E' una manovra da 20 miliardi di euro, pari a oltre 38.000 miliardi
di vecchie lire, quella all'esame del Consiglio dei Ministri.
I macro capitoli saranno quattro. Ci sono i tagli di spesa
(8 mld), i risparmi contabili sul patrimonio e sugli investimenti (4 mld)
e le maggiori entrate dovute al concordato e all' incasso delle vecchie
lire mai convertite in euro (altri 8 mld). Ma a questi capitoli si
aggiungera' l' intervento di riduzione delle tasse. In pratica una parte
della ''manovra'', circa 7 miliardi di euro, tornera' in tasca ai
cittadini grazie soprattutto alla riduzione dell' Irpef che riguardera' i
redditi bassi e alla quale si aggiungera' una riduzione dell' Irpeg e
dell' Irap.
Agli 8 miliardi di tagli e alle ''ottimizzazioni'' di spesa contribuiranno
un po' tutte le amministrazioni pubbliche: dagli enti locali alla scuola e
alla sanita'. I 4 miliardi legati al patrimonio e agli investimenti
saranno invece l' effetto sui conti pubblici del trasferimento degli
investimenti per l' alta velocita' alle Fs e dell' attribuzione del
patrimonio di strade e autostrade all' Anas. Un effetto positivo sara'
anche quello della trasformazione di parte degli incentivi a fondo perduto
in prestiti da restituire a tassi bassi in un decennio. C'e' poi la posta
delle entrate fiscali: sono previsti 8 miliardi di incassi dovuti in gran
parte al concordato di massa (sul passato), all' arrivo del concordato
triennale (per il futuro) ma anche al 'pedaggio' blocca-controlli da 300
euro. Incassi arriveranno anche dal versamento da parte di Banca d' Italia
del valore delle lire che gli italiani non hanno ancora convertito e forse
non convertiranno mai nella nuova moneta europea.
Ecco tutte le principali misure della manovra che approva a Palazzo
Chigi e che, quindi, potrebbe essere modificata nel corso del confronto
collegiale:
- IL CALO DELLE TASSE
- LA NUOVA IRPEF Arrivano gli sconti sui redditi piu'
bassi. Ci sara' una no-tax area e le aliquote saranno cinque.
Secondo le ultime ipotesi saranno: del 23% fino a 15.000 ero; del
29% tra 15.000 e 29.000 euro; del 31% tra 29.000 e 33.000 euro;
del 39% fino a 70.000 euro e del 45% oltre questa soglia. A fare
la differenza sul passato sara' la no-tax area che ora, per i
lavoratori dipendenti, e' attorno ai 6.000 euro e che invece
salira' a 7.500 euro (3.000 di base valida per tutti e 4.500 ad
hoc per dipendenti e pensionati). Per gli autonomi questa soglia
''zero tasse'' sara' invece di 3.500 euro (3.000 + 500). Il valore
della no-tax area scendera' con il salire del reddito e dai 25.000
rimarra' stabile a 3.000 euro. Ma novita' fiscali potrebbero
arrivare anche con il ddl collegato per favorire lo sviluppo.
- IRPEG E IRAP l' Irpeg, l' imposta applicata sulle imprese
di capitale, scendera' di due punti, dal 36 al 34%, un punto in
piu' di quanto gia' previsto dalla finanziaria di due anni fa. Per
l' Irap arriva il primo sconto ''lavoro'': per i piccoli
imprenditori, con un giro d' affari fino a 400.000 euro, arrivera'
uno sconto di 2.000 euro a dipendente, fino ad un massimo di
10.000 euro. Un ritocco, per l' Irap, e' anche prevista per le
nuove deduzioni (cioe' per una sorta di mini no-tax area).
- LE MAGGIORI ENTRATE
- SANATORIE E CONCORDATI Per i lavoratori autonomi e le
piccole imprese arriva un concordato di massa per mettersi in
regola con il passato: il fisco, nel caso in cui i parametri non
risultano in regola, inviera' una proposta di ''accordo'' versata
la quale si sara' sanata la propria posizione. Invece per
commercianti, artigiani, professionisti e piccoli imprenditori che
hanno i conti in regola con gli ''studi di settore'', sara'
possibile pagare 300 o 500 euro l' anno (a seconda delle
condizioni) per evitare fastidiosi controlli sul passato, magari
per verificare non solo il valore di quanto dichiarato ma la ''coerenza''
rispetto ad alcuni parametri. Arriva poi il concordato triennale,
in base al quale i contribuenti potranno pagare le imposte per i
tre anni successivi, senza aver poi altri adempimenti.
- VECCHIE LIRE IN CASSA E' un' altra misura che dovrebbe
portare gettito. Banca d' Italia e Tesoro dovranno valutare entro
il prossimo gennaio le lire che si ritiene non saranno mai
convertite entro il 2012: il 65% del loro valore dovra' essere
versato dalla Banca d' Italia entro il 28 febbraio 2003, un altro
25% nel 2008 e il resto solo nel 2012. A fine giugno le lire
ancora in circolazione ammontavano ad un valore di poco inferiore
ai 2,5 milioni di euro.
