E’ ancora vivo il
ricordo delle ultime assemblee del personale : ci avevano accusato di
essere velleitari, demagoghi e in mala fede o incompetenti ; ci avevano
“spiegato” che non tutti siamo uguali e che il nostro falso egualitarismo
sarebbe crollato miseramente di fronte ai nostri interessi personali ; ci
volevano convincere che le nostre prestazioni lavorative, essendo diverse
qualitativamente, devono essere remunerate diversamente e che qualcuno si
doveva rassegnare a fare da “base cento” e cioè a prendere il
minimo rispetto a tutti gli altri perché così va il mondo …
Ma poi ci siamo
incontrati nelle contrattazioni locali della Commissione Tributaria
Provinciale di Roma e della Commissione Tributaria Centrale.
Com’è andata? Ebbene i
firmatari dell’accordo nazionale, facendo sfoggio di un insperato quanto
inaspettato (almeno da noi che a certe cose non siamo abituati)
trasformismo sindacale , lo hanno tacitamente rinnegato o sono stati
costretti a prendere atto che esso non corrispondeva all’interesse
generale dei lavoratori. Ribadiamolo : non è
stata spesa neanche una parola per salvarlo nella sua impostazione
sostanziale anzi tutti i soggetti presenti ai tavoli hanno avuto come
unico obiettivo quello di renderlo inoffensivo.
Ormai è un dato di fatto
: l’accordo nazionale è un figlio di nessuno!
Nello specifico
possiamo dire di essere riusciti ad assicurare a tutti i lavoratori
un’equa distribuzione dei fondi disponibili riducendo al minimo il divario
tra AREA C ed AREA A pur mantenendo la giusta progressività tra le diverse
qualifiche
Abbiamo fatto
contro-informazione e lavorato in contro-tendenza
riuscendo a difendere i buoni risultati dell’anno scorso da attacchi che
andavano contro gli interessi dei lavoratori : è
senza dubbio una vittoria della nostra coerenza e della continuità , è un
chiaro messaggio per tutti i lavoratori che osservano disorientati la
politica sempre più imbarazzante dei quei sindacati disposti a firmare
qualsiasi accordo.
Il testo dell'accordo figlio di
N.N.
Roma, 11 11.2005 |