Più di 100.000 persone a Milano hanno sfilato con la
Confederazione Unitaria di Base, San Precario e gli
Imbattibili di Chainworkers. Quasi 6 kilometri di carri,
biciclette, musica e teatro di strada. Un fiume allegro e
festoso che lotta per i diritti di tutti e di tutte. Grande
festa al Castello fino a tarda notte.
EURO
MAYDAY PARADE 005: DI GRAN LUNGA LA PIU’ GRANDE
MANIFESTAZIONE PER UN PRIMO MAGGIO RIBELLE
Tiboni: ”E’ anche un grande successo politico, La
Mayday Parade si conferma la più importante iniziativa del 1°
Maggio. Ora continuiamo con l’azione di contrasto alla
precarietà che include anche la proposta per l’integrazione
al reddito. E’ necessario però innanzitutto ridurre i 42
rapporti di lavoro possibili a 4 o 5 che garantiscano a tutti
pari diritti e pari tutele”.
La CUB, Confederazione Unitaria di Base, insieme a
Chainworkers, gli altri sindacati di base e i centri sociali, metropolitani e non, ha chiamato a
raccolta tutti i
lavoratori precari e non precari per la quinta edizione
della MaydayParade che quest’anno ha compreso anche 20 città
europee.
Per l’EuroMaydayParade 005, la seconda europea, a Milano
hanno sfilato almeno 120.000 persone tra lavoratori a
tempo indeterminato, precari, parasubordinati a tempo pieno, a
part-time, a termine, in apprendistato, in cooperativa, in
subappalto, migranti e giovani e meno giovani arrivati da
tutta Italia e Europa per protestare contro la precarietà.
Avevamo annunciato 100.000 persone e ne sono arrivate ancora
di più e il corteo con carri allegorici, biciclette
mini-bar semoventi, soundsystem e quant’altro ha superato le
previsioni: nel pomeriggio abbiamo visto sfilare un fiume
lungo quasi 6 chilometri.
Noi abbiamo ritrovato il vero senso del 1° maggio che è
un giorno di lotta, ci siamo radunati per batterci non solo contro
la precarietà ma anche contro la progressiva perdita dei
diritti nel lavoro.
Durante
il lungo corteo-serpentone partito alle 15,00 da piazza
XXIV Maggio il clima era quello di una festa in cui si
ribadisce con forza la volontà di non rinunciare ai propri
diritti. “E’
un fatto incontestabile –sottolinea Tiboni - si è trattato
della più importante manifestazione per il Primo Maggio che
si è tenuta in Italia. La mobilitazione di tante persone – continua
Tiboni - dà la misura dei bisogni e della partecipazione alle
lotte per una profonda modifica della politica economica e
contro il lavoro precario. Tutte queste persone chiedono un
sostegno economico per chi non ha lavoro o ha pensioni
insufficienti, sollecitano prezzi calmierati per alcuni
servizi fondamentali quali i trasporti, il sapere, scuola,
biblioteche e università e una diversa politica della casa.
E’ importante – ha sottolineato ancora Tiboni- che
qualcuno non rinunci all’idea di difendere i lavoratori
mentre si stanno distruggendo pian piano i cardini necessari a
una vita dignitosa: in una situazione di degrado nella
quale aumentano precariato e disoccupazione la Mayday Parade, ha
di nuovo puntato i riflettori sulla vita difficile di una
generazione che si trova ad essere senza diritti ed è
condannata alla precarietà lavorativa ed esistenziale oggi ed
a un futuro incerto e senza copertura sociale e pensionistica
domani. Ma ha
anche sottolineato che il problema sta coinvolgendo tutti.
L’EuroMayDay Parade 005 è stata una giornata di lotta e
non solo di festa –sottolinea ancoraTiboni – e il successo
crescente è dovuto al nostro essere alternativi alla
manifestazione di Cgil Cisl e Uil, i sindacati che dovrebbero
difendere i lavoratori e che invece, attraverso le politiche
concertative hanno partecipato alla creazione di questa grave
e insostenibile situazione.
Non si può scendere in piazza parlando di sviluppo perché
il vero problema in Italia è la ridistribuzione del
reddito”.
La nostra piattaforma
sulla quale lottare è chiara: vogliamo garanzia di
reddito, contributi sociali e ferie, diritto di
autorganizzazione sindacale dei precari e fine della
discriminazione tra chi è precario e chi no, tra chi è
part-time e chi è full time, accesso sussidiato alla cultura,
alla formazione, alla casa, alla sanità e ai servizi sociali
di base, accesso al credito, limitazione del lavoro festivo e
notturno, della turnazione e delle mobilità selvagge.
Noi della CUB abbiamo lanciato una proposta nell’ambito
della campagna nazionale contro il lavoro precario per affrontare
concretamente, a partire dal livello regionale, il
problema dell’integrazione al reddito. Aspettiamo solo
che la nuova giunta sia definitivamente insediata. E’ sotto
gli occhi di tutti il forte aumento del livello di povertà
che viene registrato da anni nella Regione più ricca
d’Europa, la Lombardia.
Ecco perché vogliamo iniziare da qui, creando per la
prima volta una cerniera tra le varie forme di
precarietà sociale: lavoratori precari, a progetto, a
somministrazione, con contratti a termine, in mobilità, in
cassaintegrazione, pensionati al minimo e percettori di
pensione sociale.
L’EURO MAYDAY PARADE 005, la seconda edizione della
Mayday organizzata in contemporanea con i precari di tutta
Europa, ma anche la quinta edizione organizzata da CUB,
Chainworker e altre realtà sociali, rappresenta ora non solo
la generazione attuale di precari ma
anche tutti quei soggetti che vengono estromessi dalla
possibilità di avere un reddito che possa garantire una vita
dignitosa come cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in
mobilità.
Figure che si vanno a sommare alle vecchie e nuove forme di
precarietà di lavoro e quindi anche di vita .
“Per questo ora continueremo con le nostre iniziative
perché il primo maggio continui tutto l’anno –conclude Tiboni–
Ora continuiamo con l’azione di contrasto alla precarietà
che include anche la proposta per l’integrazione al reddito.
