LA RIQUALIFICAZIONE CHE NON S’HA DA FARE
Finalmente dopo mesi di silenzio sulla riqualificazione, arriva la proposta dell’Amministrazione. Una proposta che, di fatto, stravolge tutto l’impianto del contratto integrativo già limitativo rispetto alle aspettative dei lavoratori.
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La riqualificazione che doveva interessare un numero elevato di personale, si
è ridotta alla fine a poche centinaia di persone, precisamente area C2 e C3;
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I lavoratori dell’area A e B, appartenendo oggi a nuove figure professionali non
previste in organico sono diventati figli di nessuno, infatti devono attendere la ridefinizione delle piante organiche,
per poter esistere. L’assurdo è che ieri oggi e domani continueranno a svolgere le stesse mansioni. La
loro unica colpa è di trovarsi racchiusi in
due grandi famiglie: “figura professionale dell’ausiliario” e “figura
professionale dell’operatore”. Peccato che hanno cambiato solo il nome ma non il vestito.
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La valorizzazione dell’anzianità di servizio quale titolo preferenziale per la riqualificazione, rischia
di essere vanificata dal giudizio di idoneità e dal punteggio da 1 a 10
assegnato dalla commissione prevista dall’art. 18 comma 3 del C.I.;
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La garanzia del mantenimento della sede di
servizio data per certa in cambio
della tanto decantata flessibilità di mansioni, al momento è un’utopia.
Impossibile per la posizione C3, auspicabile invece all’interno della stessa
figura professionale;
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E’ escluso
dalle posizioni organizzative e dalle posizioni super, il
personale in part-time. Part-time al quale , è bene sottolineare, fanno ricorso soprattutto le donne costrette a
conciliare il “doppio lavoro” CASA-UFFICIO e
non come abitualmente si intende l’accezione del “doppio lavoro”;
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Del passaggio dall’area A all’area B, con
percorso semplificato non se ne trova traccia;
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Il passaggio dall’area B all’area C è stato trasformato in un vero e proprio percorso ad ostacoli, con tanto di “preselezione a quiz”; a cui seguirà una “prova scritta”, a cui seguirà un “corso di
formazione” della durata di due mesi, a cui seguirà un “esame finale con colloquio” vertente sulle materie
oggetto della prova scritta, del corso di formazione ed a cui si aggiungeranno
altre quattro nuove materie. Ai
sopravvissuti verrà assegnato un punteggio
che va da 1 a 50 al quale ”dulcis in fundo” si andrà ad aggiungere il punteggio relativo
all’anzianità, al titolo di studio ed eventuali altri titoli posseduti.
L’UNICA
COSA SICURA E’ CHE IL NOSTRO SALARIO
ACCESSORIO E’ STATO
SACRIFICATO
IN NOME DI UNA RIQUALIFICAZIONE CHE NON CI SARA’.
PER DARE UNA RISPOSTA ADEGUATA ALL’ENNESIMA PRESA IN
GIRO ORGANIZZATI CON LA
RdB
L’UNICO SINDACATO DEI
LAVORATORI E PER I LAVORATORI
RdB P.I. – Coordinamento Nazionale Giustizia