14^ MENSILITA’
ADESSO CAPIREMO CHI " BARA
" SULLA PELLE DEI LAVORATORI E CHI
REALMENTE SI BATTE PER UN SALARIO ACCESSORIO DIGNITOSO CHE NON SIA FRUTTO DI UN
"DERIVATO BIOLOGICO" PER POCHI INTIMI.
Abbiamo sempre e comunque sostenuto che le formule adottate
per la distribuzione del Fondo Unico di Amministrazione avrebbero prodotto
profonde lacerazioni tra i lavoratori della Giustizia, giacché le singole
capacità e professionalità non necessitavano di alcun "metro" di
valutazione ma principalmente perché nessuno ha gli strumenti necessari per
poterlo fare.
Il voler a tutti i costi intervenire operando una
"vasectomia" settoriale priva di qualsiasi termine di paragone, con
l'unica costante quella delle "considerazioni personali" non sarebbe
stata certamente una soluzione da adottare a tutti i costi.
Il salario accessorio di tutti i
lavoratori della Giustizia è stato volutamente trasformato in una sorta di
" Campionato per Ruffiani", dove solo chi riesce ad entrare nelle
grazie (o nelle grinfie) del solito "Don Rodrigo" senza scrupoli ha
possibilità di accedere.
Tale operazione che assume i connotati
di parzialità e, dunque, di soggettività,
diventa personale oggettività quando, con arguzia, si cerca di far
digerire la pillola della professionalità di taluni a dispetto degli altri,
dando con tali motivazioni ingiustificati alibi alle considerazioni personali
che, in taluni ambienti, sappiamo fin troppo bene come prosperano.
E' dunque arrivato il momento di
scoprire chi realmente ha voglia di restituire dignità ai lavoratori SOSTENENDO LE NOSTRE RIVENDICAZIONI.
Chi sino ad ora ha cooptato tali
momenti in maniera tale da farne sia cavalli di battaglia che cavalli di Troia,
perseguendo così una logica camaleontica, non avrà più la possibilità di
equivocare.
Abbiamo sempre e comunque sostenuto che
la tesi dei "Termini di paragone" tra lavoratori come unico strumento
dal quale potessero scaturire delle (illogiche) spartizioni di denaro pubblico
non ci apparteneva, anche perché offendeva la dignità dei lavoratori - che non
è poca cosa quando si hanno compiti simili con differenziata retribuzione - per
cui non era possibile l'applicazione di alcun metro ma si rendeva e si rende
necessario - proprio per la sua naturale configurazione salariale nonché per le
effettive professionalità createsi negli anni derivante dallo spirito
autodidattico innato in ogni singolo - l'istituzione di un unico premio di
produttività da erogare a tutto il personale in servizio, a riconoscimento
della professionalità acquisita nonché per il decollo dei processi di
trasformazione organizzativa voluti dall'amministrazione giudiziaria.
NO A BECERE ED UMILIANTI SPARTIZIONI DI PUBBLICO DENARO
SI AD UN SALARIO ACCESSORIO DIGNITOSO E
REALE.
RdB - P.I. - GIUSTIZIA -