E’ necessario però innanzitutto ridurre i 42 rapporti di
lavoro possibili a 4 o 5 che garantiscano a tutti pari diritti
e pari tutele”.
2
maggio 2005 - Corriere della Sera.it
Cinquemila persone al corteo dei
sindacati
Colorata
MayDay, tra danze e qualche polemica
Giocolieri, cibo e bevande
a prezzo politico e qualche slogan fuori posto: per il 1°
maggio
Milano invasa da un esercito di «precari»
Milano - Più di 5mila persone
hanno partecipato in una Milano semideserta alla tradizionale
manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil per la festa
del Primo Maggio. Un corteo ordinato, a cui hanno preso parte
delegazioni dei Ds, Rc, Pdci e Italia dei Valori, oltre al
presidente della Provincia, Filippo Penati. Numerosi i
lavoratori extracomunitari. Hanno sfilato con un loro
striscione anche i lavoratori della Scala, oltre ai partigiani
dell’Anpi. «Ci sono circa 400.000 posti di lavoro a rischio
solo a Milano - ha detto Giorgio Roilo, segretario milanese
della Cgil -. Oggi sfiliamo per porre al centro
dell’attenzione le questioni dell’occupazione, del
rilancio dell’industria italiana, della precarietà, del
rinnovo contrattuale».
In questa assolata domenica, un altro corteo ha attraversato
la città. Una lunghissima parata multicolore, chiassosa,
multietnica, multilingue, fatta di persone di tutte le età,
con autoarticolati che diffondevano musica, ha attraversato il
centro di Milano per la MayDay Parade, manifestazione «contro
il precariato dei diritti e del lavoro» organizzata da
sindacati di base, centri sociali, collettivi studenteschi.
Secondo gli organizzatori 120mila partecipanti, secondo la
Questura 15mila. «Al di là della sterile polemica sulle
cifre - ha commentato uno dei leader dei Cub,
Piergiorgio Tiboni - vale il fatto incontestabile: si è
trattato della più importante manifestazione per il Primo
Maggio che si è tenuta in Italia. La mobilitazione di tante
persone dà la misura dei bisogni e della partecipazione alle
lotte per una profonda modifica della politica economica e
contro il lavoro precario».
Il corteo «stop and go», che per quasi cinque ore ha
occupato il centro cittadino, fatto di giocolieri, di musica,
di gente che ballava, poca politica (i messaggi erano limitati
ai volantini) e molto gioco (c'era pure l'album di figurine
degli «Invincibili»), è iniziato sotto il sole in piazzale
XXIV Maggio e si è concluso in piazza Castello. La polizia ha
scelto un basso profilo intervenendo solo in caso di effettiva
necessità. E gli incidenti sono stati limitati: imbrattamenti
di banche e sportelli Bancomat, un'insegna McDonald's sciolta
per il calore di un fumogeno. Un automobilista alla guida di
una Porsche, che voleva fendere a tutti i costi il corteo, è
stato malmenato. Più preoccupanti le scritte lasciate su
alcuni muri: «10-100-1000 Nassirya» a caratteri cubitali su
un palazzo di via Lanza, nei pressi del Piccolo Teatro firmato
Anarchia, «10-100-1000 Ramelli» e la stella a cinque punte
comparsa sulla porta della Consob. Due i feriti, leggeri, fra
i partecipanti per una lite scoppiata prima della partenza,
sul posizionamento nel corteo.
Puntuale la denuncia del vicesindaco, Riccardo De Corato, che
ha parlato di una «Milano stanca di queste violenze» e ha
ricordato il suo progetto di legge per obbligare chi indice le
manifestazioni a depositare una somma in garanzia, a copertura
dei danni provocati sulle case e i monumenti pubblici. Gli
organizzatori avevano previsto 100mila manifestanti:
impossibile in effetti contarli. C'erano gruppi che venivano
da ogni parte d'Italia, anche dall'estero, ognuno raccolto
attorno al proprio «totem». Poche le bandiere, se si
escludono quelle dei Cub
e dei Comunisti Italiani. Davanti a tutti la Banda degli
ottoni a scoppio, che ha imboccato piazza Castello al suono
dell'Internazionale. Dietro di loro una band di percussionisti
e ballerine, che fermandosi nelle vie più strette o tornando
indietro, provocava l'avanzamento a fisarmonica dell'intero
corteo (tre ore dopo la partenza dei primi, c'erano gruppi
ancora in attesa in piazza XXIV Maggio). Poi il camion più
applaudito, quello degli Anarchici milanesi del Ponte della
Ghisolfa, sul quale avevano preso posto i precari del teatro
alla Scala. Ha diffuso musica sinfonica e operistica
deliziando i passanti che spesso applaudivano. E poi tutti gli
altri, compresi i mezzi per la vendita a prezzo politico di
generi di conforto. «La May Day del lavoro precario - ha
detto una ragazza del centro sociale Csoa di Torino - è
questo primo maggio libero e ribelle, un'invasione festosa e
indisciplinata delle strade e delle piazze, un luogo dove
manifestare desideri ed emozioni, separato dai non-luoghi di
sindacati, sindaci, governatori e televisioni».
1
maggio 2005 - Agr
1
Maggio: MayDay Parade, per organizzazione in 100mila a Milano
MILANO - Al via tra
pochi minuti la Mayday Parade 2005, la manifestazione dei
lavoratori precari che si svolge a Milano, in contemporanea
con diverse citta' europee, oltre che Napoli, Palermo e
L'Aquila. Secondo Walter Montagnoli, coordinore nazionale di Cub,
organizzatore dell'evento con Chainworkers, saranno piu' di
100mila le persone che sfileranno nel capoluogo lombardo.
Imponenti anche le forze dell'ordine dispiegate per l'evento.
Qualche tafferuglio tra gli stessi manifestanti per
discussioni sull'ordine di partenza dei camion.
