Presidenza del Consiglio e Agenzie Fiscali

SENZA CONTRATTI E PRIVATIZZATE

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Con il decreto legislativo 300/99 (riforma dei Ministeri) è stato deciso, dall’allora governo di centro sinistra, la creazione dal comparto Ministeri di altri due nuovi comparti pubblici con il personale appartenente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al ministero delle Finanze (comparto Agenzie Fiscali).

Per questi due nuovi comparti si applica ancora il vecchio contratto dei Ministeriali (1998-2001) mentre agli “ex colleghi” ministeriali viene già applicato il nuovo contratto (2002-2005) che, seppur in ritardo di 18 mesi, con incrementi salariali del tutto inadeguati all’inflazione e con grosse lacune sul piano normativo, rappresenta comunque un rinnovo contrattuale.

Per i comparti Presidenza del Consiglio e Agenzie Fiscali non è stata nemmeno inviata all’Aran la Direttiva dei Comitati di Settore, documento necessario per avviare le trattative per arrivare alla definizione del nuovo contratto.

Questi due comparti, inoltre, sono oggetto in questo periodo della “furia privatizzatrice” del ministro dell’Economia Tremonti per cui il contratto nazionale di lavoro può rappresentare per i dipendenti un elemento di garanzia contro il pericolo di perdere il posto di lavoro.

Ø      Per il comparto Presidenza del Consiglio è in atto il tentativo di promuovere una pesante privatizzazione dei servizi interni con particolare accanimento sui servizi informatici, con grandi ricadute sul personale a cui verrà chiesto di trasferirsi “volontariamente” alle società che prenderanno la gestione dei servizi, e sul servizio stesso in quanto i dati “sensibili” relativi agli atti dello stato (e quindi sulla sua difesa, sicurezza, giustizia, ecc) saranno gestiti da imprese private che nessuno avrà la possibilità di controllare.

Inoltre al personale dipendente si vuole imporre l’aumento dell’orario di lavoro, a parità di stipendio base coperto solo da una indennità, che la dice lunga sulle politiche occupazionali di questo governo: lavorare di più con meno occupati.

Ø      Per il comparto Agenzie Fiscali il governo ha approvato il 19 giugno la privatizzazione dell’Agenzia del Demanio e introdotto provvedimenti che sottraggono alle rimanenti Agenzie Fiscali (Entrate, Dogane e Territorio) compiti e ruolo di garanzia di diritti di rilevanza costituzionale, rendendo così più facile la loro privatizzazione.

La privatizzazione del Fisco colpirà i dipendenti, ma gli effetti più devastanti saranno sulla società:

·         Chi diventerà “proprietario” del fisco? Le imprese? le banche? gli evasori fiscali? Chi controllerà il controllore?

·        Autotassazione, condoni e altri simili espedienti per “fare cassa” sostituiranno la lotta all’evasione fiscale. Le tasse le pagherà solo chi le paga già!

·         Il conseguente calo delle entrate fiscali ridurrà le disponibilità di cassa, favorendo lo smantellamento di settori, beni e servizi dello stato, come sanità, scuola e pensioni. Sarà la fine dello stato sociale.

La mobilitazione di questi giorni rappresenta la continuazione di un percorso di lotta diretto ad impedire che tutto ciò accada!

CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI

CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE

PER SALARI EUROPEI