LA VERGOGNA NON CONOSCE LIMITI

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In relazione al D.I. del 18.04.02 (tabelle di equiparazione militari - civili) riteniamo paradossale l’atteggiamento dell’Amministrazione e di alcune sigle sindacali sull’argomento. Crediamo infatti, che quanto affermato nella riunione del 26.01.03 dal Sottosegretario On. Cicu, a giustificazione di un nuovo D. Interministeriale  e cioè: 

·        La irrilevanza numerica del personale militare riconosciuto in situazione di inidoneità al servizio (30 unità annue)

·        La netta separazione della normativa di accesso ai ruoli civili tra il personale militare inidoneo (D. Interministeriale con allegata tabella equiparativa) e coloro che saranno definiti in esubero a seguito del riordino delle Forze Armate (qualche migliaio di militari) e che transiteranno prioritariamente nei ruoli civili,

·        L’accettazione quasi totale delle proposte avanzate da C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L. tese ad abbassare di un ex livello-ex qualifica funzionale tutte le equiparazioni

 sia inaccettabile e provocatorio

infatti:

·        Non comprendiamo per quale motivo gli inidonei al servizio non possono essere destinati ai servizi sedentari rimanendo negli organici delle stesse FF.AA.

·        Abbiamo anche adesso (anzi sempre di più) personale militare che svolge incarichi e servizi di carattere impiegatizio organicamente previsti per il personale civile,

·        Rifiutiamo la logica che essendo un numero ridotto, il passaggio, non creerebbe un grande impatto sui nostri organici

·        Siamo convinti che tale decreto con l’allegata tabella di equiparazione sia un ulteriore passo verso l’espulsione strisciane del personale civile con la successiva militarizzazione di questo Ministero,

·        Riteniamo inaccettabile che a fronte di un taglio di oltre 8.000 posti negli organici della ex 3^ e 4^ Q.F. si vogliano riempire i vuoti negli organici delle ex Q.F. più elevate con personale militare inidoneo o in esubero

Invitiamo pertanto tutti i lavoratori a far sentire la loro voce di protesta nei confronti della  Amministrazione e delle organizzazioni sindacali complici di questo ingiustificato atto e  rifiutare la logica della subalternità del personale civile ai vertici militari.