A PROPOSITO DI RICORSI PER IL RICALCOLO DELLA 13^ MENSILITA’ A SEGUITO DELLA SENTENZA DEL GIUDICE DEL LAVORO PRESSO IL TRIBUNALE DI PISA.

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Questa O.S. ritiene necessario fare alcune precisazioni in merito: 

  1. avverso la sentenza è stato presentato ricorso da parte della Pubblica Amministrazione.
  2. il ricorso ad un nuovo giudice del lavoro è, attualmente, ingiustificato essendo in attesa del giudizio di 2° grado
  3. è inaccettabile chiedere soldi ai lavoratori per il tentativo obbligatorio di conciliazione da espletare di fronte al dirigente delegato dall’Ispettorato del Lavoro essendo il procedimento del tutto gratuito.
  4. occorre smettere di trasformare le Organizzazioni Sindacali in uffici legali. Se avessero veramente  a cuore le condizioni economiche dei lavoratori dovrebbero  rincominciare a svolgere il ruolo per cui sono nate, cioè quello di organizzare i lavoratori e portare avanti rivendicazioni collettive anche e soprattutto attraverso la lotta.

Infatti:

a)     il luogo deputato per la rivendicazione del riconoscimento dei diritti economici e normativi è il tavolo di Contrattazione Nazionale di Comparto ed Integrativo di Ministero

b)     i riconoscimenti avvenuti anche attraverso sentenze passate in giudicato, alcune volte, sono state annullate nei loro effetti economici dal potere legislativo (ricordate la maggiorazione RIA?)

Oggi siamo nella condizione di avviare la contrattazione per il rinnovo del biennio economico 2004/2005 previsto nel CCNL, quale migliore occasione per rivendicare con forza, insieme alle altre questioni (emergenza salariale, occupazione, pensioni, stato sociale ecc), il ricalcolo della13^ mensilità comprensiva della parte riguardante l’indennità di amministrazione?

Abbiano le altre OO.SS. il coraggio di avviare una contrattazione basata sulla rivendicazione di adeguamenti salariali corrispondenti all’aumento reale del costo della vita, oppure stanno facendo insieme al governo il gioco delle parti, in cui da un lato aprono vertenze di carattere giuridico per alcuni parziali riconoscimenti economici e dall’altra si accontentano di aumenti salariali  compatibili con le disponibilità economiche decise dal governo e nei limiti del tasso d’inflazione programmata, che significa negli ultimi anni una perdita secca di circa il 13%  di salario.

E’ ORA DI DIRE BASTA  A QUESTA POLITICA CONCERTATIVA, IPOCRITA E PERDENTE CHE TANTI DANNI HA PRODOTTO.

ANCHE PER QUESTI MOTIVI ADERISCI ALLO SCIOPERO GENERALE DEL

12 MARZO 2004.

FAI SENTIRE LA TUA PRESENZA.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE DIFESA