Le realtà produttive della
Difesa sono convenute venerdì 21 ottobre presso il Gabinetto
del Ministro al presidio organizzato dalle RdB, manifestando,
con un’affollata e colorita partecipazione, il malcontento e
la preoccupazione nei confronti di un ruolo di dipendenti
civili orientato verso una preoccupante marginalizzazione e
discriminazione.
Durante lo svolgimento della
manifestazione, dove erano presenti i lavoratori sia degli
Uffici Centrali della capitale che periferici, degli
Stabilimenti e degli Arsenali Militari nonché una folta
delegazione di dipendenti dell’Agenzia Industrie Difesa e
precari assunti con contratto a tempo determinato, una
delegazione delle Rappresentanze Sindacali di Base è stata
ricevuta dal Capo di Gabinetto.
Anche se alla fine della
riunione non vi è stato da parte del rappresentante del
Ministero nessun impegno scritto, in quella sede le RdB hanno
potuto esporre e precisare meglio le richieste pervenute dai
dipendenti civili della Difesa.
La prima parte dell’incontro è
stata incentrata sui problemi generali che riguardano il
recupero delle lavorazioni e dei servizi esternalizzati, la
svendita del patrimonio immobiliare della Difesa e il tanto
contestato accordo sulla riqualificazione del personale,
ritenuto dalle RdB discriminatorio e lesivo della dignità dei
dipendenti sia sotto il profilo normativo che economico.
A tal proposito si è provveduto
a rivendicare un processo di riqualificazione generalizzato in
base all’anzianità di servizio e lo svuotamento dell’Area “A”,
rivendicando il legittimo utilizzo dei 5 milioni di euro
previsti dalla legge 37 del marzo 2005 compresi quelli
distratti (circa 380.000 euro) a favore della dirigenza.
Altra richiesta è stata quella
di garantire la storicizzazione di una quota
consistente del salario accessorio (14^ mensilità) anche per i
lavoratori della Difesa, come già avviene in altre
Amministrazioni del comparto.
Sono stati inoltre denunciati:
·
i problemi di
sicurezza nei confronti dei dipendenti e dei cittadini che
riguardano soprattutto l’esplosione avvenuta allo Stabilimento
di Baiano di Spoleto (PG) e l’inquinamento da rifiuti tossici
nel comprensorio “Falcata” di Messina;
·
il declino del
processo di civilizzazione dovuto al blocco del turn-over e
alla progressiva occupazione delle funzioni proprie del
personale civile da parte di quello militare.
Discorso a parte è stato fatto
per l’Agenzia Industrie Difesa (A.I.D.). La RdB, nel ribadire
la contrarietà affinché vengano di fatto privatizzati i
dipendenti e le lavorazioni strategicamente importanti, ha
anche portato all’attenzione delle più alte cariche del
Ministero elementi che comprovano il fallimento gestionale,
organizzativo e di relazioni sindacali dell’A.I.D.
Pertanto, a parere della RdB, si
ritiene concluso il tentativo e il processo di privatizzazione
di un largo settore della Difesa e si è chiesto il recupero ed
il reintegro delle strutture e del personale, ora in Agenzia,
alle dirette dipendenze del Ministero della Difesa.
Nell’incontro la delegazione
della RdB ha introdotto alcune gravi situazioni specifiche,
quali quelle degli Arsenali di Taranto e di Messina, degli
Stabilimenti di Gaeta e di Pavia nonché della condizione di
precarietà lavorativa in cui versano i lavoratori del Reparto
Infrastrutture di Bari.
Per tutti i problemi sopra
enunciati, il Capo di Gabinetto ha garantito la convocazione
di una riunione per un esame più approfondito e generale con
tutte le Organizzazioni Sindacali.
Concluso l’incontro e sciolto il
presidio, i lavoratori si sono uniti alla manifestazione
nazionale indetta dalla RdB per lo sciopero generale che ha
visto la partecipazione di oltre 50.000 persone.
Coordinamento Nazionale Difesa
Roma, 21 ottobre 2005 |