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L’incontro del 20
novembre al Gabinetto Difesa ha confermato una situazione di perdurante ambiguità
sui contenuti politici della delega al governo nonché di poca sensibilità nei
confronti delle problematiche che investono il personale civile nel riassetto
delle Forze Armate.
In particolare, il nostro giudizio sulle modifiche al decreto 464/97 è senza dubbio negativo poiché la “nuova ristrutturazione” del Ministero obbliga all’adeguamento circa 8.500 dipendenti di cui circa 1.000, nella migliore delle ipotesi, avranno a che fare con la ricerca di un posto di lavoro in altre strutture della Difesa o amministrazione.
Ancora una volta il
personale civile è coinvolto da protagonista, ne farà le spese in barba
a tutte le aspettative che da anni puntualmente vengono disattese, e in
particolare al mantenimento del posto di lavoro ed a incrementi salariali che
permettano una sopravvivenza dignitosa.
Questa O.S., diversamente dalle altre sigle sindacali e come risposta alla prepotenza in atto, considera improcrastinabile:
- la sottoscrizione del Nuovo Ordinamento Professionale, di cui abbiamo contestato l’impianto e di cui nutriamo forti perplessità per il vistoso accorpamento di profili eterogenei;
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l’approvazione degli organici del ministero pur non condividendo a
pieno le scelte operate dall’Amministrazione
affinché si attui la
riqualificazione del personale attraverso percorsi chiari che permetta, come
salvaguardia del posto di lavoro, l’inserimento degli esuberi delle ex terze e
quarte qualifiche funzionali nelle carenze degli organici.
Coordinamento Nazionale Difesa
Roma, 24 novembre 2003