1
maggio 2005 - Apcom
1
MAGGIO/ MILANO, MAYDAY PARADE GIUNTA IN PIAZZA CASTELLO
Manifestazione continua con musica fino a tarda notte
Milano - I manifestanti
della Mayday Parade milanese, la sfilata contro il precariato
organizzata per il Primo maggio dai sindacati
di base, stanno raccogliendosi lentamente in piazza
Castello, mentre la coda del corteo ancora sfila fra piazza
del Duomo e piazza Cordusio. Sono più di cinquantamila (oltre
centomila, secondo gli organizzatori) i seguaci di San
Precario, che hanno attraversato Milano ballando al ritmo
della musica diffusa dai circa trenta carri allestiti da Cub,
Cobas, centri sociali, collettivi studenteschi e lavoratori.
Parola d'ordine: 'No alla flessibilità e reddito minimo
garantito per i lavoratori precari'. Nessuna tensione dopo la
rissa scoppiata all'inizio della manifestazione tra diversi
componenti del corteo per l'ordine di sfilata dei carri.
Qualche graffito lasciato sulle mura delle vie attraversate,
accolto con ironici applausi dai cittadini, e diverse vetrine
imbrattate di vernice (prese di mira soprattutto le banche).
Arrivati gli ultimi carri del lungo e vivace corteo la
giornata dei precari proseguirà nella piazza del Castello
Sforzesco con concerti e musica fino a tarda notte.
1
MAGGIO/ CORTEO MAYDAY GIUNTO IN PIAZZA DUOMO VICINI AI 100MILA
Una sfilata come a Carnevale nel nome di San Precario
Milano - Volevano
eclissare la manifestazione 'ufficiale' dei sindacati
confederali. Ci sono riusciti. I Cobas, i Cub,
i Centri sociali e i Disobbedienti, i movimenti studenteschi e
gli extracomunitari si sono ritrovati oggi a Milano per il
MayDay 2005, la grande manifestazione all'insegna del patrono
dei disocuppati o dei maleoccupati, San Precario. La Questura
ancora non ha diffuso alcuna stima ufficiale ma, visto che la
testa del corteo è già giunta in piazza Duomo mentre la coda
è ancora a Porta Ticinese, è probabile che le agognate
100.000 presenze siano più o meno una realtà. Banda di
musicisti in testa, il corteo è ormai giunto in piazza Duomo
da cui poi raggiungerà piazza Castello per sciogliersi
attorno alle 19. 30 autocarri addobbati come per le sfilate di
Carnevale procedono a passo lento e al ritmo di musica
vendendo birra, panini o semplicemente avanzando a suon di
tamburo. L'imponente schieramento di Forze dell'ordine in
tenuta antisommossa segue e circonda il corteo che, finora,
non ha causato danni, salvo qualche scaramuccia ad opera dei
Centri sociali posizionati in coda.
1
MAGGIO/ AL VIA A MILANO LA LUNGA MARCIA DI SAN PRECARIO
Si punta alle 100 mila presenze. Milano serrata per paura
danni
Milano - Vogliono
toccare le centomila presenze per far capire quanto grave sia
il problema della mancanza di lavoro. Sono giovani, studenti,
No Global ma anche appartenenti ai Cub,
ai Cobas, ai Centri sociali e, al ritmo di una musica
martellante, hanno appena iniziato la loro marcia per il
centro di Milano. Oggi, Primo maggio, il corteo di San
Precario vuole sfidare quello dei sindacati confederali che,
alle 9,30, si sono ritrovati a Porta Venezia per concludere il
corteo con un comizio in Duomo. I Disobbedienti stanno
partendo, invece, da piazza XXIV Maggio per affrontare un
percorso ben più lungo, che terminerà in piazza Castello,
attorno alle 19. Un corteo di giovani e anche di
extracomunitari che chiedono così la possibilità di ottenere
un lavoro regolare. L'Euro May Day 2005 è partito al suono
della colonna sonora del telefilm A-Team e avanza lentamente
scortato dalla polizia. Lo schieramento di forze dell'ordine
in tenuta antisommossa è imponente e già attorno alle 14 dei
piccoli avamposti di poliziotti erano dislocati lungo il
percorso da piazza Duomo a piazza Castello fino a Porta
Ticinese. Il timore di Milano, che proprio alle 14 ha iniziato
a serrare i negozi è quello di subire, come è accaduto lo
scorso anno, dei danni. Nel 2004 il ricordo del May Day sono
stati dei graffiti sulle saracinesche e delle vetrine
imbrattate di vernice. Ma oggi, nonostante i sindacati di base
abbiano garantito di vigilare contro i vandalismi, si teme che
se davvero la manifestazione dovesse raggiungere centomila
persone i danni potrebbero essere ben più gravi.
1
MAGGIO/ MILANO, FIOM E SINISTRA RC COI SINDACATI DI BASE
Cgil e Rifondazione in corteo stamani coi confederali
Milano - Ci sono anche
la Fiom milanese e Progetto comunista, sinistra del Prc, in
corteo con i sindacati
di base nella Euro Mayday Parade a Milano. Per la Fiom,
che ha partecipato con una delegazione anche alla
manifestazione tradizionale di Cgil, Cisl e Uil tenutasi
stamattina, la presenza nel corteo contro la precarietà vuole
testimoniare l'estrema l'attenzione per la questione della
flessibilità del lavoro. Per Progetto comunista tema centrale
è l'abolizione della legge 30, "non per una flessibilità
che ne rappresenta una semplice variante ma per l'assunzione a
tempo indeterminato di tutti i precari" come si legge in
un volantino.
