PENSIONI: Berlusconi modello Wanna Marchi |
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“Care
amiche e cari amici”, c’è
un uomo che dopo aver venduto sogni e bufale a piene mani, per esempio un
milione di lire al mese a tutti i pensionati sotto quella soglia e la
certificazione dei diritti pensionistici maturati dai lavoratori, vuole
rifilarvi una nuova bufala, quell’uomo è Berlusconi. Ieri
sera ha fatto irruzione nelle case degli italiani con un messaggio a reti
unificate, non per chiedere scusa di un blackout mai verificatosi quando
l’Enel era pubblica e per dare assicurazioni per il futuro come sarebbe
stato d’obbligo, ma per annunciare un nuovo pesante attacco alle
pensioni. Come
al solito l’argomento, logoro quanto abusato, è il crack del sistema
pensionistico pubblico. NON E’ VERO! La
spesa sociale in Italia è
sotto di due punti rispetto alla media europea e di almeno quattro
rispetto ai paesi più grandi: dentro questa la spesa pensionistica è
gonfiata con i trucchi, c’è il calcolo del TFR ed è calcolata
comprensiva delle tasse che è la parte che torna allo Stato. Non
è lo Stato che paga le pensioni ma gli Enti di previdenza con i soldi dei
contributi versati. E’
semmai lo Stato che saccheggia, per decine di migliaia di miliardi di
vecchie lire i bilanci degli Enti previdenziali con le spese per
l’assistenza, con le spese a sostegno dei processi di ristrutturazione,
con gli sgravi alle imprese e
la decontribuzione, con il sostegno all’evasione contributiva di
dimensioni abnormi. Per
ultimo, in continuità con i precedenti governi di centrosinistra, sta
scippando il patrimonio immobiliare degli Enti acquistato con i contributi
dei lavoratori per fare riserva tecnica dei bilanci, si è appropriato di
cinque miliardi di euro gestiti dall’Inpdap per finanziare il credito ai
dipendenti pubblici, ha portato all’Inps il debito di 1.400 miliardi di
lire all’anno accumulato dall’Inpdai, l’ente pensionistico gestito
da Confindustria e Federmanager. Quello
che vuole imporci Berlusconi non è una riforma né una riformicchia, è
solo un ennesimo, pesante taglio senza alcun respiro riformista! Ci
batteremo contro questo imbroglio, per il ritiro della delega e per il
superamento della legge Dini per costruire nel paese le condizioni che
impongano a tutti, Cgil, Cisl e Uil, centrodestra e centrosinistra,
una seria riflessione sulla necessità di
una VERA RIFORMA! PER
Roma, 30 settembre ’03 Federazione RdB-CUB |