SVEGLIAMOCI
Il direttore Ing.Giovanni SCERCH ha diramato in questi giorni il “regolamento interno in materia di amministrazione e contabilità” e il “regolamento di organizzazione e funzionamento” dell’Agenzia Industrie Difesa e ci ha convocato il giorno 6 febbraio per raccogliere le osservazioni e le proposte (!!!) del caso nonché per distribuire il piano d’intervento e di lavoro degli stabilimenti.
Oggi abbiamo ricevuto la conferma dell’attendibilità delle considerazioni e dei timori che nutrivamo nei confronti di questa privatizzazione e ancor più la necessità di rivendicare il diritto ad un lavoro sicuro e al rifiuto delle logiche produttive di natura imprenditoriale che garantiscono esclusivamente introiti sicuri per i loro amministratori.
Il modo con cui l’Ing.Giovanni SCERCH prende contatto con ditte/società esterne e ne tiene i rapporti, l’assenza di informazione alle OO.SS., la mancanza di riferimenti normativi nonché l’errata esplicitazione o totale mancanza di procedure dettate dalla Comunità Europea, ci impone un’attenzione maggiore e l’obbligo a contrastare l’azione imprenditoriale volta ad azzerare l’occupazione con la scusa della mancanza di produttività trascurando una migliore organizzazione del lavoro e dei dirigenti capaci, con il fine di assicurarsi beni immobili ieri dello stato, oggi soggetti a verifica ma domani sicuramente sottoposti ad azioni speculative.
La conferma di ciò ci viene anche dal sottosegretario On.Cicu delegato dal ministro alla contrattazione per l’area operativa/industriale che nella sera stessa abbiamo incontrato e ci ha “illuminato” sulle “intenzioni e la volontà di questo governo nel considerare con maggior attenzione le problematiche occupazionali del ministero della difesa e in particolare dell’area industriale” ma, allo stesso tempo, informandoci della sottoscrizione di un documento sottopostogli da CGIL-CISL-UIL, dove si è aggiunta la firma della CONFSAL/UNSA, nel quale ci si impegna a dar seguito alla politica di ristrutturazione del precedente governo.
In gioco ci sono 4.500 anime di lavoratori svendute dai confederali che cominciano, purtroppo solo ora, a non credere più alle loro promesse e alla illusione di benessere economico e stabilità occupazionale.
E’ di vitale importanza portare la discussione e le informazioni in tutti gli enti con ingresso in agenzia perché mai come oggi si attenta alla loro dismissione e vendita dimenticando i lavoratori e il posto che ne occupano.
E’ bene ricordare, anzi precisare, a tutti i lavoratori che si affidano e continuano a credere alle parole dei loro delegati sindacali “confederali” che la richiesta dei tavoli separati alle trattative di ministero sono un’esplicita richiesta di CGIL-CISL-UIL
Abbiamo
una diversa interpretazione del confronto sindacale che ad oggi è, anche per
volontà della stessa amministrazione, del tutto snaturato e mancante di
rispetto e regole democratiche.
Coordinamento Ministero Difesa
Massimo Solferino
Roma,
11 febbraio 2001