ZCZC0873/SX4 $MT16583 R ECO S04 XQKL PUBBLICO IMPIEGO: PIU' INVESTIMENTI,A ROMA CORTEO COBAS/ANSA CON RDB E CUB PERSONALE SCUOLA, INFERMIERI, POMPIERI, IMPIEGATI (ANSA) - ROMA, 6 DIC - (di Carla Sannia) |
Un corteo eterogeneo, dove hanno sfilato fianco a fianco lavoratori di realta' apparentemente lontane tra loro: precari della scuola, vigili del fuoco, infermieri, impiegati, studenti e no-global. Tutti uniti, pero', da un unico filo conduttore: la richiesta di massicci investimenti per le strutture pubbliche e l'opposizione alla finanziaria, che taglia la spesa sociale e i fondi per scuola, sanita' ed enti locali. Erano 50 mila, secondo gli organizzatori, le persone portate in piazza oggi a Roma dal sindacalismo di base di RdB, Cobas e Cub, tutti a scandire slogan contro il governo Berlusconi, rappresentato in forma di piovra, i cui tentacoli abbrancano la scuola, gli ospedali, i monumenti. ''E' un vasto movimento, che sta mettendo in discussione i processi neoliberisti in atto nel nostro Paese'', ha urlato al megafono Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas.
Domenico Provenzano, della direzione nazionale delle Rdb, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dello sciopero che, ha detto, ha prodotto la chiusura completa di numerosissimi uffici pubblici.
Paola Palmieri, del Coordinamento nazionale dei Cub, ha parlato di sciopero ''riuscitissimo'', nel Nord, dove sono rimaste chiuse sale operatorie e scuole, e nel Sud, dove c'e' stata una massiccia adesione al corteo di Roma, da Palermo, Cagliari, Reggio Calabria e Bari. ''C'e' la coscienza forte - ha detto - che o si agisce subito, o si perde il treno''.
Gli impiegati sono scesi in piazza per rivendicare un salario europeo, con un minimo di aumento di 300 euro mensili, e su questo non sono mancate le polemiche, con i sindacati confederali che hanno accettato l'accordo del 4 febbraio scorso con il governo. ''Ci avete lasciato in mutande'', era scritto sullo striscione delle RdB torinesi, che in maniera esemplificativa hanno portato in corteo un filo da bucato con una serie di mutande colorate stese.
Ma il nerbo del corteo sono stati i lavoratori della scuola, sostenuti anche dai rappresentanti degli studenti, che hanno sfilato al grido ''La scuola pubblica non si vende'' e ''Fermiamo la Moratti''. Tra loro, le rappresentanze dei 16 mila lavoratori Ata (ex Lsu), che da anni lavorano a 800 mila lire al mese e ora rischiano il licenziamento perche' non ci sono risorse in finanziaria.
Gran parte della testa del corteo era poi occupata dalle rappresentanze dei vigili del fuoco, in divisa e con l'elmetto, determinati a non essere militarizzati, ad avere tutti gli strumenti necessari per svolgere il loro lavoro, ed essere retribuiti con uno stipendio dignitoso. ''Oggi le medaglie, a quando i soldi?'' era scritto su uno dei cartelli.
I dipendenti dei Beni culturali portavano a spalla delle finte statue con la scritta ''Ditta Urbani e Tremonti, vendesi'', e quelli delle Finanze esponevano lo striscione contro la privatizzazione delle agenzie fiscali.
Il corteo, ordinato e pacifico, e' stato movimentato da rulli di tamburo, ululati di sirene, scoppi di petardi e palloncini colorati, e si e' concluso intorno alle 13 in piazza Venezia, quando una delegazione e' stata ricevuta a Palazzo Chigi. (ANSA). SAA 06-DIC-02 16:59 NNNN