CONTRATTI
PUBBLICI
La chiusura dell’accordo sul contratto Scuola non è che l’ultimo atto di un imbroglio ai danni dei lavoratori pubblici operato dal governo con la complicità dei sindacati “concertativi”.
Un
insulto
all’intelligenza delle persone, in quanto la firma dell’accordo per la Scuola viene proprio nell’ultimo giorno delle elezioni delle RSU nella Scuola ad urne chiuse – come dire: “ora che la campagna elettorale per le RSU è finita, possiamo permetterci ogni sorta di manovra”.
perché, al di là dei proclami preelettorali sui salari europei, in concreto gli incrementi stipendiali sono ben lungi da avvicinare le retribuzioni pubbliche non solo ai livelli europei ma neanche a garantire il recupero dell’inflazione reale dell’ultimo anno e men che meno la perdita del potere di acquisto determinata dagli ultimi anni di famigerata “politica dei redditi”.
in quanto, se per la Scuola i miseri incrementi sono costituiti per la maggior parte dai fondi non utilizzati del cosiddetto concorsaccio, per il resto del Pubblico Impiego il governo ha addirittura operato un sostanzioso risparmio introducendo nella Finanziaria 2001 la cancellazione del diritto, consolidato da decine di sentenze del Consiglio di Stato, al “gradone” (per il parastato) e della “maggiorazione RIA” (per ministeri e aziende) con un risparmio sulla pelle dei lavoratori pubblici pari a 1001 miliardi di lire, ben oltre gli stanziamenti previsti per i rinnovi dei contratti.
La RdB continuerà ad opporsi a queste conclusioni contrattuali anche dopo l'approvazione degli stanziamenti governativi in finanziaria anche per dimostrare che in realtà con queste scelte il governo non fa che aumentare le probabilità di una sua sconfitta elettorale.
Salari europei per tutti!!!
Roma, 18 dicembre 2000
p. La Direzione nazionale
Giuliano greggi