Fulcro della Concertazione è che
esiste un interesse superiore - lo sviluppo economico - che annulla la
naturale contrapposizione di classe tra forza lavoro e forza padronale.
La Concertazione, quindi,
sovvertendo l’ordine naturale delle cose, in sostanza dice che ogni atto forte
della classe lavoratrice contro la classe dominante è un atto contro lo
sviluppo e che quindi un atto contro se stessa.
Come
si vede, ci troviamo di fronte ad UNA FILOSOFIA SINDACALE PERDENTE che, alla
lunga, si affida al BUON CUORE DEI PADRONI e sottopone LAVORATRICI E LAVORATORI
ad UN RICATTO CONTINUO.
Questo ha fatto si che da dieci
anni – con Governi (teoricamente) vicini – lavoratrici e lavoratori
dipendenti hanno subito contratti a perdere, sono stati messi uno contro
l’altro con i meccanismi premiali sul salario, hanno perso diritti su diritti,
hanno visto l’inserimento di flessibilità in entrata inimmaginabili… e
tutto questo senza colpo ferire perché altrimenti lo sviluppo ne avrebbe
risentito…
Un annichilimento psicologico senza
precedenti, tale che, oggi, chi ci governa può, pressoché impunemente,
affermare che:
-
Il premier Berlusconi sostiene che 'ogni sciopero toglie forza allo sviluppo. E'
un danno che ogni categoria, scioperando fa a se' stessa e a tutti gli italiani,
senza raggiungere nessun risultato'. Ha poi aggiunto che 'la liberta' di
sciopero e' un diritto fondamentale'. (ANSA
17-05-2002 ore 19.35) -
CORNUTI
E MAZZIATI
Roma, 18 maggio 2002
Pietro
Falanga
Coordinamento Nazionale RdB-PI