CONTRATTO PARASTATO:

SI PARTE…MA CON IL PIEDE SBAGLIATO!

 
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E’ iniziata questa mattina la trattativa  per il rinnovo del contratto degli Enti Pubblici non Economici.

Smentendo clamorosamente le dichiarazioni del ministro  della Funzione Pubblica Mazzella,  apparse sulla stampa nei giorni scorsi, il contratto del Parastato non solo non si è chiuso, ma sostanzialmente non si è ancora aperto.

 Dopo aver molto sinteticamente   riassunto i punti  principali della direttiva del Comitato di Settore approvata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Aran  ha iniziato la relazione sulla parte economica, prendendo a base di riferimento per la discussione dati clamorosamente falsati, sia per quanto riguarda la consistenza del personale appartenente al comparto, sia per quanto riguarda  il dato salariale medio di riferimento per il calcolo degli aumenti contrattuali. 

 A regime, l’aumento corrisponderebbe a 125 euro medie mensili lordi ( 86 euro sul tabellare, 18 sul trattamento accessorio, e 21 “virtuali”, a finanziare il conglobamento dell’I.I.S. sul tabellare ) non equivalente, quindi, neanche alla stessa percentuale d’incremento concordata per il comparto ministeri. 

 Aumenti contrattuali non solo distanti dai salari europei, obiettivo primario  della rivendicazione salariale della R.d.B. , ma anche da un pur parziale recupero del potere d’acquisto degli stipendi dei dipendenti del comparto.          

  E’ fin troppo evidente che Tremonti tenta di riprendersi quello che non è riuscito a scippare con l’ultima Finanziaria. 

Nell’illustrazione dei punti fondamentali relativi alla direttiva del Comitato di Settore, nessun accenno è stato fatto dall’Aran alla soluzione “papocchio” prospettata  per i portieri che si troverebbero, laddove tale direttiva trovasse conferma, inseriti a tutti gli effetti  come amministrativi nell’organizzazione del lavoro degli Enti (equiparati alla posizione A1 dell’ordinamento!), pur mantenendo il contratto privatistico dei portieri.

 Una soluzione che non soddisfa la R.d.B. che rivendica per questo personale, come per altri versi per TUTTO il personale precario, una soluzione definitiva al problema, attraverso l’inquadramento nei ruoli degli Enti.

             La discussione proseguirà il 27 maggio p.v. sulla parte  normativa, mentre l’Aran si è riservata di affrontare compiutamente la parte economica nella riunione prevista per il 3 giugno.

             La R.d.B. ribadisce a tutti i lavoratori del comparto il proprio impegno nella difesa del potere d’acquisto del salario e della Pubblica Amministrazione nel suo complesso, riservandosi di proclamare iniziative di mobilitazione e di lotta in rapporto all’evoluzione del trattativa.

Roma, 21 maggio 2003                                                    

RdB/CUB Pubblico Impiego