1
maggio 2005 - Ansa
1
MAGGIO: MAY DAY PARADE; CORTEO MULTICOLORE PER MILANO
MIGLIAIA CONTRO IL PRECARIATO; ALCUNI DANNEGGIAMENTI E SCRITTE
MILANO - Chi dice 15mila
(le forze dell' ordine), chi 120mila (un partecipante): la
verita' e' che oggi un lunghissimo corteo multicolore,
chiassoso, multietnico, multilingue, fatto di persone di tutte
le eta', ma soprattutto di giovani, di disabili in
carrozzella, di autoarticolati che diffondevano musica ad
altissimo volume, e anche di cani, ha attraversato il centro
di Milano per il May Day Parade, la manifestazione 'contro il
precariato dei diritti e del lavoro' organizzato da Sindacati
di base, centri sociali, collettivi studenteschi. ''Al di la'
della sterile polemica sulle cifre - ha commentato alla fine
uno dei leader dei Cub,
Piergiorgio Tiboni - vale il fatto incontestabile: si e'
trattato della piu' importante manifestazione per il Primo
Maggio che si e' tenuta in Italia. La mobilitazione di tante
persone da' la misura dei bisogni e della partecipazione alle
lotte per una profonda modifica della politica economica e
contro il lavoro precario. Tutte queste persone chiedono un
sostegno economico per chi non ha lavoro o ha pensioni
insufficienti, sollecitano prezzi calmierati per alcuni
servizi fondamentali quali i trasporti, il sapere (scuola,
biblioteche e universita') e una diversa politica della casa''.
Il corteo 'stop and go', che per quasi cinque ore ha occupato
il centro cittadino, fatto di giocolieri, di musica, di gente
che ballava, di poca politica (i messaggi erano limitati ai
volantini) e molto gioco (c'era pure un album per le figurine
degli 'Invincibili', cosi' chiamano se stessi i precari), e'
iniziato sotto il sole in piazzale XXIV Maggio e si e'
concluso in piazza Castello. La polizia, presente davanti e
dietro e nelle vie laterali, ha scelto un basso profilo per
evitare che la situazione potesse degenerare. Gli incidenti
sono stati abbastanza limitati: i 'soliti' imbrattamenti delle
vetrine di banche e di sportelli Bancomat con vernice bianca e
coriandoli, il caso di un automobilista che alla guida di una
'Porsche' voleva fendere a tutti i costi il corteo ed e' stato
malmenato, un'insegna McDonald's scioltasi per il calore di un
fumogeno. Forse piu' preoccupanti le scritte: '10-100-1000
Nassirya' a caratteri cubitali su un palazzo di via Lanza, nei
pressi del Piccolo Teatro firmato Anarchia, '10-100-1000
Ramelli' (il giovane missino ucciso a sprangate trent'anni fa)
e la stella a cinque punte comparsa sulla porta della Consob
('Assassini, giocate sulla pelle del mondo intero') e sulla
targa di ottone. Due i feriti, leggeri, fra i partecipanti per
una lite avvenuta all'inizio, sul posizionamento nel corteo.
Puntuale la denuncia del vice sindaco, Riccardo De Corato, che
in una dichiarazione parla di ''Milano stanca di queste
violenze'' e ricorda il suo progetto di legge per obbligare
chi indice le manifestazioni a depositare una somma in
garanzia, a copertura dei danni provocati sulle case e i
monumenti pubblici. Gli organizzatori ieri avevano parlato di
100mila manifestanti previsti: impossibile contarli, sgranati
com'erano dietro i camion (alcuni veri e propri
autoarticolati) dai quali grazie a gruppi elettrogeni venivano
'sparati' watt alla massima potenza. C'erano gruppi che
venivano da ogni parte d'Italia, anche dall'estero, ognuno
raccolto attorno al proprio 'totem'. Poche le bandiere, se si
escludono quelle dei Cub e dei Comunisti Italiani. Davanti a
tutti la 'Banda degli ottoni a scoppio' che ha imboccato
piazza Castello al suono dell'Internazionale. Dietro a loro
una band di percussionisti e ballerine assai affiatati, che
fermandosi nelle vie piu' strette o addirittura tornando
indietro, provocava l'avanzamento a fisarmonica dell'intero
corteo (tre ore dopo la partenza dei primi, c'erano gruppi
ancora in attesa in piazza XXIV Maggio). Poi il camion piu'
applaudito, quello degli Anarchici milanesi del Ponte della
Ghisolfa, sul quale avevano preso posto i precari del teatro
alla Scala. Ha diffuso musica sinfonica e musica operistica
deliziando i passanti che spesso applaudivano. E poi tutti gli
altri, compresi i mezzi per la vendita 'a prezzo politico' di
generi di conforto. ''La May Day del lavoro precario - ha
sintetizzato una ragazza del centro sociale Csoa di Torino -
e' questo primo maggio libero e ribelle, un'invasione festosa
e indisciplinata delle strade e delle piazze, un luogo dove
manifestare desideri ed emozioni, separato dai non-luoghi di
sindacati, sindaci, governatori e televisioni''.
1
maggio: May day parade, lungo corteo per Milano
In migliaia contro il precariato, danni e scritte
MILANO - Chi dice
15mila, chi 120mila: un lunghissimo corteo chiassoso e
multietnico ha sfilato per Milano. Soprattutto giovani hanno
percorso il centro per il May Day Parade,manifestazione contro
il precariato organizzata da Sindacati
di base e centri sociali. Il vicesindaco De Corato:'anche
quest'anno Milano e' stata attraversata dal corteo di San
Precario con una serie di vandalismi e molotov'. Day May di
precari anche a Napoli ma nessun incidente.
30 aprile
2005 - Varese nws
Milano - Migliaia di precari pronti
a sfilare per le strade delle più importanti metropoli
europee. Gli organizzatori: "è la vera festa dei
lavoratori, il vero primo maggio"
1 maggio:
tutto pronto per la Mayday Parade di Milano
Lavoratori precari,
parasubordinati, a tempo determinato, indeterminato, a tempo
pieno, part-time, in apprendistato, in subappalto: le vittime
dell’era della flessibilità sono in aumento e si stanno
preparando, anche quest’anno, a scendere in piazza contro
l’instabilità e dall’incertezza lavorativa.
È quasi tutto pronto infatti, per la seconda edizione
dell’Euro Mayday Parade 005 che domenica 1 maggio vedrà
sfilaremigliaia di lavoratori precari per le strade delle più
importanti metropoli europee.
La manifestazione di Milano, organizzata dalla Confederazione
unitaria di base (CUB), da Chainworker e da molte altre
realtà sociali, vuole rappresentare la voce della protesta di
quella categoria di lavoratori fortemente minacciata dalla
precarietà della propria occupazione.
