le indennità video sia eccessiva, chiede una ricognizione per vedere chi sta al terminale in maniera prevalente. Tutto questo per ‘rivedere’ le assegnazioni relative dal 1 luglio 2002. Prevedere un importo ridotto per chi usa il video in maniera occasionale. Sollecita la individuazione dei destinatari delle posizioni organizzative e l’accantonamento della somma necessaria.

CGIL: propone di rimettere le somme relative alla indennità video nel Fondo e ridistribuirle in altra forma. Chiede che l’Ufficio sicurezza si occupi di questi problemi di rischio spendendo più soldi per la sicurezza.

RdB: si oppone categoricamente a questo attacco ingiustificato all’unica indennità collegata ad un rischio oggettivo e non opinabile. Il fatto che il numero dei lavoratori che usano il video sia aumentato significa solo che l’Amministrazione ha deciso di estendere ulteriormente l’informatizzazione negli Uffici, aumentando di fatto anche i rischi connessi a questa. Non sono i lavoratori che hanno chiesto di informatizzare le varie attività dell’Istituto.  

Nella seduta del 12 luglio 2002 si è cercato di nuovo di sollevare la questione “indennità video”, soprattutto in relazione al problema delle posizioni organizzative. Quest’anno l’Amministrazione, con l’accordo di tutte le altre OO.SS, vorrebbe destinare alle ‘possibili’ posizioni organizzative ben 600 milioni netti. L’attacco alle indennità è quindi dovuto sia alla riduzione del Fondo a causa dei passaggi sia alla caparbietà delle altre OO.SS. di inserire questo emolumento nelle prossime assegnazioni. Tra l’altro, questo tipo di emolumento, va a remunerare mansioni molto simili a quelle collegate alla indennità di direzione. In definitiva il quadro delle richieste al tavolo risulta, come sempre, schiacciato verso le posizioni economiche di area C. A tal proposito, può essere interessante illustrare la composizione delle delegazioni sindacali intervenute ai tavoli negli ultimi anni: rappresentanti appartenenti all’area C : circa l’80% - all’area B : circa il 16% - all’area A : circa il 5%.

In merito alle posizioni organizzative illustriamo i lavori:

CISL: ritiene che, nonostante l’Amministrazione abbia proposto di sopprimere la indennità di direzione e di inserire esclusivamente le posizione organizzative, ritiene che le due cose possano invece convivere. Al contrario sarebbe più giustificata la soppressione della indennità video.

CGIL: Se gli aventi diritto sono individuati, bisogna assegnare loro la somma dovuta.

DIRSTAT: La indennità di direzione può convivere con le posizioni organizzative. Prima bisogna individuare gli aventi diritto e poi quantificare la somma, dato che potrebbero essere di più di quelli previsti e non essere sufficienti i 600 milioni.

SNACO. Ritiene che le posizioni organizzative vadano assegnate e che possano convivere con la indennità di direzione.

RdB: chiede ed ottiene risposta affermativa sul fatto che sono stati ‘trovati’ i fondi per i buoni pasto ai magistrati, con relativi arretrati. Questo per evidenziare come per i dipendenti le coperte sono sempre strette e per altre categorie non si bada a spese. Nel nostro Istituto nonostante le ripetute proteste della RdB l’Amministrazione si ostina a non applicare l’accordo nazionale sulla assegnazione dei buoni pasto al personale, accordo che prevede il buono pasto ogni volta che il dipendente superi le sei ore con la pausa, e non limitato a due volte la settimana come di fatto avviene alla Corte.

Chiede innanzi tutto la assegnazione delle posizioni super a quei lavoratori che ne sono stati esclusi, sia all’interno dell’area A, dove su 210 unità solo 3 non sono stati collocati in posizione super sia per coloro che, pur appartenendo alla posizione economica C1, non hanno potuto partecipare ai percorsi formativi non essendo in possesso del diploma di 5 anni bensì di 3 anni. Trattandosi di un numero esiguo, la spesa sarebbe limitata. Chiede che la decorrenza economica del percorso di qualificazione per la posizione economica C2 prevista per il 1/10/2002 sia anticipata, sulla proposta dell’amministrazione di prorogare la graduatoria del percorso C2 fino al 31 12.02 chiede che siano prolungate a tale data, tutte le graduatorie dei percorsi formativi svolti.

Inoltre, questo è un ulteriore elemento che ci dimostra come la sentenza 194 della Corte Costituzionale non è ostacolo insormontabile alle riqualificazioni in atto e da effettuare: in particolare l’impegno preso in data 15 maggio 2002 sui passaggi dall’area A in B deve avere attuazione al più presto. Ricorda che il nostro rapporto di lavoro, ormai privatizzato, prevede come fonte primaria il diritto privato ed i Contratti Collettivi Nazionali di lavoro, piuttosto che le norme, come prima succedeva con il rapporto di lavoro pubblico. Inoltre l’Amministrazione ha dichiarato più volte di non voler chiedere soldi al M.ro del Tesoro ma di reperirli nel proprio bilancio, in merito al passaggio dell’area A nella posizione economica B1, la RdB esige quindi il rispetto di tale accordo.

Per quanto riguarda le Posizioni Organizzative ribadisce che, non essendo stati individuati per ben tre anni i possibili destinatari, pur avendo sottratto all’uopo una somma al Fondo di tutti i dipendenti e in considerazione che ormai il contratto è scaduto da sette mesi ed il prossimo non prevederà certamente tale istituto, essendo stata approvata la legge sulla vice dirigenza, non ha senso individuare criteri, destinatari, somme, per qualcosa che a vigenza contrattuale non ha avuto necessità di esistere. Tanto più che in Cdc per istituti contrattuali importanti, come il conferimento delle mansioni superiori, non si è riusciti in nessun modo ad ottenerne la regolamentazione nemmeno durante la vigenza contrattuale.

Così come proposto da più sigle (ma solo quando si trattava delle posizioni organizzative), è bene individuare prima il numero degli aventi diritto e poi stanziare le somme. Per le indennità video si fa invece il contrario, escludendo così tutti quelli che non rientrano nel budget già stabilito.

Ribadisce la propria contrarietà alla distribuzione del premio di produttività collettivo per livello economico, essendo tale prassi priva di giustificazione, andando tale premio a remunerare l’impegno e non il grado di responsabilità remunerato da altre voci. Anche questo testimonia lo schiacciamento delle trattative sull’Area C. Rileva ancora una volta come i minimi e i massimi del premio hanno una eccessiva differenza che si avvicina al 90%. Ricorda che la tutela delle lavoratrici madri in merito al premio di produttività, non è stata sempre rispettata in Corte, in particolare negli anni passati non sono stati pagati i premi alle lavoratrici assenti per motivi connessi alla maternità così come è stabilito dall’art.34 del C.C.N.L. e dall’art.3 del C.C.N.L.Integrativo.

COME SEMPRE PUNTUALI  NEL DARE NOTIZIA RIBADIAMO CHE LA RdB E’ FUORI DA LOGICHE DI PARTE E SI BATTE PER CERCARE DI RAFFORZARE E FAR AFFERMARE IL DIRITTO PER TUTTI

ROMA 15LUGLIO 2002                                                                         

RdB/PI Cdc