ROMA - La bozza del "Patto per l'Italia - contratto per il
lavoro", che di fatto sintetizza i lavori dei quattro tavoli tecnici su
lavoro, fisco, sommerso e mezzogiorno, è stata approvata da Cisl e Uil. Ecco i
punti portanti dell'accordo.
5,5 miliardi di euro per diminuire le tasse. Il Governo si impegna a
stanziare almeno 5,5 miliardi di euro per la riduzione della pressione fiscale
sui redditi fino a 25.000 euro l'anno ma anche a una riduzione di almeno due
punti dell'Irpeg e a reperire 500 milioni di euro per avviare dal 2003 la
riforma dell'Irap. Il Governo si è impegnato anche a considerare la condizione
familiare del contribuente attraverso un aumento delle deduzioni. Dovrebbero
essere esenti i redditi da pensione al minimo. In pratica un operaio con un
reddito di 8.893 euro l'anno, risparmierà circa 576 euro mentre per un
pensionato ai minimi (516 euro al mese) l'impatto positivo sarà di 287 euro.
Licenziamenti più facili. La sospensione dell'articolo 18 dello Statuto
dei lavoratori per tre anni riguarderà le imprese che facendo nuove assunzioni
a tempo indeterminato (anche part time) supereranno il limite dei 15 dipendenti.
L'articolo 18 invece continuerà ad applicarsi nel caso di una nuova azienda che
nasce con un numero di lavoratori superiore ai 15. I tre anni inizieranno
dall'entrata in vigore dei decreti legislativi. La norma non potrà essere
applicata ai datori di lavoro che occupavano più di 15 dipendenti nei 12 mesi
precedenti all'entrata in vigore dei decreti.
Identità disoccupazione. L'indennità di disoccupazione sarà aumentata
al 60% della retribuzione nei primi sei mesi dopo la perdita del posto di
lavoro. Calerà nei tre mesi successivi al 40% e negli ultimi tre mesi al 30%.
Per questo obiettivo il Governo si è impegnato a stanziare 700 milioni di euro
l'anno. La durata massima del sussidio comunque non potrà essere superiore ai
24 mesi (30 nel Mezzogiorno) nell'arco del quinquennio. E' previsto un controllo
periodico sullo stato di disoccupazione di chi percepisce l'indennità.
Chi rifiuta un posto perde il sussidio. Si perde il diritto al sussidio
nel caso di rifiuto della formazione, di altra misura o occasione di lavoro, o
di prestazione di lavoro irregolare.
Ammortizzatori. L'aumento dell'indennità di disoccupazione è solo la
prima misura di una riforma più ampia degli ammortizzatori sociali che punta a
una protezione "generalizzata e omogenea dei disoccupati involontari".
Protezioni integrative potranno essere liberamente concordate tra le parti
sociali con prestazioni autofinanziate e gestite da organismi bilaterali.
Conferma della validità della politica dei redditti. Governo e parti
sociali convengono che "una efficace politica dei redditi è lo strumento
principale per dare stabilità e forza alla crescita economica" per
perseguire l'equilibrio della finanza pubblica e per salvaguardare il potere
d'acquisto delle retribuzioni.
Welfare to work. Il patto punta a aumentare l'occupazione per raggiungere
il 70% di tasso di attività nel 2010. Per questo dovranno essere potenziati i
servizi per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Entro un anno i servizi
pubblici e privati dovranno essere collegati tra loro con il sistema informativo
Sil. Il Governo si impegna anche a sviluppare iniziative di educazione
permanente per 700.000 persone l'anno.
Mezzoggiorno. Il Governo punta a un tasso di crescita del Mezzogiorno
"significativamente e stabilmente superiore a quello medio dell'Unione
europea e del resto del Paese". .
L'obiettivo è di raggiungere un tasso di attività del 60% entro il 2008. Le
risorse aggiuntive rivolte al Sud dovrebbero essere mantenute nella prossima
Finanziaria in una percentuale di Pil "almeno pari a quella media degli
ultimi anni". Le risorse ordinarie destinata agli investimenti nel Sud
dovrebbe essere non inferiore al 30% del totale della spesa del settore pubblico
allargato. La quota del 30% deve essere applicata sia alle assegnazioni sia
all'effettiva erogazione di risorse.
Nell'ambito degli strumenti di incentivazione il Governo conferma l'ipotesi di
rendere cumulabile per il Sud la Tremonti bis con lo strumento del credito di
imposta.
Cessione ramo d'azienda. La modifica delle regole sulla cessione del ramo
di azienda sarà completamente conforme alla normativa comunitaria. Ci sono
quindi garanzie per il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di
trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parte di stabilimenti. E'
comunque previsto il requisito dell'autonomia funzionale del ramo di azienda nel
momento del trasferimento.
(5 luglio 2002)