Gli organizzatori, che dopo il successo dell’edizione 2004
riconoscono nella Mayday Parade "la vera festa dei
lavoratori, il vero primo maggio", hanno creato "1
euro può bastare" la proposta a livello nazionale
avanzata a Trenitalia dalla Cub per ottenere una speciale
riduzione del costo del biglietto per i manifestanti che
raggiungeranno in treno la Mayday Parade.
Come lo scorso anno, Il ritrovo è fissato alle ore 15.00 in
Piazza XXIV Maggio e da lì partirà, sfilando per corso di
Porta Ticinese, via De Amicis, Piazza Resistenza Partigiana,
Via Cesare Correnti, Via Torino, Piazza Duomo, Via Orefici,
Piazza Cordusio, Via Broletto, Ponte Vetero, Via Mercato, Via
Tivoli, Foro Buonaparte, Viale Gadio e terminerà in piazza
Castello.
Preannunciato dagli organizzatori un corteo ancora più
allegro, festoso della passata edizione, il cui
"personaggio principale" è "S.Precario"
che guida la bizzarra processione. È stata confermata anche
la presenza di migliaia di studenti e precari delle università,
lavoratori dell’editoria la disponibilità di più di trenta
carri e tanto sound system come sottofondo.
Critical Mass con migliaia di biciclette aprirà il corteo che
verrà seguito da tante festose band musicali e dalle realtà
"appiedate" milanesi, tutti quei piccoli centri e
movimenti che non porteranno carri. Seguiranno i carri di
Chainworkers e di tutti i grandi centri sociali metropolitani
della CUB
e degli altri sindacati di base e via via sfileranno tutte le
piccole e grandi realtà nazionali. Gruppi musicali e bande di
strada suoneranno fino a tardi assediando il Castello insieme
a sound system, bancarelle, stand… Il palco, dove gruppi e
sound system suoneranno fino a tarda notte, quest'anno sarà
montato davanti alla fontana in Piazza Castello.
29
aprile 2005 - Corriere della Sera
Le
feste per il Primo Maggio
Sfida dei cortei tra confederali e disobbedienti
Cub:
no al precariato. Cgil, Cisl e Uil in piazza Duomo: diritti e
sicurezza. Sindacati di base: vigileremo contro i vandalismi
di Rita Querzé
Con centomila persone in piazza quest’anno (40-50 mila
l’anno scorso) la MayDay Parade del sindacato di base punta
a oscurare il Primo Maggio del sindacato confederale. La
manifestazione è alla sua quinta edizione. Altri cortei si
terranno in contemporanea a Milano, Londra, Parigi,
Barcellona, Amsterdam. In Italia, oltre a Milano, saranno
coinvolte Palermo e Napoli.
La sfilata — organizzata da Cub
(Confederazione unità di base) e Chainworkers, con il
seguito di centri sociali, collettivi studenteschi e degli
altri sindacati di base, compresi i Cobas — partirà alle 15
da piazza XXIV Maggio e risalirà per corso di Porta Ticinese.
La maratona dei seguaci di San Precario continuerà in via De
Amicis, piazza Resistenza partigiana, via Cesare Correnti, via
Torino, piazza del Duomo, via Orefici, piazza Cordusio, via
Broletto, Ponte Vetero, via Mercato, via Tivoli, foro
Bonaparte, viale Gadio. E terminerà in piazza Castello
intorno alle 19.
«Cgil, Cisl e Uil, concertando, hanno portato al disastro,
noi siamo alternativi», dice Walter Montagnoli, coordinatore
nazionale della Cub.
L’obiettivo della Mayday Parade è attirare l’attenzione
sui disagi causati dalla precarietà del lavoro. «Chiediamo
continuità di reddito per tutti, salario minimo europeo per
arrestare il dumping sociale, accesso universale alle
prestazioni sociali fondamentali come maternità, ferie,
malattia e infortunio, accesso gratuito o fortemente
sussidiato a casa, trasporti, cultura, conoscenza».
L’anno scorso la Mayday Parade ha lasciato qualche traccia:
graffiti, vetrine imbrattate. La manifestazione rischia di
creare disagi per i cittadini? «Certo, ci poniamo anche
questo problema — dice Walter Montagnoli —. Ma qualche
vetrina imbrattata non è nulla quando si portano in piazza
migliaia di giovani».
Intanto, per il Primo Maggio Cgil, Cisl e Uil hanno
organizzato una manifestazione classica: partenza alle 9.30 da
porta Venezia e arrivo in piazza del Duomo. Dal palco
parleranno i segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil.
Rispettivamente Giorgio Roilo, Fulvio Giacomassi e Roberto
Monticelli. Lo slogan: «Contro la precarietà, per lo
sviluppo, i diritti, la sicurezza del lavoro».
Chi restasse in città nel fine settimana, dovrà fare i conti
con la riduzione del trasporto pubblico. Tram, autobus e
metropolitana funzioneranno dalle 7 alle 20. Per quanto
riguarda il metrò, in particolare, al mattino le prime corse
sono posticipate di circa un’ora rispetto alla
programmazione festiva. Le ultime partenze dai capolinea del
metrò sono previsti intorno alle 19. Per informazioni,
chiamare il numero verde 800.808.181.
29
aprile 2005 - Repubblica
La
quinta edizione dell´EuroMayday
Il corteo con 39 carri
partirà da Porta Ticinese e arriverà in piazza Castello dove
si ballerà fino a tarda notte.
