IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

ALZA BANDIERA BIANCA

 

La risposta chiara e forte dei lavoratori della giustizia, il coro quasi unanime dei no ha fatto saltare l'incontro di questa mattina per la sottoscrizione del contratto Integrativo.

Mentre la RdB ( e la UIL) manteneva fede all'impegno preso nei confronti della base che si era espressa in maniera inequivocabile per il no alla firma definitiva sul contratto, la CGIL, la CISL e il SAG UNSA erano pronti a tradire le aspettative dei lavoratori mistificando i dati della consultazione e dichiarando ai giornali che nei principali distretti la risposta data dai lavoratori era per il via alla sottoscrizione dell'integrativo.

La RdB in coerenza con quanto espresso dai lavoratori ha già chiesto l'immediata riapertura delle trattative, che deve ripartire dalle legittime aspettative che il personale della giustizia ripone in questo primo contratto integrativo. Aspettative legate alla reale valorizzazione professionale a partire dal riconoscimento della dignità e del ruolo del personale amministrativo della giustizia, che escluda qualsiasi commistione e subalternità di ruoli e di funzioni con la magistratura.

La RdB rivendica da lungo tempo come proprie proposte i contenuti positivi presenti nell'accordo che altro non sono che il riconoscimento dei diritti dei lavoratori ignorati e calpestati da oltre vent'anni.

E' proprio da qui che bisogna ripartire per concludere un contratto integrativo che tenga conto delle modificazioni strutturali che le varie riforme della giustizia hanno in questi anni introdotto e il cui peso ricade interamente sulla pelle dei lavoratori.

Questa O.S. ritiene che le riforme quali Giudice di Pace, Sezioni stralcio, Giudice Unico, ultime in ordine di tempo, saranno sicuramente destinate a fallire se non verrà affrontato seriamente, dall'Amministrazione, il problema delle piante organiche, dell'organizzazione del lavoro e dell'introduzione di tecnologie moderne che snelliscano i processi lavorativi.

La RdB ha già chiesto un incontro urgente con il Ministro Diliberto per la riapertura immediata delle trattative che tenga conto delle richieste e modifiche che sono state avanzate nel corso delle consultazioni dai lavoratori.

L'urgenza è dettata anche dal pericolo che i residui ex artt. 36 e 37 anno 1998 che ammontano a lire 13 miliardi e mezzo rischiano di andare persi se non spesi entro l'anno; inoltre per evitare ulteriori penalizzazioni del personale vanno distribuiti immediatamente, i fondi relativi all'anno 1999; il mancato avvio comporterebbe un danno economico per i lavoratori la cui responsabilità ricadrebbe interamente sull'amministrazione.

La RdB ancora una volta chiama i lavoratori a sostenere tutte le iniziative che si renderanno necessarie per la riapertura della trattativa.

Roma, 20 gennaio 2000

RdB-Statali - Coordinamento Giustizia