Nel caldo di ferragosto la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero si appresta ad impedire gli scioperi generali del prossimo autunno

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Con una nota inviata ai segretari generali delle sette maggiori confederazioni sindacali del Paese (Cgil, Cisl, Uil, Cub, Cisal, Confsal, Ugl) il Presidente della Commissione di garanzia sul diritto di sciopero, Martone, fa sapere che intende regolamentare anche lo sciopero generale e che il 10 settembre p.v. sottoporrà una delibera di 6 articoli alla definitiva approvazione della Commissione.

Si tratta di un vero e proprio tentativo di impedire che, da oggi in poi, e in particolare nel prossimo autunno già denso di nuvole -pensioni, salari, legge 30, ecc.-, si possano proclamare scioperi generali.

Martone si arroga il diritto di individuare quali Confederazioni "dotate trasversalmente di diffusa rappresentanza" possano indire lo sciopero generale calpestando la Costituzione già dal primo articolo.

Non a caso i destinatari della citata nota di Martone sono solo le sette Confederazioni sindacali presenti attualmente al CNEL, tutti gli altri non potranno, secondo la Commissione, proclamare lo sciopero generale.

Poi si arriva a pretendere che le Organizzazioni sindacali di categoria facciano seguire una propria proclamazione di sciopero a quella confederale e che l'una e l'altra debbano rispettare i termini di preavviso; ciò significa che sarà necessario un termine minimo di 20 giorni per rimanere nei termini di legge, anche se, bonta loro, viene esclusa la procedura di conciliazione.

Ma dove il Presidente Martone dà il meglio di se è nell'art.6, comma b, laddove si specifica che in caso di rarefazione oggettiva - intervallo minimo tra una proclamazione e l'altra nello stesso settore da parte di diverse organizzazioni - la Commissione si riserva di valutare se si realizzi o meno una compromissione della continuità dei servizi pubblici essenziali ricadenti sullo stesso servizio finale o sullo stesso bacino d'utenza, "tenuto conto della potenziale partecipazione e del possibile impatto delle astensioni collettive".

In poche parole la Commissione si dota di un potere, straordinario, che gli consentirà di valutare gli scioperi generali in relazione alla Confederazione che li avrà proclamati, decidendo, a priori, se uno sciopero indetto, ad esempio,  dalla Uil o dalla Cisl avrà più partecipazione di uno proclamato dalla Cgil, dalla Cub, o altri.

Se questo progetto della Commissione non fosse gravissimo, verrebbe quasi da ridere!

Che il governo Berlusconi temesse una forte reazione generale ai propri progetti e alle proprie decisioni in ordine al sistema previdenziale, destrutturazione del lavoro, ecc. era chiaro da tempo.

Ora è evidente che si appresta, tramite la compiacente opera della Commissione di garanzia, a costruire le condizioni per rendere difficoltosa la ripresa delle lotte sociali del prossimo autunno.

La Cub nel denunciare questo ulteriore attacco alla libertà di sciopero, indice una manifestazione presso la sede della Commissione di garanzia in Via Po a Roma per il prossimo 10 settembre ed invita tutte le forze sindacali e sociali ad unirsi a questa protesta  che comunque dovrà trovare forme di continuità e stabilizzazione in difesa del diritto di sciopero.

Roma, 9 agosto 2003                                                                                         p/Coordinamento nazionale CUB

                                                                                                                                    (Pierpaolo Leonardi)