Dipartimento Politiche Fiscali e Commissioni Tributarie.
Comunicato congiunto. RDB/CUB, CGIL FP, CISL FPS, UIL PA, SALFI, FLP, SAAF

Singolari tentativi di depotenziamento della lotta

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Segreterie Nazionali Finanze

  Alle strutture territoriali delle OO.SS.

A tutti i lavoratori del Dipartimento Politiche Fiscali

 

 Oggetto: stato di agitazione del personale.

 Cari colleghi,

le scriventi Segreterie Nazionali esprimono vivo apprezzamento per la grande partecipazione dei lavoratori alle iniziative messe in campo in questi giorni a sostegno della vertenza del personale del Dipartimento Politiche Fiscali.

Decine di Assemblee in tutte le Commissioni Tributarie, Assemblee giornaliere presso gli Uffici centrali, hanno dato la prova di come la misura sia colma e si rendano ormai ineludibili tutte le iniziative per dare risposte al personale in termini di sblocco delle procedure per i passaggi dentro e tra le aree, risoluzione problematica riqualificazione, pagamento del FUA 2002/2003, emanazione del Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riconoscimento delle prerogative del personale delle Commissioni Tributarie, contro ogni ingerenza del C.P.G.T.

La mobilitazione continua ed il sit-in previsto per lunedì 17 presso il Ministero dell’Economia è solo un momento della vertenza e non certo la conclusione.

Non ci fermeremo fino alla completa soluzione delle problematiche denunciate.

A tal fine dobbiamo stigmatizzare la singolare iniziativa messa in campo da un componente del Coordinamento del Personale delle Commissioni Tributarie, che in piena vertenza è intervenuto con comunicati diretti a tutto il personale, ipotizzando fantomatici tavoli di trattativa con il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, soggetto non negoziale, ed anzi protagonista in questi anni di attività contrarie all’autonomia ed alle prerogative del personale.

Ribadiamo ancora una volta che protagonisti di questa vertenza sono i lavoratori ed i loro legittimi rappresentanti (OO.SS. ed RSU) e che qualsiasi interferenza, oltre che non rientrante nelle norme patrizie, rischia di depotenziare la volontà di lotta espressa dal personale tutto del Dipartimento .

Roma, 14 maggio 2004

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