Continuano a pervenirci continue richieste di
chiarimenti sull’avvenuto incontro del 21 febbraio c.a. con il
sottosegretario on. Cicu avente, tra gli altri argomenti,
quello sulle problematiche gestionali di alcuni enti
dell’Agenzia Industrie Difesa e sulla riqualificazione del
personale civile, ai quali si è aggiunta la comunicazione
sulla volontà di costituire un’“area contrattuale” diversa da
quella dei Ministeri per la contrattazione collettiva.
Riteniamo che quest’ultimo argomento abbia
creato non poche reazioni da parte Vostra in quanto non
ritenuto veritiero il contenuto dell’informazione giunto al
secondo tavolo di contrattazione alla cui presenza, tra
l’altro, siederebbero anche altre Organizzazioni Sindacali. A
tal riguardo, è stata richiesta copia della trascrizione
riguardante gli argomenti trattati avvenuta in sede di
riunione.
Restiamo increduli e perplessi riguardo
l’accusa di strumentalizzazione che ci viene rivolta poiché
non comprendiamo il fine della Vostra affermazione se non
quale intendimento discredito nei confronti dei dipendenti
civili dell’A.I.D.
Buon senso richiederebbe un approfondimento
alle argomentazioni sostenute dal sottosegretario on.Cicu
nella seduta “incriminata” e non rivolgendo primariamente
un’accusa inadeguata quali responsabili di tali affermazioni.
Purtroppo non comprendiamo la Vostra sorpresa
e disinformazione al riguardo poiché da molto tempo si
verifica, e non è mai mancata l’occasione da parte del
responsabile delle relazioni sindacali dell’A.I.D.,
l’esternazione quale precisa volontà di configurare un’area
diversa di contrattazione collettiva che “permetterebbe un
iter più snello per la gestione del personale”.
Pertanto avanziamo due ipotesi sull’avvenuta
circostanza:
le OO.SS
non sono in grado di sostenere il confronto con i lavoratori
su un tale argomento viste le deludenti promesse di
sviluppo, benessere e crescita che fino ad oggi hanno
pregnato solo i discorsi e non certo le azioni.
Crediamo necessario puntualizzare
sommariamente i motivi della nostra valutazione nell’aver
considerato e considerare questa esperienza drammaticamente
negativa per i lavoratori:
-
inutile e dannosa l’istituzione dell’Agenzia
Industrie Difesa come soluzione a problematiche di
produzione, di efficienza e di concorrenza con il mercato
poiché la sua realizzazione passa principalmente attraverso
una contrazione pesante di posti di lavoro e su piani
industriali difficilmente credibili;
-
i
costi della ristrutturazione sono stati fatti pagare ai
lavoratori ed alla collettività in generale, con una
graduale ma inarrestabile compressione dei diritti e
conseguente deterioramento dei rapporti sindacali;
-
in
nessun ente transitato in A.I.D. sono state incrementate né
le commesse, né le attività lavorative;
-
il
bilancio economico, seppur sulla carta in leggero positivo,
dimostra l’incapacità dell’A.I.D. di produrre un risanamento
reale: è facile avere bilanci in positivo con il costo del
personale a carico dell’Amministrazione Difesa;
-
il
fallimento politico/sindacale della concertazione quale
concetto di risanamento dei bilanci con l’azione combinata
di riduzione del personale e di privatizzazione delle
attività.
In conclusione, questo governo, anche se allo
scadere del mandato elettorale, e l’Amministrazione continuano
ad assumere posizioni che gettano i lavoratori dell’A.I.D. in
posizione di subalternità, discriminazione nei confronti degli
altri dipendenti pubblici e precarietà anche in relazione alla
garanzia dei diritti minimi sindacali e, in estrema sintesi,
ha concretizzato un peggioramento delle condizioni e delle
aspettative dei lavoratori che certo noi non abbiamo mai
voluto o sostenuto, ma a cui costruttivamente Vi sollecitiamo
per un’attenta riflessione e ripensamento. |