“Alla fine della guerra tra i vinti faceva la fame la povera gente, tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente” (B. Brecht). |
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Sciopero generale per fermare la guerra |
Gli USA di
Bush stanno per scatenare, con o senza il consenso dell’ONU, la guerra contro
l’Irak. Sta per scattare l’operazione choc e timore, 200 missili al giorno
si abbatteranno sul popolo irakeno, senza escludere la possibilità di ricorrere
all’uso di bombe atomiche tattiche L’Italia è stata arruolata nella guerra
imperialista di Bush. Il servile governo Berlusconi ha già autorizzato il
sorvolo dello spazio aereo e l’uso delle basi da parte dei militari USA nel
nostro paese.
La guerra di aggressione preventiva
di Bush-Blair-Berlusconi ha il vero scopo di mettere le mani sul petrolio
irakeno, assoggettando al controllo della superpotenza USA un territorio
strategicamente importante, rilanciando l’economia di guerra per evitare
quella recessione in cui stanno sprofondando le economie neoliberiste.
Questa guerra
rischia di incendiare tutto il Medioriente, di allargare il conflitto a vaste
zone del pianeta, di mettere in pericolo la convivenza tra i popoli e la pace
mondiale.
Siamo
contro la guerra senza se e senza ma, con o senza il consenso dell’ONU.
Non
possiamo restare indifferenti di fronte all’imminente terribile massacro di
vittime innocenti.
I lavoratori
e le lavoratrici hanno tutto da perdere da una guerra, che provocherà nel
nostro paese il dilagare del virus nazionalista e razzista, il peggioramento
delle nostre condizioni di vita e di lavoro, ulteriori attacchi ai nostri
diritti, la chiusura degli spazi di democrazia.
Il
sindacalismo di base, nel sottolineare il valore fondamentale della pace e della
solidarietà tra i popoli, invita tutto il mondo del lavoro a mobilitarsi contro
la guerra. Per questo appoggeremo tutte le iniziative locali, nazionali e
internazionali tese a fermare la guerra e moltiplicheremo i nostri sforzi per garantire
la più estesa partecipazione alla manifestazione a Roma del prossimo 15
febbraio, giornata di mobilitazione mondiale contro la guerra.
Dichiariamo fin da ora che proclameremo lo sciopero generale contro la guerra.
Stiamo
lavorando per realizzare anche lo sciopero europeo contro la guerra, come
sostenuto nella mozione conclusiva del Forum Sociale Europeo di Firenze.
Lo sciopero generale è un’arma
importante che hanno i lavoratori, perciò va impiegata in questo frangente
terribile in cui la follia bellicista dei potenti della terra disegna uno
scenario di morte, distruzione e miseria per tanta parte dell’umanità.
Facciamo
appello a tutti i/le lavoratori/trici, alle RSU di tutti i luoghi di lavoro, per
attuare lo sciopero generale contro la guerra non appena scatterà l’attacco
all’Iraq
CUB, Conf.Cobas, Slai Cobas-Sincobas-Usi