L´obiettivo è quello di
ritrovarsi in 100mila a sfilare dietro le insegne di San
Precario, nel corteo alternativo del 1° maggio. Centomila
precari appunto, ma non solo. Perché l´EuroMayday Parade,
alla quinta edizione, resta sì alternativo alla tradizionale
manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, ma punta a diventarne un
prolungamento, radunando anche categorie e fasce sociali
sempre più minacciate dalla precarietà. «Quando si parlava
di lavoro interinale, di contratti a termine senza sbocco, si
pensava ai giovani dei fast food e dei call center. Oggi il
precariato - sostiene Walter Montagnoli della Cub
- è la nuova struttura del lavoro e riguarda tutti, gli
insegnanti, le hostess e i piloti, i giornalisti. E col
passaggio al sistema retributivo anche chi deve andare in
pensione si considera precario, e chi ha un contratto a tempo
indeterminato valuta come precario il suo reddito e il suo
posto di lavoro». Non a caso, accanto alla galassia dei
movimenti e degli studenti e al sindacalismo di base ci
saranno anche, per il secondo anno, i metalmeccanici della
Fiom Cgil e della Flmu. Tra le iniziative, anche i picchetti
davanti ai centri commerciali, per impedirne l´apertura
festiva.
Il raduno sarà alle 14 in piazza XXIV Maggio, dove
convergeranno i lavoratori, i centri sociali Paci Paciana,
Cantiere, Casa Loca, Deposito Bulk e Chainworkers. Aprirà il
corteo Critical Mass, seguito dalle band musicali e dai 39
carri allestiti da Chainworkers, dai centri sociali e dai
sindacati. Il corteo sfilerà lungo Porta Ticinese, via De
Amicis, via Correnti, via Torino, piazza Duomo, Foro
Buonaparte verso piazza Castello, dove si ballerà fino a
tarda notte.
29
aprile 2005 - Giornal.it
Euro
MayDay: anche da Alessandria primo maggio contro la precarietà
"Un Primo Maggio
alternativo al classico concerto privo di contenuti di Piazza
San Giovanni a Roma". Così gli organizzatori dell’EuroMayDay
di Milano definiscono la manifestazione organizzata per la
festa dei Lavoratori.
Anche da Alessandria la CUB
si sta organizzando per fornire gratuitamente un servizio
pullman che trasporti studenti, precari e quanti lo volessero
fino a Milano per partecipare alla grande manifestazione
europea.
’’Confermiamo il primo maggio come giornata di lotta e
sottolineiamo l’essere alternativi alla manifestazione priva
di contenuti di Cgil-Cisl-Uil che, concertando concertando,
hanno portato a questo disastro’’. Il primo maggio sara’
anche giornata di lotta con lo sciopero gia’ indetto per i
lavoratori delle catene della grande distribuzione, ’’che
rappresentano uno dei templi dello sfruttamento’’.
’’Vogliamo rappresentare non solo la generazione attuale
che si trova a essere senza diritti, condannata alla precarietà
lavorativa ed esistenziale oggi e a un futuro incerto e senza
copertura sociale e pensionistica domani, ma anche tutti quei
soggetti che vengono estromessi dalla possibilità di avere un
reddito’’.
Invitiamo, quindi, i precari e le precarie, i lavoratori e le
lavoratrici a l’ EURO MAYDAY 2005 di MILANO, che si svolgerà
in contemporanea con Helsinki, Barcelona, Hamburg, Liege,
Maribor, Sevilla, Copenhagen, Paris, Amsterdam, Geneve, Wien,
London, Stockholm, Marseille, Palermo e in tante altre città
europee".
MILANO ore 15 Porta Ticinese
La CUB,
Confederazione Unitaria di Base di Alessandria conferma la
propria presenza mettendo a disposizione gratuitamente un
pullman che partirà alle ore 11.00 da piazza Garibaldi.
PERTANTO SI INVITANO TUTTI I POSSIBILI PARTECIPANTI A DARNE
TEMPESTIVA COMUNICAZIONE ALLA SEGRETERIA tel. 0131 201912.
28
aprile 2005 - Il Manifesto
MayDay
degli imbattibili
Precari di tutta Europa per
un altro primo maggio. Migliaia a Milano
Trenta camion, centinaia di biciclette e decine di azioni
spettacolari alla parata nazionale del precariato sociale.
Sono attese decine di migliaia di persone da tutta Italia. Si
manifesta anche in Europa per chiedere certezza del reddito,
salario minimo garantito, accesso ai servizi e libertà per
tutti i migranti
di LUCA FAZIO
MILANO - Dei santi non si può male dire, però è evidente
che qui a Milano San Precario ormai ha fatto il suo tempo.
Domenica primo maggio, festa del lavoro (per chi ce l'ha),
pregherà ancora, eccome, almeno per quel 70% di nuovi assunti
che nella provincia più ricca d'Italia un contratto a tempo
indeterminato se lo possono sognare. Però da qualche giorno
cominciano a circolare delle belle figu, nuove icone. Si
chiamano gli Imbattibili. Sono loro che mescolati ai 100 mila
che sfileranno domenica prossima - la MayDay (per chi non se
ne fosse accorto) è la più grande manifestazione europea di
lavoratori - animeranno la scena con un'altra carnevalata
sovversiva, una festa che sa di stravolgimento, fresca,
proprio il contrario di una festa ufficiale, sempre rivolta
all'indietro - magari con la diretta Rai. Ci sarà Spider Mom,
single e «infertile», altrimenti rimane a casa, e Wonder Bra,
telefonista di giorno sexworker di notte e massaia nei ritagli
di tempo, e saranno rappresentati tutti gli altri lavori non
tutelati possibili immaginabili, lavoratori veri, non roba da
ragazzini, perché si rimane precari a vita. Tutti aggrappati,
una volta all'anno, a trenta camion, vere e proprie
scenografie ambulanti, scortati da centinaia di biciclette e
agitati da «azioni» itineranti. Molte a sorpresa, qualcuna
rivelata, come il Galeone del centro sociale Cantiere che
pirateggia i saperi (cd, libri e altre tecnodiavolerie per
tutti, gratis). Se una novità va segnalata - altre si
riveleranno strada facendo - bisogna dire che l'edizione 2005
vede la presenza di lavoratori attivi e organizzati «veri»,
cioè gruppi che non ci stanno a farsi sfruttare, persone
pescate al di fuori dal tradizionale circuito dei centri
sociali e che nell'ultimo anno sono riusciti ad imbastire
forme di resistenza concrete, nei call-center, nelle librerie,
nelle catene commerciali, nel settore dello spettacolo. La
MayDay, per funzionare, è un appuntamento che bisogna
preparare nel tempo.
