LA RIQUALIFICAZIONE NELL'AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA

Il Bollettino Ufficiale del Ministero, datato 15 aprile, in arrivo in tutti gli Uffici Giudiziari, pubblica il provvedimento con il quale il Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, N. Cerrato, modifica i bandi di concorso per le posizioni economiche C3 di tutte le figure professionali.

La modifica è stata fatta affinchè nella graduatoria finale i dipendenti in posizione economica C2, quand’anche valutati con punteggio inferiore, scavalchino, comunque, i loro colleghi C1.

La modifica, preannunciata dal Direttore Generale alle OO.SS. sin dalla fine del 2001, è stata resa nota a tutti solo in questi giorni, pubblicando sul B.U. un provvedimento retrodatato ai primi di gennaio, dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, le ammissioni ai corsi e le opzioni fatte da ogni dipendente.

Per le innumerevoli contraddizioni che contiene, il provvedimento di Cerrato, che tante perplessità suscita, sembra studiato a bella posta per innescare un ulteriore contenzioso, che finirebbe per seppellire definitivamente le ultime speranze dei dipendenti circa le possibilità di ottenere in un tempo ragionevole il tanto agognato passaggio di livello.

La riqualificazione, sbandierata come “grande conquista” del Contratto Integrativo, perché avrebbe garantito il passaggio di livello di circa 20mila dipendenti dell’Amministrazione giudiziaria, in verità, se attuata pienamente, prosciugherebbe i soldi del Fondo di Amministrazione, che sono prevalentemente aumenti contrattuali non pagati in busta a tutti.

L’aspetto tragico di questa  “grande conquista a costo zero”  è che

con i soldi destinati a tutti i dipendenti sarebbe assicurato, nel migliore dei casi, il passaggio di livello economico a meno della loro metà !

Tuttavia, la promessa di riqualificazione (rectius: passaggio di livello), contenuta nel Contratto Integrativo, ha creato aspettative e/o illusioni in tutto il personale, e soprattutto in chi, dopo tanti anni di lavoro senza grosse possibilità di miglioramento economico, si aspetta ora un riconoscimento, senza andare troppo per il sottile nel vedere con quali somme potrà essere remunerato.

Per questa via, molti hanno scambiato i propri desideri per la realtà !

Non si è voluto dare molto credito a chi, come noi della RdB, prima della stipula del Contratto Integrativo, invitava ad andare calmi e denunciava le trappole e le insidie contenute nella promessa di passaggio di livello (alias riqualificazione):

A tutto ciò si è aggiunta una politica dissennata delle principali OO.SS. che per assecondare i propositi  elettoralistici dei propri referenti politici, hanno acconsentito a violare il CCNL-Ministeri, da tutti firmato, laddove prescriveva di effettuare, prima di ogni assunzione dall’esterno, la riqualificazione interna del personale.

Si sono così persi oltre 1400 posti di B3 Cancelliere, perché destinati ad assunzioni clientelari dall’esterno, tramite concorsi già espletati; posti, poi, parzialmente recuperati, come Operatore B3, pagandoli al caro prezzo della messa in soprannumero, però,  di B2, B1 e A1 attualmente in servizio. E’ questa un’altra mina vagante, la quale, se non si dovessero attuare i processi di riqualificazione, con il riassorbimento dei soprannumerari,  potrebbe scoppiare con grave danno per i colleghi di quelle qualifiche.

Il Contratto Integrativo del Ministero della Giustizia è stato uno scambio a perdere per il personale, che, in cambio della promessa di un passaggio di livello per meno della metà del personale, pagato da tutti, cedeva la certezza:

Per non aver firmato il Contratto Integrativo ci siamo guadagnati subito dalla CISL l’epiteto offensivo di ‘giapponesi’ , poi, da tutte e quattro le OO.SS. concertative (CGIL-CISL-UIL e SAG) l’ostracismo dei tavoli separati.

Oggi, sarebbe troppo facile dire l’avevamo predetto ed avevamo ragione.

Occorre, invece, pensare, sin da oggi, al rinnovo del prossimo CCNL e del Contratto Integrativo, entrambi già scaduti il 31/12/2001.

Sin da ora dobbiamo discutere per elaborare proposte che sovvertano la logica delle riforme ‘a costo zero’ e diano risposte alle aspettative dei Colleghi che tante speranze hanno riposto nelle promesse della riqualificazione.

22 aprile 2002

Enzo De Robertis