Fiat: una tragedia prevista

la complicità dei governi, l’ennesimo fallimento della concertazione

LA FIAT AI LAVORATORI

Con la Fiat è' fallito un modello. Per reggere alla competizione, l'unica politica Fiat è stata basata tutta e solo sulla riduzione del costo del lavoro ottenuta sulla pelle dei lavoratori, con ogni forma di politica repressiva, con una saturazione totalizzante dell'orario, la disarticolazione spinta delle terziarizzazioni e il più spregiudicato uso della cassintegrazione.

Fino al "repulisti" finale. Una ultima spolpatura in vista della vendita - già concordata- del prodotto pulito alla GM. Perché di questo si tratta. Mai come in questa tragedia per i lavoratori e per la società tutta si tocca con mano il rimbecillimento massmediatico dell'opinione pubblica a cui si dà a bere la vendita alla Gm come un obiettivo salvifico mentre quello che sta avvenendo è proprio in funzione della Gm, dalla immediata chiusura di ciò che agli americani non serve, da Termini all'Alfa, da Mirafiori a Cassino

A ciascuno il suo. I vari governi hanno regalato alla Fiat una barca di miliardi senza alcuna contropartita, senza vincoli di ritorno occupazionale. Una politica complice, fino al crimine commesso sull'Alfa di Arese, che lo Stato ha venduto alla Fiat a prezzi stracciati (e la Fiat non ha neanche finito di pagare!) per farla smantellare anno dopo anno, contando palle sulle "magnifiche sorti e progressive" dell'auto elettrica (236 ml. di finaziamento!) mentre con la vendita delle aree dismesse la Fiat faceva un affare da 1.000 miliardi.

E intanto la concertazione faceva la sua parte:

Dal luglio nero del '93, con la politica dei sacrifici e dei due tempi (di cui il secondo non è mai arrivato) al "Patto di Natale" del '98 che legittimava la centralità dell'impresa come motore dello sviluppo.

Dall'avallo del "pacchetto" Treu divenuto Legge per produrre non più lavoro ma lavoro più povero.

Dalla messa nel cassetto delle 35 ore (con la sola mezz'ora di riduzione orario per la notte nell'ultimo Ccnl metalmeccanici) a tutti gli Accordi sui sabati di straordinario negli stabilimenti Fiat del nord, mentre alle Fiat del sud passava il massacro dell' orario e dei turni.

Fino ai "contratti d'area", vale a dire il Sud visto come terra di preda e di scorreria.

La lotta dei lavoratori della Fiat è la lotta di tutti i lavoratori. Se la FIAT ha usato i finanziamenti pubblici per garantire ricchezza ai soliti noti ne consegue che dobbiamo considerare la FIAT un bene collettivo.

Né LICENZIAMENTI, Né VENDITE. RIPRENDIAMOCI LA FIAT!

Assemblea lunedì 28 ottobre alle 21

Presso la Sala delle Colonne, Cascina Marchesa, Corso Vercelli 141

 Il Sindacalismo di Base ed Autorganizzato

Confederazione Unitaria di Base - Confederazione Cobas - SIN Cobas - SLAI Cobas