La
Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro la condanna
a 5 mesi di reclusione e al pagamento dei danni inflitta ad
uno dei Coordinatori nazionali della CUB per interruzione di
pubblico servizio e lesioni. Diviene così definitiva una
condanna per un avvenimento relativo alla nascita della legge
sulla rappresentanza sindacale nel pubblico impiego voluta
dall’allora Ministro della Funzione Pubblica Franco
Bassanini.
I
fatti per cui è stato condannato Leonardi risalgono al
settembre 1997 quando circa un centinaio di aderenti ai
sindacati di base occuparono la stanza del Ministro Bassanini
per chiedere che la legge in discussione, predisposta di
concerto con CGIL, CISL e UIL venisse modificata in senso più
democratico. I sindacalisti furono sgomberati dalla Polizia,
17 di loro arrestati, uno solo, Leonardi processato e
condannato.
Nel
ricordare che il giorno dopo l’approvazione da parte del
Parlamento della Legge in questione tutti i maggiori
quotidiani nazionali titolarono “approvata la Legge anti
cobas” vogliamo sottolineare che l’atteggiamento
repressivo della magistratura è in piena sintonia con la
volontà dei vari esecutivi di eliminare le organizzazioni
conflittuali dal panorama sindacale italiano, proprio mentre
la questione della democrazia nei luoghi di lavoro sta
diventando questione centrale.
Quanto
sta accadendo oggi, con il divieto per i singoli delegati RSU
di indire assemblee, con il divieto allo svolgimento di ogni
attività sindacale per chi non sia firmatario di contratto,
in mancanza di uno strumento certo ed esigibile per la
validazione degli accordi, è figlio di quella legge che deve
essere corretta, ricordando comunque che tutto il mondo del
lavoro privato è tutt’oggi senza regole, consentendo così
ai padroni di continuare a scegliersi gli interlocutori
sindacali di comodo.
Roma,
21 febbraio 2005
p/Coordinamento
nazionale CUB.
Umberto Fascetti
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