STATALI
VIA
SOLDI E DIRITTI, …E SORRIDETE!
Il Contratto Integrativo del
comparto Ministeri, c.d. "Code Contrattuali", non è passato alla
registrazione presso la Corte dei Conti e, dopo i rilievi mossi dalla
Ragioneria Generale dello Stato, viene bloccato anche da questo organismo.
Il motivo del contendere
dovrebbe (il condizionale è d'obbligo in quanto non sono state rese note le
motivazioni della Corte) essere la mancata copertura economica per
l'inserimento dell'Indennità di Amministrazione (che fa parte della parte fissa
e continuativa dello stipendio) nel calcolo del TFR per i dipendenti
ministeriali e gli aumenti delle diarie per missione (ferme da decenni).
Nessun rilievo invece sui
tagli ai diritti dei lavoratori statali che questo accordo introduce ne da
parte del governo (che forse li ritiene un freno alla
"modernizzazione") ne da parte di Cgil, Cisl e Uil (che lo hanno
condiviso e sottoscritto).
Questo si aggiunge alla
linea seguita per il rinnovo del Biennio Economico che ha portato nelle buste
paga somme irrisorie che non coprono né l'inflazione programmata né tantomeno
quella reale - mentre per i dirigenti si allargano i cordoni della
"borsa" con aumenti milionari.
Nel frattempo viene
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto dedicato al "Codice di
comportamento dei dipendenti pubblici" in cui si impone ai dipendenti,
pena sanzioni disciplinari fino al licenziamento, un comportamento con i
cittadini-clienti tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione.
Ennesima sottolineatura di
una immagine che si vuole dare del dipendente pubblico scansafatiche e perditempo.
Mentre la realtà è ben altra : dipendenti malpagati, sfruttati da anni in
mansioni superiori e sottoposti ai ricatti e i soprusi di una dirigenza inetta
e collusa.
In pratica il nuovo dipendente pubblico che si vorrebbe deve essere
disponibile a tutte le vessazioni e con un sorriso smagliante. (Almeno i soldi
del dentifricio).
Roma, 12 aprile 2001 p/Direzione
nazionale RdB P:I:
Giuliano
Greggi