I primi atti 
                del governo Prodi danno subito la misura di quale sia la "cura" 
                per il risanamento della finanza pubblica e a chi verrà 
                presentato il conto.
                
                Una manovra 
                di oltre 40 miliardi tra "manovrina" e Finanziaria a base di 
                tagli al welfare e al pubblico impiego.
                
                Ai tagli 
                annunciati alla sanità, pensioni e enti locali si aggiunge la 
                cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici.
                
                Questo 
                governo inizia la sua attività, oltre che individuando nei 
                lavoratori dipendenti il bacino da cui far uscire le lacrime e 
                il sangue, calpestando tutte le regole e i diritti dei 
                lavoratori pubblici ad un contratto che riadegui i salari al 
                carovita.
                
                Il non 
                rispetto dei rinnovi contrattuali da parte del governo porterà i 
                lavoratori a dare una risposta altrettanto dura: scioperi 
                selvaggi, blocco delle attività e proteste spontanee saranno la 
                tempesta che raccoglierà chi semina vento.
                
                La RdB/CUB 
                Pubblico Impiego, ben consapevole di trovarsi di fronte una 
                controparte e non certo un governo "amico", ha avviato le 
                procedure per la conciliazione obbligatoria per l’indizione di 
                uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere 
                iniziative forti di contrasto alle scellerate scelte che questo 
                governo si appresta a fare.