TFR: I LAVORATORI TRA IL MARTELLO SINDACALE E

L'INCUDINE CONFINDUSTRIALE

 

 

La veemente discussione in corso sulla proposta Salvi di inserire in Finanziaria il provvedimento sul TFR non tiene in alcun conto il parere dei lavoratori.

 

Il Governo, dopo aver attaccato il reddito diretto, con l'accordo di luglio sulla politica dei redditi, i cui nefasti risultati sono sotto gli occhi di tutti (inflazione al 2,8 - rinnovi contrattuali all'1,2), quello sociale attraverso il rincaro di tutte le tariffe, ora provano con quello differito, cioè il TFR per rafforzare i processi di privatizzazione e finanziarizzazione in atto nel Paese.

 

La RdB non accetta nessuna trattativa sul TFR, che è e deve rimanere patrimonio inattaccabile dei lavoratori, denuncia il maldestro tentativo dei sindacati confederali di utilizzare la questione TFR per far partire i fondi pensione di categoria, che gestiranno loro, e la sfacciataggine delle associazioni imprenditoriali che vogliono mantenere il TFR alle aziende non per garantire le liquidazioni dei lavoratori ma per utilizzare quei soldi "freschi" per le loro iniziative imprenditoriali.

 

La RdB annuncia che nelle prossime settimane, ove il progetto Salvi di inserire il TFR nella Finanziaria andasse avanti, organizzerà iniziative di protesta sotto il Senato nel corso delle votazioni.

 

 

Roma, 22 novembre ’00                                       p/Coordinamento nazionale

                                                                                    Pierpaolo Leonardi