Le
RdB-P.I., da sempre favorevoli ad un maggior accrescimento
culturale e diffusione delle espressioni artistiche sui posti
di lavoro, vede in parte realizzate le proprie aspirazioni
assistendo gratuitamente a rappresentazioni tragicomiche nel
rispetto della tradizione teatrale italiana.
Quello
a cui stiamo assistendo non è, in effetti, proprio quello che
intendevamo, ma l'occasione che si è presentata con la
scadenza elettorale per il rinnovo delle RSU nel pubblico
impiego è motivo di attenta analisi e riflessione.
E'
di questi giorni il tentativo da parte delle organizzazioni
sindacali confederali
di recuperare consensi tra i lavoratori con un'esposizione
della realtà falsata e priva di risposte a fronte di
complesse problematiche lavorative, salariali e occupazionali
per il personale transitato nell’Agenzia Industrie Difesa, con
l'intenzione di sanare una situazione chiaramente
compromessa da una gestione di rapporti e di materie
contrattuali, con interpretazioni e decisioni sostenute e
condivise con la sottoscrizione di accordi in materia di
organizzazione del lavoro e di piani industriali.
L'esibizione
di un chiaro intento al ritiro della firma dai protocolli
sottoscritti dai confederali rientra non solo in quella
tradizione teatrale appena menzionata, ma riesce a sconfinare
ed abbracciare generi diversi quale la fantascienza, in una
interpretazione fantasmagorica delle attuali normative vigenti
che contemplino l'annullamento di accordi ormai pubblicati e
messi in atto.
Le
proposte a dir poco provocatorie, scandalose e offensive alla
dignità dei lavoratori e il percorso intrapreso sia dei
vertici dell'A.I.D. che di CGIL CISL e UIL hanno prodotto
finora solo un peggioramento della qualità di vita dei
lavoratori, senza nulla apportare alla produttività e alla
funzionalità degli Stabilimenti.
La
RdB-P.I. in questi anni ha messo in luce un atteggiamento
sicuramente più responsabile nell’affrontare sia
problematiche di carattere lavorativo sia di rapporto,
rivolgendo la propria attenzione e attività non su iniziative
puramente di facciata ma intese ad una reale risoluzione dei
problemi e al mantenimento dei livelli occupazionali.
Occorre
quindi, in questa fase, concretizzare la validità del nostro
progetto per conseguire quelle garanzie che fino ad oggi né
Agenzia Industrie Difesa né Governo né tantomeno i sindacati
confederali concertativi ci ci hanno saputo o voluto dare.
DAI
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