Il giorno 16 novembre siamo
stati convocati dal Ministro della difesa on. Martino per
esaminare le problematiche dell’Agenzia Industrie Difesa e
degli Stabilimenti Militari di Capua e Pavia.
A dir del vero, si è trattato
più di una informazione che di un esame degli argomenti poiché
i provvedimenti presi o da prendere sono frutto di
disposizioni ragionate unilateralmente.
In particolare, ci è stato
riferito che si darà corso ad un provvedimento che definisca i
compiti dell’Ufficio Generale per la Gestione degli Enti
dell’Area Tecnico-Industriale (UGGEATI) con l’inserimento nel
decreto di struttura di una disposizione che vada a definire
in modo specifico gli atti di natura tecnico-amministrativa
riguardanti l’Agenzia Industrie Difesa che potranno essere
predisposti dall’Ufficio ed adottati dallo stesso Segretario
Generale.
Per quanto riguarda il rinnovo
della convenzione giunta in scadenza, saranno esplicate in
modo particolareggiato i termini e le modalità con cui il
Ministro si avvarrà delle funzioni del Segretario Generale per
esercitare la vigilanza sull’Agenzia.
Inoltre è stato auspicato che si
pervenga al più presto ad una definizione del Contratto
Integrativo di Agenzia con il fine di portare a soluzione le
problematiche lavorative del personale civile riconoscendo
così il giusto ruolo al predetto personale.
Per quanto riguarda poi gli
Stabilimenti di Capua e Pavia, è stato confermato il rilancio
delle attività con l’impegno a ricercare soluzioni possibili
per salvaguardare i livelli occupazionali delle strutture.
Per ciò che attiene il nostro
intervento, anticipando l’informazione di cui sopra, abbiamo
esplicitato in modo chiaro che l’intendimento della RdB nei
confronti della Agenzia Industrie Difesa non contemplava la
possibilità di un rinnovo della Convenzione triennale se non
con un cambio dei vertici dirigenziali attualmente in carica
con una di comprovata esperienza in ambito difesa poiché
consideriamo un fallimento sotto il profilo economico,
organizzativo e della sicurezza del lavoro la gestione degli
enti dell’are industriale da parte dell’AID.
Purtroppo, su questa proposta
non abbiamo riscontrato nessun segno di convergenza da parte
delle altre organizzazioni sindacali sedute al tavolo!!
Nell’esporre le motivazioni che
ci inducono a ritenere gli stabilimenti di Capua e Pavia degni
di un loro re-inserimento nel processo produttivo
dell’Amministrazione Difesa, consideriamo invece un’apertura
degna di attenzione le enunciate iniziative atte a
“resuscitare” gli stabilimenti, da anni congelati da un
ingiusto decreto di chiusura, alla cui sorte ci ha visti
protagonisti con propositivo e fattivo interesse.
Coordinamento Nazionale Difesa
Roma, 17 novembre 2005 |