RIQUALIFICAZIONI: L’Agenzia
Industrie Difesa ha di fatto riproposto gli stessi criteri
dello scorso anno. Le uniche reali modifiche sono:
il numero totale dei dipendenti
da riqualificare, per quanto riguarda gli stabilimenti di
TORRE ANNUNZIATA E MESSINA è del 16% mentre per gli altri
stabilimenti è del 12% rimanendo esclusi da tali processi gli
appartenenti all’area A
il numero dei dipendenti idoneo
da inviare al corso di formazione è pari a 4 per 1 o 2 posti
disponibili mentre si raddoppiano per i posti uguali o
superiori a 3
Di fronte a queste inadeguate
prospettive, al palese differente trattamento con i colleghi
dipendenti della Difesa, alla decisione di non riconoscere
come elemento principale l’esperienza acquisita e la diversità
di trattamento tra diretti ed indiretti, abbiamo deciso di non
sottoscrivere l’accordo.
GAETA: la decisione, da alcuni
auspicata, di transito in Agenzia dei lavoratori dello
stabilimento non si è concretizzata. Le motivazione di alcuni
sindacati a sostegno di questa decisione però non sono il
frutto di un’analisi che rileva il fallimento del piano
industriale per Gaeta né della messa in discussione dei
principi e dei motivi addotti (da noi sempre contestati e
rifiutati) per la costituzione dell’AID, ma per opportunità
politica elettorale.
La richiesta di sospensione
dell’applicazione del decreto è stata motivata dalla necessità
di rivedere i numeri degli eventuali esuberi così come di una
forte difficoltà di reimpiego degli stessi all’interno
dell’area.
Siamo convinti che questi motivi
sono reali ma non sufficienti a salvare la realtà produttiva
dello stabilimento e gli attuali livelli occupazionali:
serviranno soltanto a prolungarne l’agonia, producendo di
fatto una disparità nei confronti dei dipendenti degli altri
Enti già transitati in AID.
Invece, crediamo necessario:
acquisire la palese impossibilità
da parte dell’AID di rilanciare il ruolo produttivo degli Enti
transitati;
prendere atto che la provenienza
delle commesse non è sostanzialmente cambiata da quando essi
erano alle dipendenze dell’Amministrazione Difesa;
registrare che quel poco di
risanamento economico è avvenuto grazie esclusivamente alla
riduzione del personale e quindi riesaminare complessivamente
il ruolo dell’AID, rilanciare il progetto per la realizzazione
a Gaeta di una base logistica gestita direttamente
dall’Amministrazione Difesa a sostegno dell’occupazione,
attraverso l’utilizzo dell’arenile, della ristrutturazione
dell’ex carcere e soprattutto dello sviluppo, in ambito
Difesa, del ruolo industriale dello stabilimento tipografico.
Piu in generale, è necessario
avviare per tutti gli enti transitati in Agenzia un processo
di recupero dei mezzi, materiali e personale alle dipendenze
del Ministero della Difesa.
QUESTE SONO LE MOTIVAZIONI CHE CI
INDUCONO, ANCORA OGGI ED IN MANIERA SEMPRE PIÙ CONVINTA, A NON
SOTTOSCRIVERE ACCORDI CON L’AID E CONTINUARE A LOTTARE
AFFINCHÈ ESSA DIVENTI UN’ESPERIENZA GIUNTA A TERMINE.
Roma, 24 marzo
2006-03-25
Coordinamento Nazionale Difesa |