FRATTINI SI PRESENTA A MANI VUOTE LA RdB RILANCIA LA LOTTA |
|
La RdB Pubblico
Impiego è stata convocata, questa volta insieme a tutte le altre organizzazioni
sindacali, a Palazzo Vidoni per un incontro con il Ministro Frattini
per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.
Il ministro ha
esordito riferendo che le preoccupazioni espresse dai sindacati circa la perdita
del potere d’acquisto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici sono state
discusse dal Consiglio dei Ministri che ha dato mandato (ma non le risorse) al
ministro della Funzione Pubblica di un confronto con i sindacati per la ricerca
di uno strumento di salvaguardia. Evidenziando in ogni caso l’impossibilità
per il governo di una cancellazione o revisione dell’Accordo di luglio ’93.
Ha poi
magnificato il disegno di legge Finanziaria appena approvato dal governo che per
il pubblico impiego, in linea con il Patto per l’Italia, l’accordo di luglio
’93 e con l’accordo di febbraio, ha stanziato ben lo 0,99 % per il
differenziale tra l’inflazione reale e quella programmata relativa al biennio
2000-2001 da recuperare in egual misura nel 2002 e 2003; in più la finanziaria
prevede una riduzione delle aliquote Irpef (che significa forse qualche
spicciolo in più).
I problemi che
rimangono ancora aperti, ha proseguito Frattini, sono relativi: alla percentuale
delle risorse stanziate per i contratti da destinare al salario accessorio; alla
decorrenza del recupero dell’inflazione del precedente biennio e in che modo
accogliere le richieste di alcuni sindacati circa il recupero anticipato del
differenziale tra l’inflazione reale e programmata. Tutte questioni che
possono essere discusse riaprendo le trattative all’Aran e, se necessario, con
un successivo confronto con il governo.
Gli altri
sindacati hanno dato un giudizio positivo per le “aperture“ del ministro, a
parte la Cgil che pur dando la propria disponibilità al confronto ha
tiepidamente criticato la mancanza di risorse adeguate nella Finanziaria.
La RdB Pubblico
Impiego ha invece denunciato il fatto che, al di là della disponibilità al
confronto espressa ancora una volta dal ministro, ancora una volta si è
presentato con le mani vuote e cioè senza alcuna risorsa in più per difendere
il potere d’acquisto dei salari dei dipendenti. Anzi la Finanziaria ha svelato
come la manovra economica di 20 milioni di euro sia quasi completamente pagata
dal Pubblico Impiego attraverso la riduzione delle spese, il blocco delle
assunzioni e il taglio dei servizi e come questo sia in contraddizione con
quanto (propagandisticamente) sbandierato dal governo di voler ridare efficienza
ed efficacia alla pubblica amministrazione.
La RdB P.I. ha
rifiutato qualsiasi riapertura di tavoli negoziali in quanto le condizioni non
si sono assolutamente modificate dal 3 settembre mentre la partecipazione allo
sciopero generale proclamato dal sindacalismo di base per il 18 ottobre sarà
per i lavoratori pubblici un primo momento di lotta con cui accompagneremo
l’iter parlamentare della Finanziaria.
Roma, 3 ottobre
2002
la Direzione Nazionale