- FONDI, INVESTIMENTI E
PATRIMONI
- FONDO MULTIPLO E' uno dei nodi affidati all' esame del
Consiglio dei Ministri. Chiuso il capitolo Fondo unico, le risorse
di 9 diversi incentivi (al bonus-sud, alla 488) saranno inserite
in un fondo multiplo nel quale ogni strumento avra' le proprie
risorse. Queste, pero', potranno essere spostate a seconda delle
esigenze, con un principio simile a quello dei vasi comunicati. La
gestione di questo fondo multiplo e' affidata ad un Comitato di
Indirizzo (la presidenza di questo organo e' proprio il nodo da
sciogliere) che sara' ritagliato all' interno del Cipe.
- GLI ALTRI FONDI La Finanziaria prevede la costituzione di
altri due fondi: il primo e' il fondo rotativo di progettualita'
che sara' gestito dalla cassa depositi e prestiti per attivare i
progetti (il cui costo non potra' superare il 10% dell' opera); il
secondo un fondo rotativo per le opere pubbliche che sara'
costituito presso tutti i ministeri. Le opere dovranno rimborsare
almeno il 50% dei ricavi che riescono a generare.
- DA CONTRIBUTI A PRESTITI Il 50% degli incentivi a fondo
perduto (con l' esclusione di quelli previsti dai cofinanziamenti
Ue) sara' trasformato in prestiti. L' obiettivo e' quello di
togliere il peso dei contributi dal ''deficit'', cioe' da uno dei
parametri europei, spalmandolo su piu' anni sui soli valori di
cassa (il fabbisogno). Per le imprese non ci dovrebbe essere
aggravio: il Tesoro ha previsto un basso tasso di interesse, unito
a lunghe rate (la prima dopo cinque anni dall' incentivo e l'
ultima entro dieci anni).
- CARTOLARIZZAZIONI Non saranno cifrate nella manovra
perche' gia' previste alla passa finanziaria a correzione del
tendenziale. Il loro valore e' attorno ai 7 miliardi di euro.
- INFRASTRUTTURE SPA Avra' il compito ''prioritario'' di
gestire gli investimenti per l' alta velocita' ferroviaria, anche
rivolgendosi al mercato bancario o a quello dei capitali ''secondo
criteri di trasparenza ed economicita'''. L' obiettivo e' quello
di ridurre la quota a carico dello Stato.
- ANAS al patrimonio dell' Anas Spa sara' attribuita la
rete stradale e autostradale insieme alle risorse per gli
investimenti con un effetto positivo sui conti dello Stato.
- CESSIONE DIRITTI D' USO La Finanziaria non contiene l'
ipotesi di cessione di diritto d' uso dei beni pubblici ad un
consorzio di banche straniere. Ma non e' escluso che, nel progetto
di valorizzazione del patrimonio che sara' poi messo in cantiere,
possa essere poi adottata anche questa idea. Dal 2003, infatti, la
Patrimonio Spa sara' operativamente pronta ad operare con l'
obiettivo di conseguire risparmi sui conti pubblici.
- FEDERALISMO E ENTI
LOCALI
- ADDIZIONALI IRPEF E' un' altro dei nodi che il Consiglio
dei Ministri e' chiamato a sciogliere. Nel 2003 il governo punta a
congelare le addizionali di regioni e comuni. Ma potrebbe
aumentare la quota di compartecipazione degli enti territoriali
all' Irpef dello Stato, quindi senza effetti sulle tasche dei
cittadini. In particolare c'e' il debutto dell' Irpef Provinciale
(l' 1 o il 2% del gettito erariale), l' aumento della quota dei
comuni (dal 4,5 al 6,5%), e la decisione di avviare un confronto
con le regioni su questo tema.
- STOP AI TRASFERIMENTI Dal primo gennaio del 2004 saranno
cancellati i trasferimenti statali, con l' esclusione dei settori
del trasporto locale e delle spese per la salute ''umana e
veterinaria''. Per quest' anno, comunque, e' previsto un taglio
del 2% dei trasferimenti - come stabilito dalla precedente
finanziaria - il cui costo e' stimato in 22 milioni di euro dal
Tesoro
- TASK FORCE COMUNI DISSESTATI Molte sono le norme
contenute nella finanziaria per il contenimento dei conti per i
comuni. Per le amministrazioni con i conti perennemente in rosso
sara' insediata una sorta di task force per intervenire in caso di
''condizioni di bilancio strutturalmente deficitarie''. La task
force si chiamera' ''commissione di coordinamento della finanza
pubblica'', e terra' a bada gli enti locali dissestati imponendo
loro misure di intervento: dall' aumento del prelievo fiscale e
delle tariffe, alla valorizzazione del patrimonio, dalla vendita
degli immobili al contenimento della spesa corrente. Per studiare
il federalismo finanziario e' prevista anche una un' ''alta
commissione di studio''.
