PREVIDENZA E SISTEMA PENSIONISTICO:

TRA L’INCUDINE DEL CENTRO DESTRA E IL MARTELLO DEL CENTRO SINISTRA

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La discussione in corso sulla delega pensionistica sta evidenziando ancora una volta la necessità dell’esecutivo di fare cassa attraverso lo smantellamento del sistema previdenziale pubblico, nonché di seppellire per sempre l’idea di tutela generale degli anziani che la previdenza pubblica ha rappresentato per decenni. 

Se da una parte l’attuale esecutivo di centro destra tenta di affondare definitivamente il coltello attraverso la decontribuzione per i neo assunti, l’innalzamento dell’età pensionistica, la concessione del TFR anche ai fondi aperti, i disincentivi ad andare in pensione, il centro sinistra punta a fare opposizione a questo progetto magnificando e difendendo la riforma Dini del ’95. Quella riforma cioè che ha spaccato i lavoratori tra chi aveva più di 18 anni nel 95 e chi non li aveva, che ha innalzato l’età pensionistica.

La CUB che ha lottato e scioperato contro la contro-riforma Dini nel ’95, così come aveva partecipato al grande movimento che nel ’94 portò alla fine del Berlusconi I° proprio sul tentativo di manomettere le pensioni, oggi propone lo

SCIOPERO GENERALE

 di tutto il mondo del lavoro

non solo per respingere l’ulteriore attacco in corso ma per rilanciare il sistema previdenziale pubblico, già messo in ginocchio nel ’95 con l’assenso di CGIL, CISL e UIL. 

CONTRO

  • La decontribuzione/sgravi fiscali per i neo assunti che in breve tempo dissanguerebbe le casse degli istituti previdenziali portandoli all’impossibilità oggettiva di pagare le pensioni e quindi alla bancarotta;
  • L’utilizzo del TFR per alimentare i fondi pensioni. Il TFR deve rimanere nella disponibilità integrale dei lavoratori ed essere tassato in eguale misura indipendentemente dal suo impiego;
  • Ogni ipotesi di aumento dell’età pensionabile o di utilizzo di incentivi/disincentivi che comunque rappresentano uno ostacolo alla nuova occupazione
  • Ogni ipotesi di peggioramento del regime di calcolo che abbasserebbe ulteriormente la percentuale della pensione sullo stipendio in godimento

  PER

  • Garantire a tutti una pensione adeguata a prescindere dai contributi versati
  • Rilanciare la previdenza pubblica
  • tutelare gli attuali trattamenti pensionistici che subiscono una decurtazione del potere di acquisto del 20% ogni 10 anni a seguito dell’assenza di criteri di adeguamento all’effettivo aumento dei prezzi e della ricchezza del paese