CHI
HA PARLATO DI AUMENTO?
Già perché se si dice ai
lavoratori che percepiranno un aumento di circa £195.000, bisogna essere chiari
e concreti circa le modalità di assegnazione dello stesso.
Purtroppo il Protocollo d’intesa tra
Governo-Sindacati (CGIL/CISL/UIL) siglato il 4.2.us., non parla in
nessuna piega, neanche nascosta, di aumento. Semmai risulta chiara e
inequivocabile la volontà del Governo di delineare una linea contrattuale in
cui il lavoratore pubblico è indicato come l’unico responsabile dell’(in)efficienza
dei pubblici servizi e in questa ottica eventualmente destinatario di una “…quota
delle risorse finanziarie per l’incentivazione dell’efficienza dei servizi e
della produttività…”.
Questo
sarebbe L’AUMENTO!
Questa
sarebbe la difesa del potere d’acquisto degli stipendi! …..EVENTUALMENTE!!!
Cari
colleghi un aumento è una quota fissa nell’entità e nel tempo che incrementa
la retribuzione base e che per giunta è pensionabile;
cosa diversa è parlare di produttività che è “elargita “ in
base a criteri ancora da definire sia nella cifra totale spettante a
tutti i Ministeri - legata alla Finanziaria non ancora approvata- sia nella
possibilità del singolo di essere individuato come meritevole di “premio”.
NESSUNO POTRA’ MAI DIRE : ci sarò!
Il Protocollo d’intesa tra
Governo-Sindacati (i soliti di cui sopra), non nasce per la tutela
dei diritti acquisiti in tanti anni di lotta dai lavoratori, né per garantire
stipendi dignitosi né per delineare un’organica e dinamica carriera dei
pubblici impiegati ormai ferma al palo da tempo. In esso emerge solo la volontà
politica dei Confederati di recuperare terreno nella contrattazione e del
Governo di definire gli argomenti contrattuali. Tutti d’accordo?
Certamente!
Ecco quindi il “via libera” alla smobilitazione (svendita, privatizzazione ecc.) della Pubblica Amministrazione, con un tavolo di trattativa con le OO.SS “…finalizzato a definire le tipologie dei servizi essenziali e la ricaduta occupazione sul personale”….non c’è da temere perché il Governo nella persona del Ministro per la Funzione Pubblica “….promuoverà accordi contrattuali per prevenire le eccedenze di personale e le soluzioni a problemi occupazionali…”.
In che modo intendano trovare
“soluzioni” è già insito nell’’eliminazione dell’art.18 dello
Statuto dei Lavoratori, il silenzio assenso dei Confederati cancella,
nell’ordine, la tutela del posto di lavoro, l’esercizio democratico del diritto
di sciopero e infine con la firma di questa vergognosa “intesa” che
ribadiamo
non e' UN CONTRATTO, si travalica la dimensione
democratica di confronto e dibattito della trattativa che per legge (Dgl.29/93)
deve essere discussa all’ARAN unica agenzia di intermediazione nelle
trattative contrattuali.
LA
PARTITA NON E’ CHIUSA, LO SCIOPERO DEL 15 FEBBRAIO E’ LO STRUMENTO PER
RIGETTARE QUESTO ACCORDO, PER OTTENERE UN AUMENTO FISSO CHE SPAZZI VIA TUTTO
CIO’ CHE E’ ACCESSORIO, PER RISPONDERE NO, ALLA PRIVATIZZAZIONE, ALL’ESTERNALIZZAZIONI
E ALL’OUTSOURCING.
DIFENDI I TUOI DIRITTI, ADERISCI ALLO SCIOPERO DI RdB-CUB
Manifestazione nazionale a Roma, piazza della Repubblica ore 9,30