Mai come questa volta, quinta edizione, è affare europeo, con
altre appendici italiane oltre Milano (si sfila anche a
Napoli, Palermo e L'Aquila). Dunque Londra, Parigi,
Barcellona, Amsterdam, Ginevra, Helsinki, Copenhagen, Amburgo,
Liegi, Lubiana, Stoccolma, Siviglia per una straordinaria
internazionale situazionista del precariato sociale. A Milano
(partenza alle 15 da piazza XXIV Maggio, arrivo in piazza
Castello, permanenza fino a notte) da mesi i vari pezzi del
movimento dei movimenti andavano interrogandosi, mugugnando,
sulle sorti della MayDay. Gli ostacoli a una gestione unitaria
- ruggini, sgomitamenti e vari tentativi di indebito
appropriamento - alla fine sono stati aggirati nel migliore
dei modi: ognuno fa come gli pare, proprio come a carnevale. E
il successo è garantito.
Sì, ma per tornare ai lavori, con quale piattaforma di lotta?
Riassume Walter Montagnoli della Cub,
il sindacato che si è affiancato ai lavoratori che si fanno
chiamare «precog» (precari cognitari): «Chiediamo garanzia
della continuità di reddito per tutte e tutti, salario minimo
europeo per arrestare il dumping sociale, accesso universale
alle prestazioni sociali fondamentali come maternità, ferie,
malattia, infortunio, accesso gratuito o fortemente sussidiato
a servizi di base come casa, trasporti, connettività,
cultura, conoscenza, incentivi a un'economia dell'innovazione
e della creazione fondata sulle comunità di pari e l'assenza
di copyright».
Sarà un primo maggio anche per i migranti, tutti, con un
particolare pensiero rivolto agli stranieri del centro di via
Corelli che da settimane protestano per l'ingiusta e violenta
detenzione. Reddito, ma soprattutto diritti, dovrebbero essere
davvero per tutti.
27 aprile 2005 - Liberazione
Euromayday
2005 «contro la precarietà che morde la carne»
Primo maggio dei precari in
20 città europee. Intervista a Walter Montagnoli,
coordinatore Cub
di
Andrea Milluzzi
May Day 2005, siamo alla quinta edizione. Sempre più
partecipato, sempre più in movimento, il primo maggio dei
precari quest'anno sarà anche molto più europeo. Euromayday
quindi, con 20 città del vecchio continente, da Barcellona a
Ljubjana, da Parigi a Helsinky, che ospiteranno cortei,
manifestazioni e azioni di protesta. Perché la festa del
lavoro per chi non ha un lavoro come logica vorrebbe, si
trasforma in un'occasione di lotta e di protesta. Come a
Milano, dove la May Day è nata e dove domenica la Cub
(confederazione
unitaria di base) ha programmato lo sciopero del
commercio e della distribuzione e la campagna "1 euro può
bastare", volta a chiedere biglietti dei treni a costo
minimo per chiunque volesse arrivare nel capoluogo lombardo.
La precarietà lavorativa e sociale è dunque all'origine di
questo appuntamento, nato 5 anni fa dall'iniziativa della Cub
e di Chainworkers, che nel tempo ha coinvolto decine di sigle
del sindacalismo di base, dei centri sociali, del movimento
studentesco (Esc/Globalproject per esempio) e che ha trovato
per il secondo anno consecutivo l'adesione della Fiom e di
alcuni partiti, come Rifondazione comunista che sarà presente
anche con i Giovani comunisti. Tutto questo lo spiega il
coordinatore nazionale della Cub,
Walter Montagnoli, intervistato da Liberazione.
Quali sono i cardini della May Day 2005?
Il grande protagonista di questa edizione, accanto alla
precarietà, sarà il diritto al reddito. Rivendichiamo
l'integrazione al reddito per tutti e soprattutto per coloro
che non hanno un contratto a tempo indeterminato o che non
hanno diritto ai fondi pensione. Ma lo sai cosa significa che
se continua così fra una trentina d'anni ci sarà un milione
di persone senza diritto alla pensione? E' una bomba sociale
pronta ad esplodere. Restando in tema chiediamo un salario
minimo europeo per arrestare il dumping sociale e il diritto
universale a usufruire dei servizi primari, come la casa, la
sanità e la conoscenza. Un altro obiettivo, che in realtà è
già raggiunto, è di portare il problema della precarietà,
con tutte le sue conseguenze, al primo posto fra le
preoccupazioni in Europa.§
Sono attesi molti precari dell'Università, della scuola,
della ricerca e della cultura. E' un segno dei tempi?
Già l'anno scorso i "cognitivi" hanno fatto
parte della May Day e domenica saranno sicuramente ancora più
numerosi. Personalmente credo però che la vera novità sarà
la presenza degli immigrati, che con la Bossi Fini sono
diventati il vero paradigma della precarietà. Il riversamento
nella may Day di molte associazioni che si occupano di questo
specifico tema è la modalità che hanno per affermare i loro
diritti. Comunque, nessuna di queste questioni soverchia le
altre. .. E voglio anche sottolineare che la piazza vedrà
insieme lavoratori precari e lavoratori fissi, a riprova del
fatto che, pur in condizioni differenti, siamo tutti sulla
stessa barca.
Nel 2004 solo Milano e Barcellona hanno ospitato la parata
dei precari, quest'anno l'appuntamento è in 20 città
europee. Cosa significa secondo te?
La grande espansione a livello europeo significa che
prende largo, anche se ovviamente con sfumature differenti da
Paese a Paese, il concetto della precarietà lavorativa e
sociale in molti settori della nostra quotidianità. La
crescente globalizzazione e le liberalizzazioni effettuate
dalla Commissione europea in questi anni hanno di certo
contribuito a questa tendenza, così come l'azione e l'unità
del sindacalismo di base europeo. E l'opposizione crescente
alla costituzione europea è un ottimo testimone di questo
clima. E' la precarietà che è arrivata a mordere la carne..
