E’
al vaglio della Camera dei Deputati il provvedimento
legislativo varato il 16 u.s. dal Senato che ha purtroppo
rifinanziato la missione “Antica Babilonia” in Iraq, ma
con essa è stata approvata una norma che destina 5
milioni di euro all’incremento del FUA del personale
civile del Ministero della Difesa.
Se
dovessimo assistere all’approvazione del disegno di legge,
questi 5 milioni di euro potrebbero aiutarci a risolvere il
finanziamento delle riqualificazioni, con risorse
extra-FUA, quindi non
con i soldi dei lavoratori, senza
assistere ad una consistente riduzione del proprio FUS
e soprattutto senza
decurtarlo in via permanente e definitiva.
Potremmo
fare anche di più: prevedere un
percorso di riqualificazione urgente per i lavoratori
inquadrati nella posizione economica A1 e B3 impegnando
l’Amministrazione a farsi carico di intervenire presso il
Governo affinché parte
dei fondi destinati alla riqualificazione del personale
non confluiscano nel FUA ma bensì assegnati dal Ministro del
Tesoro alla Difesa. Questo ci permetterebbe di dare anche una
risposta definitiva a quanti si trovano in posizione di
esubero, considerando il costo economicamente non impegnativo.
Rimane
il problema delle disposizioni contenute nella Legge
Finanziaria: entro il 30 aprile p.v. dovranno
essere rideterminate le dotazioni organiche della Difesa con
un taglio del 5% pena
l’automatica rideterminazione alle presenze effettive al
31.12.2004.
Consideriamo
in ogni modo scandaloso la sottoscrizione da parte di CGIL,
CISL, UIL e altri dell’accordo sul finanziamento delle
riqualificazioni interne con risorse FUA e le “modifiche”
alla tabella di cui all’art.4 del CCNI (le uniche modifiche
apportate riguardano la valutazione dei titoli di studio e
delle penalizzazioni per sanzioni disciplinari) i quali
continuano con la loro condotta scriteriata e senza
minimamente curarsi di proporre soluzioni alternative a
danneggiare il personale.
La
RdB-P.I. ha dimostrato che un altro percorso è possibile!
Abbiamo
chiesto fortemente al tavolo politico nazionale il
finanziamento della riqualificazione del personale civile con
soldi non dei lavoratori e oggi si è aperto uno spiraglio.
Abbiamo
chiesto procedure trasparenti ed automatiche d’avanzamento
del personale che tengano conto dell’anzianità di servizio
e del titolo di studio (e non meccanismi farraginosi che già
ben conosciamo e curano l’interesse dei “soliti”) e se
ben supportate da tutti potrebbero sicuramente trovare accoglimento.
Coordinamento Nazionale Difesa
Roma,
21 febbraio 2005
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