RdB Pubblico Impiego - Ministero Difesa

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SINTESI DELLA PIATTAFORMA
PROGRAMMATICA RDB DIFESA

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Il 28 gennaio, in occasione del Coordinamento Nazionale Difesa, è stata discussa la Piattaforma Programmatica di intervento che, in sintesi, Vi inviamo in allegato per sottoporla all'attenzione e alla discussione tra delegati, iscritti e simpatizzanti al fine di migliorarne, ove si renda necessario, i contenuti e la sua stesura finale. Vi preghiamo di essere tempestivi nelle eventuali proposte.

La filosofia ispiratrice del Nuovo Modello Difesa è la tutela degli interessi nazionali all’estero, dove per interessi nazionali s’intendono quelli di imprese nazionali e multinazionali in settori strategici (telecomunicazioni, energia, armamenti ecc..).

Per questi motivi  il nostro paese ha partecipato ad interventi ed occupazioni militari in varie parti del mondo.

Per adeguare le forze armate a questo ruolo, l’apparato di vertice politico-militare ha intrapreso una ristrutturazione che ha determinato la creazione di una struttura militare più snella e di pronto impiego, tale da poter essere dislocata in breve tempo nelle aree di crisi, con l’istituzione dell’esercito professionale ed il conseguente incremento degli investimenti destinati agli armamenti.

Di contro si è realizzato il progressivo taglio delle risorse destinate alle funzioni di supporto che in precedenza le forze armate garantivano per progetti civili, senza che questo ruolo fosse assorbito da altre organismi (protezione civile, capitanerie di porto, per la tutela del territorio ecc.).

La RdB Difesa rifiuta questa filosofia e le conseguenze che ne derivano e perciò respingiamo:

  • la formazione di un bilancio del Ministero Difesa così configurato che, negli ultimi anni, ha determinato l’incremento delle risorse destinate a fini bellici ed il progressivo depauperamento degli investimenti finalizzati alle attività di supporto al civile;
  • la marginalizzazione del ruolo del personale civile, non più utilizzato in funzioni produttive e di ricerca (smantellamento dell’area area industriale) e di supporto (esternalizzazione delle manutenzioni, delle riparazioni e dei servizi);
  • il declino del processo di civilizzazione, dovuto in parte dal blocco del turn over e in parte dalla progressiva occupazione delle funzioni proprie del personale civile da parte di quello militare. Tale fenomeno, in prospettiva futura, si aggraverà con l’immissione nei ruoli del personale civile dei militari dichiarati inidonei o in esubero che, grazie alle tabelle di equiparazione funzionale, andrà ad occupare le posizioni economiche più alte;
  • la svendita del patrimonio immobiliare della Difesa per finanziare le contingenti necessità di cassa e le proprie finalità di bilancio.

Proponiamo pertanto:

  • la formazione di un bilancio che preveda obiettivi ed indirizzi programmatici funzionali ad una progressiva riconversione al civile dello strumento bellico;
  • il superamento delle tabelle di equiparazione funzionale, garantendo al personale civile le funzioni di natura amministrativa, di ricerca, di sperimentazione e di supporto;
  • il recupero delle lavorazioni e servizi esternalizzati con relativo incremento delle professionalità necessarie ed un costante processo di aggiornamento professionale, recuperando nel bilancio dell’ente le somme risparmiate con l’ integrazione dell’attività,
  • un processo di riqualificazione opportunamente finanziato, che attraverso percorsi formativi reali garantisca la progressione economica e di carriera, anche mediante una opportuna valutazione dell’anzianità di servizio e del titolo di studio;
  • la storicizzazione della quota residua del FUA dopo aver ridefinite, salvaguardate e, ove necessario, rivalutate, le indennità per alcune attività e funzioni specifiche.

In merito alle risultanze del lavoro prodotto dalla Commissione Paritetica sull’Ordinamento Professionale, ribadiamo la nostra netta opposizione allo sviluppo delle posizioni unicamente economiche all’interno delle aree, che determina di fatto maggiore flessibilità ed impedisce uno sviluppo concreto di carriera.

Ribadiamo il nostro rifiuto alla trasformazione del TFS in TFR ed alla costituzione dei fondi pensione finanziati con lo stesso. Riteniamo indispensabile rilanciare la lotta per garantirci pensioni pubbliche adeguate, ripristinando il sistema di calcolo retributivo.

Riteniamo necessario la reintroduzione di un sistema automatico di adeguamento di pensioni e salari al costo della vita.

           RdB-P.I. Coordinamento Nazionale Difesa

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