Tornando in Italia, mentre i precari saranno a Milano, a
Roma si terrà il primo maggio dei sindacati confederali. E
non è solo una distanza geografica, immagino..
La prima enorme diversità è che il nostro sarà un primo
maggio di lotta, come conferma lo sciopero del commercio,
settore dove lo sfruttamento dei lavoratori raggiunge i suoi
picchi. A Roma ci sarà un concerto a cui potranno partecipare
tutti, sarà una festa panem et circenses, ma se si vuol
toccare con mano la condizione lavorativa e della società,
soprattutto dei giovani, bisognerà venire a Milano. Noi
restituiamo al primo maggio la sua natura originaria, i
sindacati confederali ne fanno una festa. D'altronde sono gli
stessi che, firmando certi accordi, contribuiscono al
diffondersi della precarietà...
Domenica anche la politica sarà presente a Milano. Qual è
il rapporto?
La May Day parade è una piattaforma su cui confrontarsi.
Il nostro rapporto con i partiti è aperto e schietto. Con
questo governo nulla è stato possibile, siamo pronti a
confrontare le nostre proposte con lo schieramento di
centro-sinistra, ben consapevoli però di quello che è stato
fatto anche da loro prima di Berlusconi.
E con i confederali nessun confronto?
No, il confronto con loro non si può articolare. Non è
possibile perché chiudiamo a tutti i contenuti su cui loro
vanno a stringere accordi. Cioè fanno quello che vogliono i
padroni.
27
aprile 2005 - Varese news
Varese - L'iniziative parte da Cobas,
Cub e
Varese Social Forum, contro lo svuotamento del significato
della festa dei lavoratori e lo sfruttamento dei precari nel
settore
«Boicottare
i supermercati aperti il Primo maggio»
Sarà un Primo Maggio di
protesta e contestazione davanti ai supermercati cittadini che
resteranno aperti. Lo annunciano Cub,
Cobas e Varese Social Forum, ricordando che «anche quest'anno
molte catene della grande distribuzione, che sfruttano tutte
le forme di lavoro precario esistenti, hanno deciso di aprire
i propri punti vendita confermando il livello di aggressione e
negazione dei diritti dei lavoratori».
Per la giornata del Primo maggio, pertanto, Cub
e Conas hanno indetto una giornata di sciopero e picchettaggio
simbolico di fronte ai punti vendita GS, Conad emmetre,
Esselunga e Upim. I sindacati invitano altresì i consumatori
ad astenersi dal fare acqusti il Primo Maggio «come forma di
sostegno e solidarietà con tutti i lavoratori».
22 aprile 2005 - Ansa
1
MAGGIO: CUB,
'1 EURO PUO' BASTARE' PER TRENO PER MAY DAY
CORTEO PRECARIO CON LAVORATORI PICCOLO E SCALA E ALBUM
FIGURINE
MILANO - '1 Euro puo'
bastare' per il biglietto del treno per raggiungere la May Day
Parade: ne e' convinta la Cub,
che oggi in Stazione Centrale ha chiesto a Trenitalia questa
riduzione speciale per i manifestanti che intendano
partecipare al corteo pomeridiano organizzato dai precari per
il Primo Maggio a Milano. ''Chiediamo a Trenitalia - ha
spiegato Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Cub
- di accettare questa proposta che rientra nel diritto alla
mobilita', nell'ambito della nostra campagna per la difesa del
reddito diretto e indiretto: oggi ci si muove sempre di piu',
basta dire che in Lombardia la domanda di trasporti e'
cresciuta del 60% in cinque anni, ma la mobilita' e' vissuta
come un'emergenza, sia per i lavoratori, che spendono troppo
per servizi insufficienti, sia per le aziende, che perdono
soldi, tempo e produttivita'''. Per ora, con Trenitalia non e'
stata aperta nessuna trattativa, ma domani i precari
scenderanno in piazza, sia a Roma sia a Milano, dove il
Cantiere ha annunciato la sua presenza ''colorata e piratesca''
alla Fiera di Sinigallia, per reclamare ancora riduzioni per i
trasporti. La campagna '1 euro puo' bastare' e' anche una
delle tappe del 'countdown' verso la May Day del primo maggio,
cui e' annunciata la presenza di almeno 20 carri allestiti sul
tema della precarieta', tra cui uno preparato dai lavoratori
della Scala e del Piccolo Teatro. Gli organizzatori della
manifestazione hanno chiesto alle diverse realta' che daranno
vita al corteo di creare un'immaginetta formato figurina del
loro lavoro, per dar vita a un album di ironici supereroi,
battezzati gli 'imbattibili'. Durante la manifestazione un
carro distribuira' gli album vuoti ai manifestanti che poi,
risalendo il corteo, potranno raccogliere da ogni camion le
diverse figurine, 22 in totale, per avere una raccolta ironica
e completa delle diverse tipologie di lavoratore precario,
dall'operatore sociale all'addetto della grande catena di
librerie.
22
aprile 2005 - Liberazione
May
Day - arriva l'adesione della Fiom
Con un comunicato
ufficiale la Fiom, il settore dei metalmeccanici della Cgil,
ha annunciato la partecipazione alle iniziative del May Day,
per il secondo anno consecutivo. Il primo maggio dei precari,
organizzato dalla Cub,
dai centri sociali, dai Chainworkers e da altri soggetti del
movimento dei precari potrà quindi avvalersi dell'aiuto della
Fiom nella «costruzione di una mobilitazione diffusa e nuova
che contrasti la precarizzazione del lavoro» per usare le
parole del comunicato. I metalmeccanici Cgil sottolineano
comunque «la diversità di valutazione su alcuni obiettivi e
iniziative del movimento» e propongono quindi «un percorso
di discussione comune con organizzazioni e movimenti da
svolgere nei prossimi mesi». Quindi la Fiom «sarà presente
anche alle principali manifestazioni del May Day, fermo
restando - ovviamente - l'impegno a partecipare a tutte le
iniziative di Cgil, Cisl e Uil».
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