FINANZIARIA 2002:
INIZIA LA MOBILITAZIONE!
Il Governo approfitta della guerra per sferrare un
attacco gravissimo allo stato sociale e ai lavoratori pubblici, confermando che
la guerra è sempre contro i lavoratori, che saranno i primi a pagarne i costi
attraverso tagli, restrizione di diritti, privatizzazioni, riduzione delle
tutele sociali.
La Legge Finanziaria 2002 infatti dichiara in maniera
inequivocabile le intenzioni del Governo rispetto alla politica di
privatizzazione e di smantellamento di interi pezzi dello stato sociale, attraverso
l’affidamento a privati di servizi pubblici (Beni Culturali), la
trasformazione in S.p.A. o in Fondazioni di diritto privato di Enti Pubblici e
Agenzie, che rischiano inoltre, come se non bastasse, la soppressione o
la messa in liquidazione.
Emerge in questo modo, insieme
al blocco delle assunzioni, alle irrisorie risorse stanziate per il rinnovo dei
contratti pubblici, alla “razionalizzazione delle spese” nella sanità, alla
cartolarizzazione degli immobili degli
Enti previdenziali, un deciso attacco alla Pubblica Amministrazione che
non si vuole riformare, ma distruggere, a totale vantaggio delle Imprese
e dei profitti.
Un
panorama che, seppur mascherato nelle pieghe degli articoli della Finanziaria,
risulta ancora più evidente se collegato alle dichiarazioni del ministro
Tremonti, che cita apertamente alcuni Enti (INAIL - ICE-ISTAT- CNR…) da
privatizzare immediatamente, o al libro bianco sul lavoro del ministro Maroni,
dove tra l’altro si avanza l’ipotesi dell’introduzione del doppio regime
salariale nord-sud, della maggiore flessibilità dei rapporti di lavoro
attraverso maggiori forme di precariato come contratti intermittenti, lavori
a progetto, part-time elastico, e di minori salari ai lavoratori che optano per
il posto fisso rispetto a quello flessibile, a maggiore dimostrazione che
il lavoro certo, sicuro, a tempo indeterminato non deve essere più considerato
un diritto ma un’utopia da pagare a caro prezzo. Un decisivo attacco ai diritti
e alle tutele, già duramente colpiti dalla politica concertativa di CGIL CISL e
UIL negli anni passati.
A questa
prospettiva devastante è necessario dare fin da oggi una risposta decisa e
ferma in difesa dello stato sociale, a tutela dei diritti, delle garanzie,
della dignità dei lavoratori pubblici che non possono essere usati come merce
di scambio a totale scapito dell’intera collettività.
Per questo la Federazione R.d.B. Pubblico Impiego
invita tutti i lavoratori a dare un
primo segnale all’arroganza di questo Governo, partecipando al
PRESIDIO SOTTO IL PARLAMENTO
MERCOLEDI’ 10 OTTOBRE ALLE ORE 10.00
(Sono stati richiesti incontri a tutti i Capi gruppo
Parlamentari in occasione del Presidio)
NON PERMETTIAMO CHE VENGANO SCIPPATI I DIRITTI DEI
LAVORATORI.
DIFENDIAMO IL SALARIO, LA PIENA OCCUPAZIONE, LO STATO
SOCIALE.
PREPARIAMO LO SCIOPERO GENERALE NAZIONALE !