Pubblico Impiego CONTRATTI D’AGOSTO |
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Il
5, 6 e 7 agosto, in un tour de force con 40° all’ombra, l’Aran e le
organizzazioni sindacali hanno aperto, dopo 20 mesi dalla loro scadenza,
le trattative per il rinnovo dei contratti dei comparti Autonomie Locali,
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzie Fiscali, Aziende Autonome e
Sanità, per un totale di circa 1.500.000 di lavoratori. Questo
è potuto avvenire per il fatto che il ministro Tremonti ha finalmente
“sbloccato” gli Atti di Indirizzo dei vari Comitati di Settore, cioè
le linee guida che l’Aran dovrà seguire nel confronto con i sindacati. Quindi
il primo atto formale in tutte le trattative è stato l’esposizione da
parte dell’Aran delle direttive ricevute e la registrazione delle prime
reazioni a caldo dei sindacati. Visto
il tenore delle direttive, non si comprende perché i lavoratori abbiano
dovuto aspettare tutto questo tempo per vedersi proporre incrementi
salariali insufficienti e nessun beneficio normativo. Questa
stagione contrattuale sta mettendo in evidenza, sempre che ce ne fosse
bisogno, il forte tentativo di ingerenza del governo negli accordi che, in
base alla privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico iniziata con il
D.L.vo 29/93, sono appannaggio delle parti negoziali – Lavoratori e
Pubbliche Amministrazioni – rappresentate rispettivamente dai sindacati
e dall’Aran. Infatti,
negli Atti di Indirizzo dove il Comitato di settore è rappresentato
direttamente dal governo – Presidenza del Consiglio, Agenzie Fiscali e
Aziende Autonome – non ci si limita solo ad indicare gli obiettivi che
il “datore di lavoro” intende raggiungere ma, con piglio decisionista,
viene scavalcata anche l’Aran e si scrive addirittura la prima bozza del
contratto. Nel
merito, oltre a confermare per tutti i circa 100 euro medi lordi di
“aumenti” salariali non c’è nessuna attenzione alla parte normativa
di cui invece, visto la trasformazione in atto della Pubblica
Amministrazione, ci sarebbe molto bisogno. Salvo provare ad inserire
sibillinamente l’aumento dell’orario settimanale da 36 a 40 ore nel
comparto Presidenza del Consiglio o introdurre per le Agenzie Fiscali un
ordinamento professionale che moltiplica i livelli retributivi in maniera
abnorme. Mentre
per i comparti Ricerca, Alta Formazione e Università non c’è alcuna
previsione di rinnovo contrattuale. L’appuntamento
per il proseguo delle trattative è stato fissato per i primi giorni di
settembre (dal 4 al 13) con un fitto calendario di incontri che solo nel
caso di una profonda modifica, da parte del governo, delle direttive potrà
portare ad un fruttuoso confronto. Nel caso contrario riterremo questo
come una sfida ai lavoratori pubblici in attesa di un VERO rinnovo del
contratto a cui la RdB risponderà con la mobilitazione fino allo sciopero
generale della categoria. Roma,
7 agosto 2003 p/Direzione
Nazionale RdB P.I. |