Sciopero Generale nazionale in caso di intervento armato contro l'Iraq. Salta la legge sui servizi minimi essenziali La delibera della Commissione di Garanzia sui servizi minimi essenziali sullo sciopero del sindacalismo di base per l'intervento militare in ex Jugoslavia del 1999 |
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Si
rammenta che le Rappresentanze sindacali di base, assieme ad altre forze
del sindacalismo di base, hanno già indetto uno Sciopero generale
nazionale in caso di intervento armato contro l'Iraq.
Questo
per sottolineare la nostra contrarietà alla scelta di dirimere le controversie
internazionali con lo strumento della guerra (art.11 Costituzione) e soprattutto
per protestare contro il nostro governo che, garantendo l'utilizzo di tutte
le vie di comunicazione all' "alleato" americano, è, di
fatto, già sceso in guerra al suo fianco.
Questo per garantire a chiunque volesse contestare queste scelte, il diritto a farlo anche con l'astensione dal lavoro.
PERCHE’ OGNUNO POSSA AVERE UNO STRUMENTO IN PIU'
PER
DIRE
NO
ALLA GUERRA
SENZA SE E SENZA MA
Tempi e modi della
protesta saranno comunicati in seguito.
E'
utile rammentare inoltre, che, come risulta da delibera della Commissione
di Garanzia per i servizi minimi essenziali che alleghiamo (che legittimava
nostra analoga iniziativa sviluppata in occasione della guerra nella ex
Jugoslavia del 1999) che l'eccezionalità dell'evento "guerra"
supera ogni normativa sui servizi minimi essenziali.
Roma,
6 marzo 2003
COMMISSIONE
DI GARANZIA
PER
L'ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO
NEI
SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI
Deliberazione:
00/43 - 12.8) Min. Funzione Pubblica - CUB/COBAS (pos. 6238)
(Seduta:
27.1.2000)
FATTO:
sciopero nazionale dei sindacati di base contro l’intervento militare in
Jugoslavia
DELIBERAZIONE:
non si procede a valutazione negativa
MOTIVAZIONE:
eccezionalità dell’evento
LA
COMMISSIONE
su proposta del Prof.
Giugni, ha adottato, all'unanimità, la seguente delibera.
Premesso
1- che, con volantino del 25
marzo 1999, le Organizzazioni sindacali del Sindacato di Base CUB (RdB, Flmu,
Fltu, Alica, Flaica, Cobas PT, Cub Scuola, CUB Informazione), COBAS e SDB hanno
proclamato uno sciopero generale di tutte le categorie per le ultime due ore di
ogni turno nella giornata del 30 marzo 1999, specificando, altresì, che, nel
settore della scuola, lo sciopero si sarebbe svolto nella prima ora;
2- che tale azione di
sciopero è stata indetta “contro l’aggressione militare alla Iugoslavia da
parte della Nato con la partecipazione attiva dell’Italia”;
3- che le Organizzazioni
proclamanti hanno comunicato “che intendono avvalersi dell’art. 2, comma 7,
della legge 146/1990 (Legge sullo sciopero), che prevede la possibilità di
derogare dai minimi di preavviso quando sia lesa la Costituzione o vi sia
pericolo per i lavoratori;
4- che le Organizzazioni
proclamanti hanno precisato - in un telegramma contestuale alla proclamazione di
sciopero ed inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri - che il
riferimento all’art. 2, comma 7, della l. n. 146/1990 trova fondamento nelle
“gravi violazioni del dettato costituzionale (in particolare dell’art. 11)
[e nell’] imminente pericolo per la sicurezza del lavoratori e dei cittadini
tutti”;
5- che, successivamente alla
proclamazione di sciopero, sono pervenute alla Commissione numerose segnalazioni
da parte di Imprese ed Amministrazioni erogatrici di servizi pubblici essenziali
(Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dei Trasporti e della
Navigazione, Federtrasporti, Ferrovie dello Stato, Atc Bologna, Sea Milano),
alcune delle quali di esplicita richiesta di valutazione del comportamento delle
Organizzazioni proclamanti, ai sensi dell’art. 13 lett. c) l. n. 146/1990
(Ferrovie dello Stato, Sea Milano, Federtrasporti);
considerato
1- che la l. n. 146/1990,
all'art. 2 comma 7, prevede che le disposizioni in tema di preavviso minimo e di
indicazione della durata “non si applicano nei casi di astensione dal lavoro
in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi
dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”;
2- che molte ed autorevoli
voci nel Paese hanno denunciato la partecipazione all’intervento della NATO in
Jugoslavia, in violazione dell’art. 11 della Costituzione, e che, tale
circostanza può, di per sé, essere invocata a sostegno di una non manifesta
contrarietà alla lettera dell’art. 2, c. 7;
3- che inoltre, l’evento
ha carattere eccezionale ed è
innegabile fatto che azioni di lotta in difesa della pace rientrano storicamente
nella tradizione dei sindacati;
DELIBERA
di non procedere ad una
valutazione negativa;
dispone
la trasmissione della presente delibera ai Presidenti delle Camere, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per la Funzione Pubblica, alla Confindustria, all’AGENS, alla CISPEL, all’ENEL, alle Poste Italiane SpA, alla Federtrasporti, alla SEA Milano, alle Ferrovie dello Stato SpA ed alle Organizzazioni sindacali CUB (RdB, Flmu, Fltu, Alica, Flaica, Cobas PT, Cub Scuola, CUB Informazione) COBAS, SDB.