Il 15 GIUGNO  VOTA SI AL  REFERENDUM 
SULL’ARTICOLO
18

dalla Federazione RdB di Benevento

Documento
formato .pdf compresso

Scarica il software necessario: Winzip
(1,2 MB)
Acrobat reader
(8,4 MB)

La CUB/RdB Organizzazione Sindacale di Base da sempre impegnata nella difesa dei diritti nel mondo del lavoro (e non solo), vuole informare i CITTADINI sui reali e reconditi contenuti del  REFERENDUM  sull'articolo 18  e spiegare perché bisogna andare a

VOTARE e votare  SI.

Un SI per salvaguardare la FAMIGLIA poiché la sua esistenza, la sua integrità e il suo sviluppo sono direttamente correlati al LAVORO ed il lavoro è correlato al reddito il reddito alla  STABILITA’.

La flessibilizzazione voluta da questo Governo e dalla Confindustria, sta  determinano solo PRECARIETA’, in altre parole arretratezza sociale e, soprattutto, incertezza per il futuro, nostro e dei nostri figli.

 Il loro tentativo è già iniziato con i cosiddetti contratti “atipici”, ovvero  con le nuove schiavitù del lavoro – interinali, LSU, CO.CO.CO., part time, lavoro ripartito, staff leasing ecc.ecc. .

E’ in atto, pertanto, un attacco frontale per smantellare i Diritti Fondamentali, del mondo del lavoro e dello statuto dei lavoratori, dello stato sociale, della scuola pubblica, del servizio sanitario, delle pensioni.

Non è più tempo di incertezze sul referendum dell’art. 18in quanto  la vittoria dei Sì sono necessari per porre fine a questo tentativo di smantellamento ed alle politiche liberiste sino ad ora adottate.

L’azzeramento dell’informazione su questa importante scadenza elettorale è stato preordinato ed eseguito dai nemici dei lavoratori (Governo e Confindustria). Costoro sanno bene quali sono i punti deboli della classe operaia: la mancata conoscenza e coscienza dei propri diritti; sanno pure che la disinformazione è il metodo più efficace per non far sapere, per non far conoscere e per non far capire.

Infatti, basta non parlarne, proprio come sta avvenendo in occasione del Referendum sull’articolo 18.

Molti cittadini, addirittura, ignorano che il 15 e 16 di giugno prossimo si dovrà votare.

Chi, invece, sa della consultazione referendaria, ignora poi le differenti posizioni che alcune forze Sindacali e Politiche hanno assunto sulla questione; ignorano che talune forze Sindacali e Politiche  nella prima e più generale battaglia erano unite in difesa dell’art. 18 mentre ora sono divise. E’ evidente, dunque, che Governo e Confindustria hanno centrato l’obiettivo!

Non sono  lontane  le grandi mobilitazioni con milioni di persone, chiamate a scendere in piazza per difendere  quei diritti  conquistati con anni e anni di lotte e sacrifici, e vedere  oggi coloro che le capeggiavano  (ci riferiamo a  Cofferati, Pezzotta, Angeletti e a quei partiti cosiddetti di Sinistra) dire di votare NO a questo REFERENDUM  o, peggio ancora, di astenersi dall’andare a votare.

  Senza essere troppi complicati e complessi, altrimenti commetteremmo l’errore di coloro che l’informazione la negano, spighiamo meglio come  l’attuale compagine Governativa non abbia  mai rinunciato alla sua battagli per la “libertà di licenziare”, assecondando in tal modo la richiesta di Confindustria.

Difatti con il ddl 848, oggi legge 30, oramai è possibile il licenziamento senza giusta causa anche nelle imprese con più di 15 dipendenti. Questo perché la legge 30, liberalizzando le cessioni di ramo d’azienda, permette ad una qualsiasi azienda del privato o del pubblico di cedere i lavoratori di cui intende liberarsi ad una società appositamente costituita con meno di 16 dipendenti. In tal modo questi lavoratori diventano i immediatamente e legalmente licenziabili e… l’articolo 18 è aggirato.

Ma non basta. Il ddl 848 bis, la cui approvazione è imminente, prevede anche la non applicazione dell’art.18 nei confronti delle aziende di nuova costituzione e di quelle che superano la soglia dei 15 dipendenti dopo l’entrata in vigore della nuova normativa. Questa è la novità, dirompente, micidiale e sottaciuta!

Non è vero, quindi, che -se non si raggiungerà il Quorum e non vincerà il Sì al Referendum- le cose rimarranno così com’erano. La verità è che l’articolo 18 non ci sarà più per nessuno! Ecco perché occorrerà raggiungere il Quorum e votare SI. Solo così un diritto fondamentale sarà esteso a milioni di lavoratori e si riuscirà a bloccare il perverso meccanismo della stessa legge 30.

Per questo contrastiamo il silenzio e l’indifferenza per informare i cittadini dell’assoluta necessità di un voto favorevole e per vincere la nostra battaglia per la salvaguardia professionale e personale dei lavoratori.