- ATTENTI AI DEBITI Per gli enti locali sono previsti
controlli e anche denunce obbligatorie alla Corte dei Conti nel
caso di debiti sottoscritti per coprire spesa corrente e non per
investimenti.
- I TAGLI ALLE SPESE
- CALO 10% ACQUISTO BENI La Finanziaria prevede che l'
acquisto di beni e servizi da parte dei ministeri venga ridotto
del 10%. L' ammontare finira' comunque in un fondo che potra'
essere attivato solo per ''sopravvenute maggiori esigenza di spesa
per consumi intermedi''. Anche gli enti previdenziali dovranno
ridurre le proprie spese per l' acquisto di beni e servizi ''in
misura non inferiore al 10%'', mentre per gli altri enti (come
Anas ed Fs), il taglio e' del 2,5%. Inoltre si rafforza il
controllo del ministero dell'Economia su ministeri ed enti
pubblici, anche ''avvalendosi dei propri rappresentanti nei
collegi sindacali o di revisione e dei servizi ispettivi di
finanza pubblica''. I comuni, le province e le regioni dovranno
migliorare il proprio ''saldo finanziario'' per il 2003 del 3,6%
rispetto al 2001. Risparmi sono previsti anche per il maggior
ricorso all' acquisto di beni con le aste on line del Tesoro.
- BLOCCO ASSUNZIONI Blocco delle assunzioni ''a tempo
indeterminato'' nella Pubblica Amministrazione e, per particolari
esigenze di servizio non dilazionabili, il tetto di spesa previsto
e' di 200 milioni di euro lordi a regime. Per gli enti locali che
abbiano rispettati i criteri del patto di stabilita' interno le
eventuali nuove assunzioni devono essere contenute ''entro
percentuali variabili tra il 25% e il 50%'' delle uscite''. E'
inoltre prevista l' emanazione di ulteriori norme per accelerare i
processi di mobilita' del personale delle pubbliche
amministrazioni''.
- RINNOVO CONTRATTI Per i rinnovi dei contratti pubblici
saranno previsti 765 milioni di euro. Una quota di queste risorse,
pari a 550 milioni, serviranno per incentivi alla produttivita' e
serviranno in parte (190 milioni) per il personale delle forze
armate e delle forze di polizia.
- CUMULO PENSIONI Non e' ancora certo se sara' inserito in
finanziaria, perche' il governo potrebbe anche scegliere di
attuare la norma con un emendamento al decreto sul sommerso: ma e'
certo che si va verso la completa abolizione del divieto di cumulo
tra pensione e un altro reddito da lavoro. La novita' scattera'
dal primo gennaio 2003.
- FONDI AMIANTO Arrivano i fondi in favore degli enti
previdenziali per l' attuazione delle norme relative alla
''cessazione dell' impiego dell' amianto''. La bozza della
finanziaria, ancora in corso di esame, prevede uno stanziamento di
circa 1.160 milioni di euro: 380 milioni per il 2003, 387 milioni
per il 2004 e 392 per il 2005.
- SANITA' Si rafforzano i paletti a difesa del patto di
stabilita' interno firmato nell' agosto del 2001. Le Regioni
dovranno garantire meno giorni di degenza per assicurare piu'
contenute liste d'attesa e monitorare le prescrizioni mediche sul
proprio territorio, come prevede il Patto di Stabilita' interno
sottoscritto nel giugno scorso con il Tesoro. Il rapporto posti
letto/abitanti e' definito a 5 per 1.000 abitanti. Si fara'
ricorso alla flessibilita' di orari e alla turnazione per
garantire l' apertura di laboratori e fornire servizi sette giorni
la settimana, senza aumentare le spese. I direttori sanitari di
ospedali e di Asl che sono in rosso decadranno automaticamente.
Previsto anche l' arrivo della card elettronica, ma in via
sperimentale.
- CURE TERMALI Per la maggiora parte dei cittadini, poi, le
cure termali non saranno piu' a carico del servizio sanitario
nazionale. Saranno infatti riconosciute solo agli invalidi di
guerra, ai grandi invalidi per servizio, agli invalidi civili al
100%, ai grandi invalidi del lavoro.
- SCUOLA La Finanziaria prevede tagli alle spese per 242
milioni di euro suddivisi in tre anni, ma soprattutto il recupero
di risorse interne con la riorganizzazione (e la riduzione) del
personale. Si rende piu' stringente l' obbligo di effettuare 18
ore settimanali ai docenti, riducendo gli orari spezzati e il
ricorso alle supplenze. Dovranno passare ad un altra
amministrazione pubblica gli insegnanti ritenuti non piu' idonei
(e quindi 'fuori ruolo'). E' poi prevista la riduzione del 3%
delle dotazioni organiche dei collaboratori scolastici, con un
maggiore ricorso ai servizi esterni per la pulizia. Sara' invece
reimpiegato negli istituti il personale amministrativo e tecnico
utilizzato attualmente dai distretti scolastici.
29/09/2002 19:27 |